Bankitalia allenta la stretta sui cosiddetti «collaterali». Ad annunciarlo è stato ieri l’istituto di Via Nazionale, che a partire da oggi, «nell’ambito delle decisioni assunte dall’Eurosistema e dalla Bce» ammorbidirà i limiti imposti agli istituti di credito per i prestiti forniti in garanzia (collaterali) alle operazioni di credito alla Banca centrale europea. «La Banca d’Italia – si legge in una nota – ha deciso che, tali regole entreranno in vigore da domani (oggi, ndr). Dal 10 febbraio 2012 potranno essere perciò costituiti in garanzia anche i prestiti bancari con probabilità di insolvenza del debitore fino all’1 per cento, mentre il merito di credito potrà essere valutato anche in base ad un sistema interno alla Banca d’Italia, denominato Valcre, che si aggiunge alle fonti di valutazione attualmente previste nell’ambito del quadro di riferimento dell’Eurosistema per la valutazione della qualità creditizia». Potranno inoltre essere dati in garanzia prestiti concessi sotto forma di leasing finanziario e factoring pro-soluto, nonchè crediti all’esportazione garantiti dalla Sace. «Al riguardo – spiega la nota di Bankitalia – saranno riconosciuti come terzi datori anche le società di factoring e di leasing appartenenti al gruppo bancario della controparte, pur in mancanza del requisito di iscrizione all’albo bancario di tali società previsto dalla normativa contrattuale in vigore». Via Nazionale informa inoltre che tutti gli altri criteri di idoneità attualmente in vigore «restano invariati» e continuerà a valutare ulteriori estensioni dei requisiti di idoneità dei prestiti bancari. Si tratta di una partita molto importante per gli istituti di credito: «La riduzione dei paletti da parte della Banca d’Italia nei confronti delle banche per il collaterale da presentare per le operazioni di finanziamento presso la bce – ha spiegato il direttore generale di Via Nazionale, Fabrizio Saccomanni – vale infatti circa 70 miliardi di euro» aggiuntivi. Saccomanni è anche tornato sulla situazione economica del Paese. «La recessione – ha detto – avrà un impatto negativo sui bilanci 2012 delle banche italiane. Perché comprimerà i ricavi e aumenterà il rischio di credito». Quanto alla politica economica del governo Monti, «il riequilibrio dei conti pubblici italiani è stato completato – ha detto l’alto funzionario della Banca centrale – ora la priorità è creare condizioni favorevoli al rilancio della crescita». E «ai livelli attuali dello spread sarebbero già compensati gli effetti sul Pil dell’ultima manovra (che stimiamo a -0,5 punti percentuali)». Inoltre, ha concluso, «dopo gli interventi sul mercato del lavoro, nel medio termine sono essenziali ulteriori azioni riformatrici soprattutto sul sistema giudiziario e dell’istruzione . La piena attuazione delle riforme potrà portare la crescita potenziale su valori prossimi a quelli medi europei». Inoltre «un miglioramento delle aspettative degli operatori potrebbe avere effetti non trascurabili sui consumi e sugli investimenti già dall’anno in corso».