Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nessun calo delle tariffe Rc Auto, almeno nell’immediato, ma maggiori trasparenza e certezza sull’entità dei risarcimenti, che nel medio termine porteranno inevitabilmente benefici sia ai consumatori sia alle compagnie assicurative. La nuova tabella unica nazionale sulle macrolesioni, che il mercato assicurativo attendeva da 18 anni per evitare che i tribunale italiani continuino a muoversi in ordine sparso nella definizione dei risarcimenti per la liquidazione del danno non patrimoniale (sia biologico sia morale), è finalmente divenuta realtà nell’ultimo Consiglio dei ministri che l’ha approvata su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. «La tabella unica nazionale stabilisce un valore pecuniario certo da attribuire a ogni singolo punto di invalidità (danno biologico, ndr), compreso tra 10 e 100 punti, ed è integrata da tre ulteriori tabelle sul risarcimento del danno morale», hanno spiegato dal ministero. «È stata elaborata tenendo conto di tre aspetti che concorrono a stabilire il valore pecuniario del risarcimento al danneggiato: danno biologico permanente, ovvero lesione permanente dell’integrità psico-fisica della persona, il cui valore economico varia anche in base all’età del soggetto leso; danno morale (sofferenza psicologica interiore, ndr); danno biologico temporaneo (inabilità temporanea, ndr)».
Dieci nuovi accordi distributivi, da aggiungere ai 18 già esistenti, e una crescita media annua della nuova produzione e delle riserve matematiche pari rispettivamente all’8% e al 6%. Cnp Vita Assicura ha presentato ieri gli obiettivi del nuovo piano industriale che guarda al lungo termine, con un orizzonte temporale decennale, a riprova del forte e stabile interesse verso la Penisola. L’Italia resta un mercato di riferimento importante non solo per Cnp Vita Assicura ma per tutto il gruppo Cnp, partecipato dalle Poste francesi (Banque Postale) e, a monte, dalla Cdp francese e direttamente dallo Stato di Parigi, ha dichiarato l’amministratore delegato di Cnp Vita Assicura, Marco Passafiume Alfieri, che ha preso il timone della compagnia lo scorso settembre.
Targa Telematics fa shopping in Israele. La società di Treviso, che appena sette mesi fa ha portato a termine l’acquisizione di Viasat Group, compra Drive-it, spin-off dell’israeliana Earnix che sviluppa tecnologie in grado di analizzare il comportamento dei guidatori con applicazioni installate sui loro smartphone. Attraverso sistemi di machine learning e Intelligenza Artificiale, per esempio, l’app di Drive-it può generare score predittivi e personalizzati utili alle assicurazioni per delineare il livello di rischio. Con questa operazione, i cui dettagli finanziari non sono stati resi noti, Targa Telematics amplia la sua offerta insurtech.
La parola d’ordine del 2024 è diversificazione, con una preferenza per le borse di Usa ed Europa e per le pmi italiane, ma anche per titoli governativi, credito e obbligazioni a spread, senza trascurare bond emergenti e titoli di debito cinesi. La view di investimento per il nuovo anno è al centro dell’intervista esclusiva di Class Cnbc con Alessandro Solina, direttore investimenti a cui fanno capo tutti i team di gestione di Eurizon Capital sgr, leader in Italia per patrimonio gestito in fondi italiani.
Mentre a Davos ci si divide tra coloro che ritengono molto probabile e desiderabile una riduzione dei tassi di riferimento della Bce in quest’anno, magari nella seconda parte (e fra questi il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, di cui ieri su queste pagine è stata pubblicata un’importante intervista) e altri che sostengono, però con inadeguate motivazioni, che il taglio slitterà al prossimo anno, si comincia a rendere noti gli indirizzi che, nell’anno, saranno impartiti agli istituti a opera della Vigilanza bancaria unica, in particolare in materia di rischi, di liquidità e di governance.
Andrea Orcel, giacca a vento rossa sotto la giacca, sfida il gelo di Davos all’alba della terza giornata del World Economic Forum per una intervista a Cnbc in cui commenta lo scenario che emerge dai suoi meeting, ma anche la strategia per il 2024 della banca, dal soft landing per l’economia alle prospettive per l’m&a e il mercato dei capitali.
