Secondo le stime effettuate dall’Eu tax observatory, a livello globale circa 12mila miliardi di dollari sono depositati fuori dal paese di residenza del proprietario alla fine del 2022, pari al 12% del Pil mondiale. Si escludono da questa stima le proprietà materiali come oro, opere d’arte e case.
Per quanto riguarda i 22 paesi membri per i quali sono disponibili dati (sono esclusi Cipro, Lussemburgo, Belgio e Austria, considerati dall’Eu tax observatory dei paradisi fiscali e non sono disponibili i dati di Malta), la cifra supera i 2mila miliardi di dollari.
Nei primi anni 2000 le risorse finanziarie detenute all’estero dagli italiani erano elevate: hanno toccato due picchi nel 2004 (190 miliardi di dollari) e nel 2007 (187 miliardi). Dopo un progressivo calo, a partire dal 2016 l’entità della ricchezza finanziaria offshore è nuovamente aumentata, per toccare un altro picco nel 2021: circa 208 miliardi di dollari, per scendere nel 2022 a 197,69 mld. Dal 2020 il rapporto con il Pil si attesta al 9,8%. Una cifra più contenuta rispetto al 14,3% del 2001, ma che comunque segna un incremento rispetto ad anni in cui la percentuale non ha superato il 5%.
Fonte: Openpolis