Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Stop alla videosorveglianza comunale effettuata con l’intelligenza artificiale (IA) senza uno scopo istituzionale preciso. E il parere favore del Dpo (responsabile per la protezione dei dati) non esonera l’amministrazione dalle responsabilità per violazione del Gdpr (regolamento Ue n. 2016/679). È quanto stabilito dal garante della privacy che, con l’ingiunzione n. 5 dell’11 gennaio 2024, ha irrogato a un comune la sanzione di 50 mila euro, per aver condotto due progetti di ricerca scientifica, utilizzando telecamere, microfoni e reti sociali, in violazione della privacy.
Dall’irrigazione smart alla robotica, le tecnologie per un’agricoltura 4.0. Sette miliardi del comparto vitivinicolo, 6,8 mld del segmento della frutta e agrumi, 1,6 mld di valore della filiera olivo-olio. Secondo i dati Crea in totale sono quasi 23 mld di euro di prodotti agricoli in Italia messi a rischio dagli sconvolgimenti ambientali, con il cambiamento climatico che rischia di falcidiare il comparto. Di questo e delle soluzioni possibili collegate alla tecnologia si discute alla 116° edizione di Fieragricola
«Sa quanto guadagna in media un pensionato?», ha chiesto a Ricarda Lang, capa dei verdi, Markus Lanz nel talk show che conduce sullo Zdf, il secondo canale pubblico. La giovane Ricarda, 30 anni, 10 mila 323 euro al mese al lordo come deputata, ha tirato a indovinare e si è sbagliata di molto: «Direi duemila». In media poco meno della metà, il 42,3% dei circa 15 milioni di pensionati in Germania arriva a 1.250 euro, sulla soglia della povertà, e in certe città e regioni è al di sotto. E il 25% dei rentner non arriva neanche ai mille euro. A ricevere meno sono le donne: il 53,5% di quanti arrivano a 1.250 euro. Si vive meglio con il reddito di cittadinanza, 563 euro al mese, ma con diritto a un alloggio e a tutte le spese relative, compreso il canone tv.
Con l’approvazione ieri in prima lettura del decreto legislativo muove finalmente i primi passi l’attuazione della riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti (3,8 milioni). Un provvedimento a lungo atteso che ora dovrà ricevere il parere delle commissioni competenti di Camera e Senato prima di tornare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. A disposizione per avviare la riforma c’è un miliardo di euro per i primi due anni. Il decreto prevede la sperimentazione di una prestazione universale nel biennio 2025-26 rivolta agli ultra 80enni con livello di bisogno assistenziale gravissimo e un Isee non superiore a 6 mila euro e già titolari, in quanto non autosufficienti, dell’indennità di accompagnamento (531 euro al mese).
Una cosa è certa: la velocità eccessiva in Italia è la terza causa di incidenti stradali con feriti o morti, secondo i dati dell’ultimo rapporto redatto dall’Aci/Istat. Manca, però, una stima ufficiale su quante siano le vittime risparmiate grazie agli autovelox installati dai Comuni che inducono i guidatori a rispettare i limiti imposti dal Codice. Già nel 2000, primo anno di funzionamento, il tasso degli incidenti mortali calò del 51% rispetto al 1999. Un dato, oggi, salito al 77 per cento. Senza considerare la diminuzione della velocità di picco (-25%) e media (-15%).
La stretta su Opzione donna, introdotta nella prima manovra del governo Meloni e di fatto dimezzata, contribuisce a far crollare il numero di pensioni anticipate in Italia. Lo raccontano i dati annuali diffusi ieri da Inps. Si conferma l’alto divario di genere negli importi degli assegni: -30% per le donne, 950 euro contro 1.366 euro lordi al mese degli uomini. Frutto del lavoro precario, intermittente e mal pagato destinato alle donne e soprattutto alle madri. Nel 2023 l’Istituto di previdenza conta 765 mila nuove pensioni, il 12% in meno dell’anno prima. Calano quasi tutte le categorie – pensioni anticipate, di vecchiaia, di invalidità, ai superstiti – tranne gli assegni sociali. Ma soprattutto crollano le pensioni anticipate: -16% in totale, tra le donne -28,5% e solo -7,4% tra gli uomini. Trentamila donne in meno sono andate in pensione anticipata l’anno scorso. Poco più di 11 mila in meno, gli uomini. Le strette funzionano.