Arriva la tabella unica nazionale per il risarcimento del danno non patrimoniale per le vittime degli incidenti stradali che hanno riportato macrolesioni, vale a dire un’invalidità fra dieci e cento punti. È stato approvato in via preliminare il 16/1 dal Consiglio dei ministri lo schema di regolamento, da adottarsi con decreto del presidente della Repubblica, che contiene la tabella unica del valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità, con i coefficienti di variazione che corrispondono all’età del danneggiato; il tutto ai sensi dell’art. 138, co. 1, lett. b), del dlgs 209/2005, codice assicurazioni private
Criptovalute, entro il 2024 i fornitori di servizi dovranno adottare un approccio basato sul rischio per adeguarsi agli standard antiriciclaggio: pesano la tipologia di clientela, il tipo di prodotti offerti, le aree geografiche coperte. L’Autorità Bancaria Europea (Eba) ha pubblicato martedì 16 gennaio nuove linee guida aggiornate sui rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo estendendo la copertura ai fattori di rischio legati ai fornitori di servizi di cripto-asset (Casp). I fornitori di tali servizi, infatti, possono essere soggetti ad abusi per scopi di criminalità finanziaria, compresi riciclaggio e terrorismo, spiega l’Eba. Tali rischi, quindi, possono moltiplicarsi a causa della velocità delle transazioni di criptovalute o delle funzionalità che alcuni prodotti offrono per nascondere l’identità dell’utente. Pertanto, è fondamentale che i fornitori siano consapevoli dei rischi e adottino efficaci misure di attenuazione.
Credem Private Equity sgr ha perfezionato l’ottava operazione dei suoi fondi in gestione. Ciò è avvenuto con l’acquisizione da Vetrerie riunite, controllata da Sun European Partners, della maggioranza di Novaref, azienda fondata a metà degli anni 1980 a Colognola ai Colli (Verona) e leader europeo nella produzione di rulli refrattari per il mercato della ceramica e dell’automotive. In questo modo Credem Private Equity sgr completa il suo portafoglio, che rimane composto da società caratterizzate da una strategia di crescita anche per acquisizioni.
«L’informazione che passa è che i soldi ci sono e che pagano tutto al 100%. Ma per noi oggi risulta difficile capire cosa s’intende per 100%». Mentre la ristrutturazione pubblica è partita, pur scontando alcuni ritardi iniziali, quella privata dipende ancora dalle risorse di imprese e famiglie, che ad oggi si sono dovuti accontentare chi di 3-5mila euro (le famiglie) e chi di zero (le imprese). Meloni e von der Leyen tornano su queste terre a distanza di otto mesi senza questa volta girare nelle zone alluvionate. Ed è un peccato, perché avrebbero trovato molte strade di Forlì, Faenza o anche Cesena, svuotate dagli abitanti. O interi tratti di strada in appennino che non esistono più e devono essere letteralmente reinventati. È per questo che il ristoro al 100% dei danni promesso sembra ancora un traguardo lontano.
La legge di Bilancio per il 2024 (213/2023), nell’ambito delle misure di contrasto all’evasione (commi 89 e 90), prevede che nei rapporti fra la compagnia assicurativa e l’agente o il broker sia applicata la ritenuta d’acconto, mentre fino ad oggi fra i casi che consentivano la disapplicazione di tale ritenuta c’era proprio questa casistica afferente ai rapporti assicurativi. La previsione è in grado di condizionare da un lato i classici rapporti citati, ma dall’altro anche tutte quelle ipotesi in cui la compagnia assicurativa commercializza i prodotti attraverso dei partner di distribuzione, tradizionalmente le banche nel classico canale di bancassicurazione o anche tutta una serie di player che operano nella grande distribuzione, laddove si prevede accanto alla fornitura di un bene e/o di un servizio anche la polizza assicurativa a copertura.
Sembra davvero la volta buona. Dopo oltre 18 anni di attesa, il 16 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, lo schema di Dpr con la tabella unica nazionale (Tun) dei valori pecuniari da attribuire alle cosiddette macrolesioni (le invalidità di grave entità, comprese tra 10 e 100 punti) per il danno non patrimoniale (nelle sue componenti biologica e morale). La tabella – prevista nel 2005 dal Codice delle assicurazioni (Cap, articolo 138) assieme a quella delle lesioni di lieve entità (articolo 139) che è già in vigore – mira oggi a superare il dualismo tra quelle di Milano e di Roma (che restano in alcuni casi, si veda sotto) sin qui variamente utilizzate dai giudici di merito per supplire al vuoto legislativo. Non è facile confrontare la Tun con i valori di quelle tabelle, se non altro perché, a differenza di Milano, è allineata all’attuale livello dei prezzi, dato dalla sensibile inflazione degli ultimi tre anni. Dunque, il confronto riportato a destra fra i tre sistemi di calcolo applicati in due casi-esempio va ritenuto puramente indicativo dei diversi meccanismi di conteggio della Tun rispetto ai metodi di Milano e Roma, nonché delle differenze economiche dei valori base per i calcoli e delle grandi distanze fra i tre metodi quanto a entità dei risarcimenti. A dimostrazione dell’esigenza di certezza cui la Tun deve rispondere.
