di Francesco Sottile.

È stato pubblicato nei giorni scorsi il 3° Rapporto inerente i Fondi Sanitari integrativi in Italia, avente l’obiettivo di rappresentare un’analisi descrittiva dei dati aggregati raccolti nel Sistema informativo anagrafe dei fondi sanitari (SIAF) e le principali informazioni relative all’implementazione dei decreti attuativi della legge 5 agosto 2022, n. 118 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”.

Come noto, i fondi sanitari risultano distinti in 2 categorie:

  • I Fondi Sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale – tipologia “A”;
  • Gli Enti, Casse, e Società di Mutuo Soccorso aventi esclusivamente finalità assistenziale – tipologia “B”, che devono dichiarare di aver raggiunto la cosiddetta “soglia delle risorse vincolate”.

Il report evidenzia una netta prevalenza di questi ultimi, sia dal punto di vista della numerosità degli iscritti, che dei volumi di spesa sostenuti per tutte le prestazioni.

In particolare, a partire dall’anno dell’istituzione, il numero degli attestati rilasciati dall’anagrafe mostra un trend progressivo: a fronte dei 267 attestati rilasciati nel 2010, il picco viene raggiunto nel 2022, per un totale di 334.

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