Pagina a cura DI ROBERT HASSAN
È attualmente una delle fi gure più diffi cili da reperire sul mercato. L’attuario sintetizza un mix di variabili di successo: tasso di disoccupazione pari a zero, ottime prospettive di crescita e di guadagno, stipendio d’ingresso 1.500 euro netti mensili, con percentuali di crescita elevate. Lo rivela una ricerca di Michael Page International, società attiva nel recruitment specializzato in ambito middle e top management, che, attraverso il proprio osservatorio, ha riscontrato nell’arco dell’ultimo biennio un aumento sensibile delle richieste di tale ruolo da parte del mercato: +100% dal 2009 al 2010 e oltre il 30% dal 2010 al 2011. Un trend positivo che si confermerà anche nel nuovo anno. La professione dell’attuario, riguardante specialmente le assicurazioni, i piani previdenziali e la fi nanza, ha come fi ne essenziale quello di determinare, con la più elevata probabilità possibile, l’andamento futuro di variabili demografi che ed economiche. Questo ruolo costruisce e valuta prodotti fi nanziari e assicurativi, elabora le metodologie per il calcolo dei premi assicurativi e delle riserve di bilancio, monitora e stima a intervalli periodici la congruità e l’andamento dei premi, in modo che la compagnia di assicurazione non si trovi a pagare agli assicurati più di quanto riscuote in premi. Inoltre, prepara relazioni illustrative delle proprie valutazioni, effettua analisi statistiche, gestisce a livello informatico i dati sui mercati fi nanziari, realizza e certifi ca i bilanci delle imprese di assicurazione, dei fondi pensione e delle casse di previdenza. Gli sbocchi di carriera possono essere all’interno di compagnie assicurative, società di consulenza e studi attuariali, e principalmente in tre diverse aree: sviluppo prodotti, riservazione o risk management, replicabile sia per compagnie vita che compagnie danni. Il massimo livello raggiungibile è quello di responsabile attuariale/attuario incaricato; responsabile di team di risk management internazionali; partner di società di consulenza. Ulteriore punto di forza è rappresentato dalla stabilità del suo posto di lavoro. È inoltre una professione nella quale la presenza femminile sta diventando sempre più forte. La sua formazione professionale ha inizio con la laurea in scienze statistiche e attuariali, necessaria per sostenere l’esame di stato per l’abilitazione alla professione e quindi deve provvedere all’iscrizione all’albo degli attuari. L’attuario è specializzato in statistica, matematica, calcolo delle probabilità e teoria fi nanziaria applicate allo studio di eventi futuri incerti. Sono previste due distinte fi gure professionali ovvero l’«attuario» (Sezione A dell’Albo) e l’«attuario junior» (Sezione B dell’Albo), quest’ultimo con competenze limitate alle attività standardizzate. «Questo professionista generalmente è inquadrato come dipendente o come libero professionista», spiega Tomaso Mainini, managing director di Michael Page International Italy. «È una fi gura che fa registrare un trend di crescita rispetto alla domanda, a dispetto di un mercato in cui l’offerta è bassa, in quanto scarseggiano i laureati in statistica. La richiesta di questa fi gura sta vivendo e vivrà soprattutto nel prossimo futuro una crescita sempre più consolidata per via dunque della scarsità di candidati, della normativa che ha reso obbligatorio questo ruolo all’interno delle compagnie e di una cultura sempre più orientata alla mitigazione del rischio, fattore sul quale l’attuario incide direttamente. In un momento di mercato in cui si cerca di riciclare quanto più possibile le professionalità interne andando a coprire le vacancy, soprattutto all’interno di gruppi bancari e assicurativi, l’attuario ha necessità di un background formativo puntuale e specifi co. La sua retribuzione lorda annua è di circa 40 mila euro lordi annui se ha 2/3 anni di esperienza, ma può arrivare oltre i 100 mila euro se ha più di 10 anni di lavoro alle spalle», conclude Tomaso Mainini. © Riproduzione riservata