Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Incaricati delle Banca d’Italia si sono recati in incognito presso dodici uffici postali per chiedere informazioni sull’apertura di conti correnti e verificare il rispetto delle norme di trasparenza e di correttezza verso i clienti. È avvenuto nei mesi scorsi grazie allo strumento del mystery shopping che l’istituto di Via Nazionale guidato dal governatore Fabio Panetta ha iniziato ad attivare già alla fine del 2023. In azione sul fronte assicurativo c’è poi l’Ivass, l’autorità di vigilanza delle compagnie coordinata sempre da Bankitalia. L’Istituto presieduto dal direttore generale di Palazzo Koch, Luigi Federico Signorini, ha partecipato in particolare all’esercizio di mystery shopping coordinato da Eiopa, l’autorità di controllo europea, come annunciato a giugno scorso. Un test cui hanno hanno partecipato otto Paesi europei con le visite in incognito presso gli intermediari assicurativi che sono state svolte tra il 23 maggio il 31 luglio scorso.
Banca Mediolanum e Fineco chiudono il 2024 con una raccolta netta oltre quota 10 miliardi di euro. Grazie al 1 miliardo di euro di flussi registrati a dicembre (di cui 981 milioni in risparmio gestito) il gruppo guidato dall’ad Massimo Doris archivia l’anno con un saldo netto record di 10,44 miliardi (7,64 miliardi nel risparmio gestito), rispetto ai 7,13 miliardi del 2023. Quanto agli altri risultati commerciali di Banca Mediolanum, l’erogazione di crediti ha toccato nel 2024 un totale di 3,092 miliardi (378 milioni a dicembre) e le polizze di protezione hanno raggiunto volumi per 206 milioni (26 milioni a dicembre). Quanto a Fineco, a dicembre la raccolta netta ha raggiunto 1,21 miliardi portando il totale da inizio anno a 10,1 miliardi, +15,5% dai 8,8 miliardi del 2023, e vicino al record del 2021 (10,7 miliardi).

Risarcito l’illecito trasferimento extra Ue di dati personali. L’illegittimo invio di informazioni verso paesi privi di una disciplina di adeguata tutela della privacy comporta l’indennizzo dei danni morali. Perdere il controllo dei propri dati è un pregiudizio, che va economicamente ristorato. È questo il principio applicato dal Tribunale dell’Unione Europea, sesta sezione, con la sentenza dell’8/1/2025, resa nella causa T-354/22, che ha visto alla sbarra, addirittura, la Commissione Europea, condannata a pagare 400 euro di danni immateriali un cittadino tedesco.
Sì al risarcimento del danno da trattamento sanitario obbligatorio illegittimo anche senza lesioni alla salute e nonostante le fragilità psicologiche dell’interessato: dopo che è stata annullata l’ordinanza emessa dal sindaco del Comune, infatti, il destinatario del Tso può essere risarcito perché c’è stata un’ingiustificata compressione del diritto inviolabile alla libertà personale. E dunque il ristoro scatta per un danno non patrimoniale che comprende la sofferenza pura e il discredito nelle relazioni sociali. La fragilità del danneggiato può rendere soltanto più complesso l’accertamento da parte del giudice, ma non può escludere di per sé la lesione: altrimenti si arriverebbe «all’inaccettabile conseguenza» per cui gli episodi di illegittima privazione della libertà per persone instabili non producono mai alcun danno perché «anche prima» le vittime «non godevano di elevata considerazione sociale». Così la Corte di cassazione civile, sez. terza, nell’ordinanza n. 33290 del 19/12/2024.

Botta e risposta alla Camera sulla nomina del presidente della Covip, la commissione di vigilanza sulla previdenza integrativa. Il capogruppo del Pd in commissione Lavoro, Arturo Scotto, ha contestato, con una interrogazione, la designazione di Mario Pepe al vertice della Covip decisa a dicembre dal Consiglio dei ministri. La nomina ha ricevuto, a maggioranza, il parere favorevole delle commissioni parlamentari competenti. Ma secondo Scotto la nomina di Pepe «viola la legge» che prescrive che il presidente e i componenti della Covip siano «scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza e specifica professionalità nelle materie di pertinenza della stessa e di indiscussa moralità e indipendenza».

Il mercato del noleggio fa peggio della media del settore auto e perde, nel corso del 2024, il 10% delle immatricolazioni rispetto al 2023. È quanto emerge dall’analisi realizzata  da Aniasa (Associazione delle società del settore mobilità pay-per-use in capo a Confindustria) e Dataforce. La crisi dei volumi, che riguarda soprattutto il noleggio a lungo termine, è peggiorata nel corso dell’anno, con un quarto trimestre 2024 sempre più negativo per le immatricolazioni, scese del 20,8% sull’anno precedente. La quota di mercato del noleggio si è assestata al 27%, inferiore rispetto ai mercati europei più maturi. «Il calo significativo delle immatricolazioni – premette il presidente di Aniasa Alberto Viano – non è necessariamente l’effetto di una riduzione della domanda di noleggio, tanto che la flotta a noleggio è cresciuta. Si tratta piuttosto dell’effetto di una serie di fattori tra loro combinati come l’aumento dei listini e dei tassi, che hanno portato ad allungare i periodi di noleggio, incidendo negativamente sui volumi delle immatricolazioni stesse». Se questa dinamica ha profondamente condizionato il 2024, il 2025 invece rischia di scontare gli effetti negativi delle misure contenute nella Manovra, legate ad un trattamento fiscale dei fringe benefit meno conveniente. «Pesano sul settore incertezze normative e regolamentari che con l’ultima Legge di Bilancio si sono ulteriormente radicate, con un aggravio economico a carico di oltre un milione di lavoratori dipendenti che utilizzano l’auto aziendale» spiega Viano.

La situazione dell’assicuratore digitale Element, con sede a Berlino, si sta facendo drammatica: l’autorità di vigilanza finanziaria Bafin ha presentato una richiesta di insolvenza per la start-up presso il Tribunale di Charlottenburg (caso n. 36e IN 8660/24). Questo secondo gli annunci di insolvenza pubblicati mercoledì. L’avvocato Marcel Leeser dello studio legale Höcker ha confermato l’apertura della procedura di insolvenza provvisoria per conto di Element. L’azienda non ha risposto alle domande di Handelsblatt. Leeser ha affidato la questione al curatore fallimentare provvisorio Friedemann Schade. Ha annunciato che Bafin ha presentato una richiesta di apertura di una procedura di insolvenza dopo che Element Insurance aveva notificato all’autorità di vigilanza, a dicembre, di essere sovraindebitata.