IVASS ha pubblicato un documento che analizza l’andamento delle Gestioni separate connesse alle polizze vita rivalutabili di ramo I e ramo V nel periodo 2017 – 2022.
Dall’analisi emerge che le Gestioni separate vita sono 264 contro le 270 di fine 2021; quelle in valuta estera risultano stabilmente pari a 14. Le Gestioni con Fondo utili sono 9.
Il tasso di crescita degli attivi investiti rispetto all’anno precedente è passato dal +6,7% nel 2017 al +1,4% nel 2022, anche a causa dei maggiori oneri per sinistri (riscatti), quasi pari alla raccolta premi. La diretta conseguenza è la riduzione dei nuovi investimenti nell’ambito delle Gestioni separate.
Le riserve tecniche, pari a 581,2 miliardi di euro, registrano un incremento dell’1,2% rispetto al 2021. Le riserve tecniche delle Gestioni con Fondo utili, avviate dal 2018, pur incrementandosi rispetto al precedente esercizio del +14,5%, rappresentano una quota minimale, pari allo 0,84%, del totale.
Il tasso di rendimento medio lordo è pari a 2,5%, come nel 2021, e inferiore al 3,1% del 2017. Il tasso di rendimento medio trattenuto dalle imprese è pari all’1,1%, in linea con quello del 2017.
Il confronto tra il tasso medio di rendimento trattenuto e quello lordo realizzato, evidenzia che il tasso medio trattenuto nel 2022 (1,1%) rimane inalterato rispetto al 2021, in linea con gli anni precedenti. Si riscontra una quota consistente di utile riconosciuta alle imprese, costante nel periodo anche in presenza di una progressiva riduzione del tasso di rendimento realizzato.
La distribuzione del tasso di rendimento realizzato evidenzia una riduzione del valore mediano nel periodo 2017 – 2022, pur rimanendo sempre superiore al valore medio. Il tasso medio di rendimento trattenuto risulta essere prossimo al valore dell’estremo superiore del boxplot (75-esimo percentile) ed è sempre superiore alla mediana.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze registra un saldo negativo di 72 miliardi (a fine 2021 era positivo per 33 miliardi).
Le prime dieci Gestioni separate raccolgono il 54% del totale degli attivi, dato invariato rispetto al 2021.
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