Il decreto accertamento, varato in via definitiva ieri dal Governo, contiene importanti novità anche sul fronte dell’imposta sulle assicurazioni, per la quale vengono introdotte, alla stregua di quanto avviene per l’Iva, la dichiarazione tardiva (e non omessa) nei 90 giorni successivi alla scadenza e la decadenza dei termini di accertamento a cinque anni per la dichiarazione infedele, in luogo degli attuali (e anacronistici) dieci anni. Ma andiamo con ordine. L’impianto originario della legge delega pareva essersi dimenticato del necessario restyling dell’imposta sulle assicurazioni, fatti salvi i correttivi che successivamente erano stati apportati nel passaggio al Senato (si vedano «Il Sole 24 Ore» del 13 giugno 2023 e 29 luglio 2023). Così l’articolo 17 comma 1, lettera h), n. 2, della legge 111/2023 ha previsto «la revisione dei termini di accertamento dell’imposta sui premi di assicurazione, al fine di allinearli a quelli delle altre imposte indirette, del relativo apparato sanzionatorio, nonché delle modalità e dei criteri di applicazione dell’imposta, nell’ottica della razionalizzazione delle relative aliquote». Vediamo quindi cosa è stato fatto e cosa evidentemente ancora manca.
Un calo dell’11 con una punta del 16% per gli assegni anticipati e un picco di quasi il 18% per quelli ai superstiti. Con l’esaurirsi dell’effetto Quota 100 e con l’adozione prima di Quota 102 e dallo scorso anno di Quota 103 si riduce il flusso dei pensionamenti. Dall’ultimo monitoraggio dell’Inps, aggiornato al 2 gennaio 2024, emerge che nel 2023 le nuove pensioni con decorrenza 2023 sono state 764.907: 101.041 in meno delle 865.948 del 2022. L’importo medio mensile dei trattamenti erogati è leggermente salito da 1.135 a 1.140 euro, ma non per le donne. Che hanno visto scendere le loro pensioni, sempre in media, da 963 a 950 euro, a un livello del 30% più basso di quello degli uomini, lievitato a 1.366 euro dai 1.353 euro di 365 giorni prima.
La Lombardia ha deliberato il suo piano per il dissesto idrogeologico, da circa 50 milioni, per il periodo 2023-2025 lo scorso novembre. E già da allora l’attenzione per l’area di Bergamo è aumentata. Proprio in questi giorni si tengono riunioni su problemi e interventi da affrontare con rapidità, a seguito del monitoraggio di Arpa Lombardia. La provincia di Bergamo, secondo gli studi di Arpa, è uno dei territorio più fragili ed esposti al rischio smottamenti e frane d’Italia. È interessato l’84% dei Comuni, con oltre 45mila cittadini che risiedono in aree a pericolosità di frana medio-alta. Nel complesso la Lombardia ha 130mila frane attive.
Riprenderà in salita la trattativa tra i vertici di Stellantis e il Governo italiano nel prossimo vertice dedicato all’automotive in calendario il primo febbraio prossimo. Ora i toni si sono inaspriti ma l’anno scorso in realtà le premesse per un dialogo costruttivo c’erano tutte, tanto che Carlos Tavares aveva accolto l’invito del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a discutere dell’obiettivo di portare a un milione di veicoli i volumi produttivi del Gruppo in Italia. Peggio era andata al ministro francese Bruno Le Maire che aveva ottenuto dal ceo Tavares una risposta a muso duro alla richiesta di un maggiore patriottismo arrivata dall’esponente del governo francese.