Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

I dati dicono che, dal 2018 ad oggi, l’Italia ha perso 5 mila sportelli bancari a causa delle chiusure di filiali decise come conseguenza delle fusioni tra istituti e per le politiche di efficientamento delle reti distributive. Una razionalizzazione che, inevitabilmente, ha portato con sè una «desertificazione bancassicurativa», segnalano dalla società di consulenza Iama, con i clienti che non hanno perso solo servizi bancari di prossimità ma anche dei consulenti assicurativi. «Un numero sempre maggiore di aree territoriali del Paese sono rimaste prive di sportelli bancari e, quindi, di punti distributivi di pr odotti assicurativi», sottolinea Sergio Pollini, senior partner di Iama Sales Professional, che segnala un altro trend: a frenare sono state soprattutto le filiali che fanno capo a istituti medio grandi mentre, in questi anni, le banche più piccole, le bcc e le popolari, si sono fatte spazio nel settore della bancassurance.
I tagli al costo del denaro operati dalla Bce hanno prodotto anche in Italia un abbassamento dei tassi applicati ai prestiti per le famiglie, sebbene i valori rimangano tra i più alti a livello europeo. Secondo le ultime rilevazioni di Banca d’Italia relative a novembre dello scorso anno, il tasso medio comprensivo delle spese accessorie (Taeg) sulle nuove erogazioni di credito al consumo è al 10,24%, in calo dal 10,42% di ottobre. Si tratta di uno dei tassi più alti in Ue, stando all’analisi realizzata da Facile.it e Prestiti.it su dati Eurostat. Il valore è superiore sia alla media europea (8,41%) sia a quello rilevato in altri grandi Paesi del Vecchio continente.
Il vertice di Banco Bpm sta definendo la strategia difensiva per opporsi o quantomeno rallentare l’ops di Unicredit. Uno delle carte che il gruppo può mettere sul tavolo è un rialzo del prezzo nell’ambito dell’opa su Anima. La sgr milanese presieduta da Patrizia Grieco e guidata da Alessandro Melzi d’Eril è finita nel mirino di Piazza Meda all’inizio di novembre, quando la banca ha lanciato un’opa da 1,58 miliardi a 6,2 euro per azione e con un premio dell’8,5%. Anche se il target è stato valutato in linea con i competitor europei, dopo l’annuncio il titolo è balzato sopra il controvalore offerto e oggi si attesta a quota 6,62 euro.
Nell’elenco, a sorpresa, spunta Lokky, l’insurtech specializzata nell’offerta di polizze danni su misura per le piccole e medie imprese che in questi anni si è fatta spazio nel mercato assicurativo. Ma ci sono anche Cyberangels, che si occupa della valutazione e della gestione del rischio cyber nelle aziende e si sta facendo apprezzare nel mercato statunitense, come pure Braino.ai. O ancora Helpet, che punta ad innovare nei servizi e prodotti assicurativi dedicati agli animali domestici, in un mercato che sta registrando un interesse crescente. In cinque anni dall’avvio di Vittoria Hub le startup sostenute dall’incubatore insurtech nato nel 2019 su iniziativa del gruppo assicurativo controllato dalla famiglia Acutis sono state in tutto 21.
Il prezzo delle polizze RcAuto comincia a dare segnali di stabilizzazione dopo due anni di crescita costante. Secondo un’analisi del portale Segugio.it, il premio medio annuale della RcA ha segnato una crescita dell’1,5% nel 2024, dopo essere aumentato del 24,7% nel 2023 e del 9,1% nel 2022.
Nei primi 11 mesi del 2024 le entrate tributarie hanno garantito 519 miliardi di euro nelle casse pubbliche, oltre 10 miliardi in più (+2%) rispetto al periodo gennaio-novembre del 2023. Nonostante nel mese di novembre si registri un calo delle entrate del 23,4% (-17 miliardi). La raccolta dell’imposta sulle assicurazioni rispetto a gennaio-novembre 2023 è cresciuta del 5,7% e ancor di più quella delle tasse automobilistiche, che segna +11,4%. Al contrario i canoni di abbonamento radio e TV raggiungono 1,3 miliardi, il 20,3% in meno del 2023. E le entrate per l’accisa sull’energia elettrica si sono ridotte del 9% e sul gas del 27,8%.

