Swiss Re ha archiviato il 2011 con un utile netto di 2,6 mld di dollari (rispetto agli 856 del 2010), nonostante sia stato un anno record quanto a catastrofi naturali, grazie anche ad una fiscalità più bassa.
Michel M. Liès, nuovo CEO del riassicuratore elvetico, ha così commentato i risultati: “Con un
anno di successi alle spalle e un trend di mercato modesto ma ampio
in corso, Swiss Re è ben posizionata per realizzare performance e crescere. Il nostro risk management si è dimostrato solido nel 2011, con buoni risultati nel P&C e nell’asset management. Queste solide basi, insieme ad opportunità di crescita ci portano ed essere ben posizionati nel 2012. Continueremo a cogliere eccellenti opportunità nella riassicurazione P&C e Corporate Solutions, concentrandoci sullo sviluppo redditizio del nostro business vita e malattia, anche nei mercati emergenti”.
I rami danni (P&C) sono stati fortemente colpiti dalle catastrofi naturali in Asia, Australia, Nuova Zelanda e USA. Il risultato operativo del settore è calato del 48,1% a 1,3 mld di dollari contro i 2,5 del 2010. Il combined ratio è salito a 101,6% rispetto al 93,9% (le catastrofi hanno contribuito per ben 29,6 punti percentuali).
Il risultato operativo del ramo vita e malattia è sceso a 464 mln dagli 810 del 2010, a causa della volatilità dei mercati finanziari.
Bene invece l’asset management, che ha registrato un risultato operativo di 5 mld (contro i 4.5 del 2010) e un ritorno sugli investimenti del 5,1%.
Il ritorno sugli investimenti complessivo è stato pari a9,7% (contro il 6,5 del 2010).
I premi sono aumentati dell’8% a 21,3 miliardi.
Il gruppo, soddisfatto dei rinnovi di gennaio che hanno portato ad un aumento dei premi del 20%, ha proposto il pagamento di un dividendo di 3 franchi per azione, in aumento del 9% dai 2,75 pagati nel 2010.