Sator e Palladio chiamano a rapporto le banche creditrici della galassia Ligresti. Stando alle ultime indiscrezioni, la holding vicentina guidata da Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo e il private equity fondato da Matteo Arpe si appresterebbero a chiedere, a stretto giro, un incontro con gli istituti di credito, in modo da presentare nei dettagli l’offerta vincolante formulata a Premafin. Offerta che, a differenza di quella presentata da Unipol, prevede una ricapitalizzazione più robusta per la holding quotata che custodisce il 36% (interamente in pegno alle banche) di Fonsai: 450 contro 400 milioni di euro. Inoltre, il piano Palladio-Sator non prevede alcuna fusione tra Premafin e Fonsai, circostanza che non dovrebbe far scattare il diritto di recesso, che potrebbe consentire alla famiglia Ligresti di monetizzare la propria partecipazione. Tuttavia, come riportato da F&M di ieri, non è da escludere che anche Unipol possa mettere mano al piano, magari eliminando proprio il passaggio della fusione Premafin-Fonsai. Il gruppo di Bologna, però, continua a ribadire la convinzione di procedere con il piano così come disegnato. In parallelo al possibile incontro di Palladio e Sator con le banche creditrici della galassia Ligresti, dovrebbe riunirsi già domani un cda di Premafin che potrebbe accogliere o rifiutare la proposta alternativa. In ogni caso, Palladio e Sator hanno concesso alla famiglia Ligresti, che ha in mano oltre il 70% della holding, tempo fino all’8 marzo per avere la risposta definitiva. Ieri, intanto, il presidente di Premafin, Giulia Ligresti, interpellata dai cronisti all’uscita da una delle sedi milanesi del gruppo di famiglia, ha dichiarato che non c’è stato «alcun contatto» con la holding vicentina e il fondo di private equity. Sempre ieri, stando a rumor, si sarebbe fatto un ulteriore passo in direzione dell’implementazione del progetto di Unipol: si sarebbe tenuta una riunione tra le banche del consorzio di garanzia, guidato da Mediobanca (che con Unicredit sostiene l’offerta bolognese) e connesso con gli aumenti di capitale previsti e pari a 1,1 miliardi a testa per le due compagnie guidate da Emanuele Erbetta e Carlo Cimbri. L’istituto di Piazzetta Cuccia, nel frattempo, continua a smentire la possibilità che le il sistema di Cooperative azioniste di Unipol attraverso Finsoe e Holmo stia trattando con Piazzetta Cuccia un finanziamento legato proprio all’operazione Fonsai pari a 200-300 milioni di euro. Sono in calendario per oggi due consigli di amministrazione: di Fonsai e di Milano Assicurazioni, Dai due appuntamenti, tuttavia, non dovrebbero giungere notizie particolari in relazione al caso Unipol o Palladio-Sator.