È di circa 800 euro per dipendente la spesa media che le aziende hanno destinato al welfare aziendale, lo scorso anno in Italia. Il dato si rileva dall’ultima analisi del Rapporto Welfare Index PMI, promosso dal gruppo Generali nel 2024 e sviluppato da MBS Consulting del gruppo Cerved, che studia il bacino nazionale costituito da circa 660mila imprese attive sul fronte del welfare, analizzando i comportamenti e le scelte di quel 9% del totale che offrono ai dipendenti «flexible benefits».
Dirigente scolastico condannato a risarcire i danni al docente vittima di mobbing. È questa la decisione del Tribunale di Nocera Inferiore, seconda sezione civile, sentenza n. 1814 del 23 dicembre 2024, che ha definito una vicenda in cui è rimasto coinvolto un insegnante di religione, costretto a patire condotte persecutorie da parte della dirigente scolastica. Nel dettaglio, quest’ultima è stata condannata, in solido con l’amministrazione, a pagare i danni subiti dal docente all’immagine e alla salute, consistenti in disturbi post-traumatici da stress, calcolati in euro 10.896 euro. La sentenza ha anche dichiarato la nullità di alcune sanzioni disciplinari illegittimamente irrogate dalla dirigente al docente e ne ha ordinato la cancellazione dal fascicolo personale del dipendente.
Nuove regole per le società fiduciarie: assicurazioni obbligatorie, controlli da remoto e gestione più rigorosa delle attività. La bozza di legge delega per la, prevede per cui è stata aperta una consultazione informale con le associazioni di categorie e che ItaliaOggi è in grado di anticipare, prevede da un lato, l’obbligo di stipulare polizze assicurative e di aderire a un fondo di garanzia per assicurare ai clienti una protezione contro i rischi professionali e i potenziali danni derivanti dalle attività svolte; dall’altro, introduce strumenti avanzati per la vigilanza da remoto che permettono un monitoraggio costante delle operazioni delle società, affiancato da ispezioni mirate per i casi più complessi, i cui costi saranno a carico delle società controllate. Parallelamente, la gestione delle attività viene sottoposta a criteri più stringenti: vengono chiarite le attività consentite e vietate, limitando l’utilizzo di strumenti giuridici come trust ed escrow agreements (deposito fiduciario) a contesti ben definiti e vietando operazioni che possano generare conflitti di interesse, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e affidabilità nel settore.

Accelera il cantiere tra Generali e la francese Natixis per costruire una piattaforma europea nell’asset management, seconda solo alla francese Amundi, in virtù di masse gestite per oltre 1.800 miliardi di euro. La squadra di manager tra Trieste e Parigi punterebbe a chiudere l’accordo prima della presentazione del nuovo piano industriale, fissata per il 30 gennaio. L’idea sarebbe di annunciare un’intesa di massima la settimana precedente — dopo il via libera del board — e finalizzare l’accordo nei mesi successivi. Obiettivo, inglobare nel piano del Leone anche questa operazione nell’asset management che sarà uno dei cardini del nuovo piano. La gestione del risparmio sarà infatti un capitolo al centro della strategia del gruppo e del ceo Philippe Donnet, candidato, anche se non ancora formalmente, a guidare le Generali nel prossimo triennio. È chiaro che un’operazione di tale entità dovrebbe passare attraverso un iter autorizzativo articolato. Ci vorrà il via libera dell’Ivass, della Banca d’Italia, l’invio agli uffici competenti della presidenza del Consiglio (che la girerà al Mef) della comunicazione relativa all’operazione in virtù della legge sul golden power, il nulla osta dell’Antitrust. Un percorso che dovrebbe replicare anche Natixis in Francia con le rispettive autorità competenti.

La scadenza di fine anno per la pubblicazione del decreto sulle polizze catastrofali è ormai ampiamente superata, ma il provvedimento ancora non è stato varato. E questo rende sempre più probabile che tra gli emendamenti al decreto Milleproroghe, che saranno depositati nei prossimi giorni, spunti un ulteriore rinvio della data dalla quale fare decorrere l’obbligo a stipulare una copertura contro i danni da calamità naturali. Probabilmente si tratterebbe di una piccola proroga, dal 31 marzo alla fine di aprile.
In Molise, Basilicata, Abruzzo, Sardegna ma anche in Toscana e Liguria: è qui che si trovano più Comuni dove gli anziani rischiano di non ricevere il livello di cure di cui hanno bisogno. Complessivamente in tutta Italia sono ben 544 quelli con «l’indice di criticità potenziale»relativo all’assistenza sanitaria agli over 80 più alto, spesso si tratta di Comuni in zone isolate o montagnose con disagi su trasporti e servizi. All’opposto in Valle d’Aosta, Veneto, Trentino-Alto Adige, Puglia, Lombardia e Lazio ci sono i Comuni con l’«indice di criticità potenziale» più basso. A disegnare per la prima volta questa mappa a livello comunale così dettagliata nel Paese che ha il record di anziani e dove – come certifica l’Istat – il 20% degli over 70 mostra gravi limitazioni nel compiere le attività quotidiane è il lavoro realizzato da «Age-It», il programma di ricerca sull’invecchiamento guidato dall’Università di Firenze e dalla sua rettrice Alessandra Petrucci e finanziato dal Pnrr che vede in pista 800 ricercatori, una rete di oltre 20 atenei, centri di ricerca, aziende e istituzioni.