La Tun riguarda solo i sinistri della circolazione stradale e quelli dovuti a responsabilità sanitaria. Per tutte le altre menomazioni gravi derivanti da altre fenomenologie di danno si dovranno ancora applicare le tabelle dei tribunali, riproponendo quella incertezza che proprio la tabella unica nazionale di legge vuole evitare. Vi è da chiedersi quali possano essere le ragioni che potrebbero condurre un ufficio giudiziario a liquidare un danno fisico – ad esempio – da insidia stradale in modo diverso da un danno da Rc auto. Idealmente si potrebbe forse dire che la sola differenza sta nel fatto che, mentre al di fuori dei settori obbligatoriamente assicurati il giudice conserva un potere di valutazione equitativa ampio, il sistema degli articoli 138 e 139 del Codice delle assicurazioni pone un tetto insuperabile alla discrezionalità giudiziale: entrambe le norme prevedono infatti che – esaurito il limitato margine di personalizzazione del danno rispettivamente indicato in misura del 30 e del 20% – «l’ammontare complessivo del risarcimento riconosciuto ai sensi del presente articolo è esaustivo del risarcimento del danno non patrimoniale conseguente a lesioni fisiche».
L’articolo 1, comma 16 della legge 213/2023 (Bilancio 2024) specifica che rientrano nella soglia generale di esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit, quest’anno pari a duemila o mille euro a seconda se il dipendente abbia o meno figli fiscalmente a carico, anche le spese per l’affitto o gli interessi sul mutuo, in entrambi i casi relativi alla prima casa. In continuità con lo scorso anno, il plafond di esenzione ricomprende, oltre all’erogazione di beni e servizi, anche il rimborso delle utenze domestiche di acqua, energia elettrica e gas. Ciò fa sorgere la questione relativa all’impatto che la scelta dei diversi benefit può avere in termini di fiscalità e di valore economico ricevuto dal dipendente.
Saranno a fine mese le offerte vincolanti per Prima Assicurazioni, la insurtech specializzata nella vendita di polizze di terzi online. In un processo gestito dall’advisor finanziario Jp Morgan, saranno probabilmente quattro i contendenti a sfidarsi per una minoranza della società che potrebbe attestarsi attorno al 20-30%: secondo indiscrezioni, il gruppo statunitense Warburg Pincus, quello scandinavo Eqt per finire con Portage Ventures, piattaforma d’investimenti canadese focalizzata sul fintech e sui servizi finanziari. Ma tra gli interessati sarebbe spuntato anche Apis Partners, il private equity specializzato nel fintech basato a Londra. Fondata nel 2014, Apis attualmente ha all’attivo tre diversi fondi: Apis Growth Fund I, Apis Growth Fund II e Apis Insurtech Fund I.
Il via libera della Sec ai primi Etf sul prezzo spot di bitcoin ha aperto il 2024 all’insegna della fiducia dopo un periodo di apparente difficoltà per il Web3. Il segnale arrivato da Wall Street promette di consolidare la fase di maturazione del settore legato alla blockchain verso un’evoluzione più consapevole e concreta, guidata dalla tokenizzazione, cioè la rappresentazione di asset reali e monetari istituzionali tramite sistemi blockchain. Attori di primo piano come Visa, Mastercard e PayPal hanno integrato nei servizi gli stablecoin, abilitando applicazioni e modalità di trasferimento, ma la spinta alla tokenizzazione ha interessato sempre più asset finanziari tradizionali e proprietà di beni fisici, in una prospettiva di migliore trasferibilità e di programmabilità. «Questa evoluzione impone però la ridefinizione di gran parte dei modelli di business precedenti», sottolinea il report dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano che sarà pubblicato domani.
La legge di Bilancio 2024 ha introdotto, per le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, l’obbligo di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da eventi naturali catastrofali (articolo 1, commi da 101 a 112, legge 213/2023). C’è dunque poco meno di un anno per mettersi in regola, ma in concreto è ancora molto difficile farlo: ci sono ancora vari punti da chiarire sulle caratteristiche di queste polizze obbligatorie. Così la possibilità di adempiere pare subordinata all’emanazione di un decreto dei ministeri dell’Economia (Mef) e delle Imprese (Mimit), con cui dovranno essere stabilite le modalità di costruzione e le regole di struttura dei modelli assicurativi idonei ad assolvere l’obbligo assicurativo. A dispetto dell’ambiguità letterale del comma 105 (che sembra demandare al decreto meri compiti di eventuale specificazione contenutistica) tale intervento attuativo riguarda elementi essenziali ai fini della delimitazione oggettiva della copertura (quali le modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo).
La più spiccata particolarità della normativa che ha introdotto l’obbligo di assicurare per gli eventi catastrofali gli immobili delle imprese è il fatto che, accanto a tale obbligo, è previsto espressamente (commi 106 e 107 dell’articolo 1 della legge 213/2023) quello a contrarre a carico delle compagnie assicurative che coprono i rischi connessi agli eventi naturali. Un tema delicato, visto che il tipo di rischio da coprire è di quelli che destano più preoccupazioni per i bilanci delle compagnie: i cambiamenti climatici rendono le catastrofi naturali più frequenti e più dannose.