Qualche analista comincia a inserire nei propri modelli una sforbiciata al dividendo delle Generali. È il caso di Intermonte, che in una nota sulla compagnia triestina pubblicata ieri annuncia il taglio delle stime di cedola riferita al 2011 (con stacco nel 2012) di quasi la metà: da 45 a 25 centesimi per azione (a fronte di un calo delle stime di utile netto 2011 da 1,5 a 1,1 miliardi). Se le previsioni fossero rimaste immutate, il dividendo pagato sarebbe stato invariato rispetto a quello riferito al 2010, quando la compagnia guidata da Giovanni Perissinotto aveva ricompensato gli azionisti con 0,45 euro per ogni titolo, interamente in contanti e in progresso rispetto ai 35 centesimi dell’anno prima. Se avessero ragione gli analisti di Intermonte, il monte dividendi scenderebbe da 699 a 388 milioni e nelle casse di Mediobanca, primo socio del gruppo triestino con il 13,24%, attraverso le cedole, quest’anno potrebbero entrare «appena» 51 milioni, contro i quasi 93 totalizzati nel 2011. Il motivo del taglio della previsione da parte di Intermonte risiede nel fatto che gli analisti si attendono che i margini siano «in qualche modo tirati». Per la fine del 2011, in particolare, gli esperti della Sim si aspettano che Generali possa annunciare un margine Solvency 1 nell’ordine del 114%, rispetto al 118% con cui erano stati archiviati i primi nove mesi dello scorso esercizio. Tuttavia, la percentuale, sempre a detta di Intermonte, potrebbe essere già stata portata alla soglia di sicurezza fissata dall’Isvap al 120% nel periodo dall’inizio dell’anno a oggi, anche grazie al «miglioramento dei mercati finanziari». Una circostanza che fa allontare il pericolo di un possibile aumento di capitale per il gruppo del Leone. «Crediamo che Generali non abbia bisogno dell’apporto di mezzi freschi», ritiene Intermonte. Una tesi allineata a quella degli esperti di Kepler, che in un recente report sulla compagnia triestina affermano che «i timori di ricapitalizzazione potrebbero svanire velocemente perché ci aspettiamo un impatto positivo pari a 3,5 miliardi sull’embedded value (il valore del portafoglio vita di una assicurazione, ndr) dalla ripresa degli investimenti avvenuta nella prima parte del 2012». Kepler, dal canto suo, stima che il margine di solvibilità, rispetto al 112% previsto per la fine del 2011, si possa essere alzato al 127% alla fine di febbraio. Posto che Intermonte non si aspetta un aumento, la Sim stila la lista delle operazioni che potrebbero permettere al Leone di irrobustire la patrimonializzazione: la cessione della controllata israeliana Migdal e la quotazione di Bsi.