ASSINEWS ne ha parlato con Giuseppe Gulino, presidente dell’associazione Share.
Non è difficile immaginare che, anche nel 2024, il settore assicurativo – e non solo – sarà ampiamente influenzato dalle tecnologie emergenti, in particolare dalle applicazioni e dai quei servizi basati su algoritmi di intelligenza artificiale avanzata.
Ma il mercato è davvero pronto? Secondo Giuseppe Gulino, presidente dell’associazione Share, ci sarà un crescente bisogno di innovazione tecnologica in tutte le aree del mercato, dalle compagnie alle associazioni di categoria e ai gruppi aziendali agenti, dalle istituzioni fino alle associazioni dei consumatori.
“Se in passato, si è ritenuto che la tecnologia avrebbe drasticamente depauperato il ruolo degli intermediari nel settore assicurativo costringendoli a lasciare il posto ad una distribuzione diretta attraverso soluzioni volte ad arrivare direttamente al cliente finale saltando a piè pari la rete sul territorio, oggi assistiamo a un paradossale riconoscimento dell’importanza fondamentale delle reti fisiche dei distributori assicurativi, sostenuto da un utilizzo dinamico e concreto delle tecnologie disponibili”, ha detto Gulino, interpellato da ASSINEWS per conoscere quali, secondo lui sarebbero stati trend principali del nuovo anno appena iniziato.
Erano quindi previsioni errate quelle che vedevano un mondo senza intermediari? “In un mercato “emozionale” come quello assicurativo, è quanto meno impensabile tagliare fuori le figure umane degli intermediari, indispensabili nel momento della consulenza atta a far capire l’importanza di una copertura assicurativa in una nazione evidentemente sotto assicurata, a far comprendere le caratteristiche delle polizze assicurative in risposta alle esigenze di tutela delle persone e dei loro beni”.
Che caratteristiche avrà allora la distribuzione assicurativa nel 2024?
“Personalmente, non ho mai pensato che il settore assicurativo potesse prescindere dalle persone e dalla distribuzione multicanale, afferma Gulino. Prevedo che il 2024 sarà ancora più caratterizzato da un approccio “phygital”, che combinerà elementi fisici e digitali. La tecnologia avrà il compito di valorizzare le reti di distribuzione assicurativa efficaci, performanti, profittevoli, con persone oneste e preparate, e il mercato richiederà una selezione accurata di chi avrà le caratteristiche sopradescritte per operare nel settore assicurativo”.
È riconosciuta ormai da anni l’importanza dei Big Data aggregati, dove si è già riusciti attraverso l’utilizzo di tecnologie di machine learning e AI a clusterizzare modelli e bisogni legati direttamente ai clienti finali. “Inconsapevolmente lasciamo sempre traccia dei nostri comportamenti ed abitudini e la tecnologia, così come è in grado di determinare scelte guidate dalle analisi dei dati dei clienti, sarà altrettanto in grado di determinare e segnalare e scegliere le migliori reti di distribuzione con informazioni aggregate già disponibili nei registri pubblici e privati che metteranno in evidenza il valore unico di ciascun intermediario”, spiega Gulino, che è convinto che “il trend del 2024 delle reti di vendita sarà sempre più legato alla necessaria attenzione alla redditività e profittabilità delle stesse e che i modelli predittivi basati sull’intelligenza artificiale svolgeranno un ruolo cruciale nella definizione delle strategie delle compagnie di assicurazione e nella scelta dei loro collaboratori sul territorio”.
È indubbio che il “nuovo” spaventa e che può essere difficile avere fiducia nei modelli predittivi: può sembrare inquietante che un algoritmo possa suggerire ciò che è meglio per noi, e che le nostre azioni possano determinare un punteggio positivo o negativo basato sulle nostre scelte passate o su altri fattori. “Che ci piaccia o no, questo è un fenomeno che sta già accadendo da tempo. Personalmente, ritengo che la gestione di tutte queste informazioni sia guidata dalla necessità di salvaguardare e tutelare il consumatore finale. L’adozione di questi modelli deve essere uno stimolo a operare con saggezza, incarnando l’autentica essenza di un ruolo sociale come quello dell’assicuratore, orientato a migliorare la qualità del nostro paese. Le intelligenze artificiali possono spaventare e creare inquietudine, ma come ho sempre sostenuto, la differenza la fanno le persone, le relazioni e i valori a esse connessi. Fortunatamente, siamo ancora lontani da scenari alla Matrix, ma se riusciamo a conoscere e riconoscere le nuove tecnologie, saremo preparati a sfruttarle per migliorare la nostra qualità di vita e i servizi ad essa associati”, conclude Gulino.