Generali concederà il bis su Telco. Secondo quanto risulta a F&M, la compagnia triestina, in occasione del consiglio di amministrazione che il 20 marzo esaminerà i conti del 2011, potrebbe mettere di nuovo mano al valore di carico delle azioni Telecom Italia in portafoglio. In particolare, il gruppo del Leone, dopo essersi mosso in questo senso già nell’agosto 2011, starebbe prendendo in considerazione la possibilità di svalutare nuovamente la partecipazione del 30,7% detenuta nella cassaforte che a sua volta custodisce il 22,5% della compagnia telefonica italiana, in modo da portare i prezzi di carico di Telecom Italia a un valore pari a 1,4-1,5 euro. Anche se così fosse, il valore sarebbe ancora piuttosto lontano dalle quotazioni di Borsa, dove ieri la società della telefonia ha chiuso a 0,875 euro, con una flessione dell’1,80%. La scorsa estate, dopo che a luglio la stessa Telco aveva tagliato drasticamente il valore di carico delle azioni Telecom Italia portandolo a 1,8 euro ( 0,916 euro le quotazioni di Borsa all’epoca), il gruppo triestino si era adeguato allineando il valore della propria partecipazione, per una svalutazione che aveva avuto un impatto netto sull’utile negativo per 143 milioni.
Quello dell’allineamento dei prezzi di carico al fair value è un tema particolarmente caro a Consob, che negli ultimi mesi ha spesso ribadito l’importanza di considerare a bilancio valori il più possibile vicini a quelli di mercato. Un aspetto che, più che Telco, che è una holding non quotata, riguarda i suoi soci. Oltre a Telefonica, che ha in mano la quota di maggioranza pari al 46%, e a Generali, che guida la compagine azionaria italiana, ci sono anche Intesa Sanpaolo e Mediobanca, con l’11,6% a testa. Non è da escludere che se il Leone dovesse procedere a una nuova svalutazione di Telco, difficilmente potrebbero esimersi dal farlo, a stretto giro, anche gli altri soci italiani. Mediobanca, dal canto suo, il 22 febbraio, in occasione dell’approvazione dei conti del semestre chiuso a fine dicembre, non ha annunciato alcuna svalutazione della partecipazione nella cassaforte controllante di Telecom. Mentre per comprendere come si muoverà Intesa Sanpaolo, bisognerà attendere il consiglio di gestione che il 15 marzo approverà i conti dell’esercizio 2011.
Tornando a Generali, secondo alcuni analisti specializzati nel settore assicurativo, la svalutazione della quota di Telco potrebbe avere un impatto negativo sull’utile fino a 150 milioni, portando così il dato complessivo sul 2011 sotto il muro del miliardo (il consensus Bloomberg sui profitti 2011 si attesta a poco più di 1,1 miliardi ma non tiene conto di questa svalutazione-bis). Ieri, intanto, a Piazza Affari, le azioni del Leone hanno guadagnato lo 0,25% chiudendo a quota 12,13 euro.