Giornata fitta di appuntamenti quella di domani per Mediobanca, che vedrà riunirsi al mattino il comitato esecutivo e il consiglio di amministrazione (chiamato ad approvare i risultati semestrali della banca), mentre al pomeriggio toccherà al direttivo del patto di sindacato dell’istituto. Stando al consensus degli analisti che risulta a F&M, Piazzetta Cuccia dovrebbe chiudere il secondo trimestre 2011-2012 (che va da ottobre a dicembre 2011) con circa 450 milioni di ricavi, un risultato operativo di 240 milioni e un utile netto di 7 milioni, in forte calo – quets’ultimo – rispetto ai 56,8 milioni del primo trimestre. Secondo gli esperti, i profitti netti saranno, infatti, prosciugati dalle svalutazioni dettate dagli andamenti di mercato, in primis dai bond greci. Buono, invece, l’andamento bancario in tutte le divisioni. Quanto al semestre, dovrebbe continuare il trend positivo della riduzione dei costi e il miglioramento della qualità degli attivi in tutte le divisioni, a fronte di un costo del rischio atteso in calo, soprattutto nel consumer. Infine, il Corporate & investment banking (Cib) dovrebbe resistere, nonostante il contesto e la scarsa attività delle imprese. Da rilevare, poi, che Mediobanca è la grande regista del riassetto FonSai. Da un lato, c’è attesa quindi per le possibili valutazioni che l’ad Alberto Nagel potrebbe fare in conference call nel corso del pomeriggio. Mentre sul fronte degli azionisti i riflettori saranno puntati su Vincent Bollorè. Il finanziere bretone, che è capofila dei soci francesi, lo scorso anno era intervenuto a favore del tentato accordo tra i Ligresti e Groupama e tuttora risulta titolare di un pacchetto del 5% di Premafin. In Borsa ieri Mediobanca è salita dell’1,74% a 4,79 euro.