Il report 2023 della Polizia Postale registra una intensificazione dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle attività predatorie online (oltre 3.500 le persone deferite all’A.G.), in particolare nel settore dell’ e-commerce.
Significativo, in particolare, l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del falso trading online (3.360 i casi trattati, 188 le persone denunciate per un totale di 109.536.088 euro di profitti illeciti), con un aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.
Nel complesso, valutando l’entità delle somme sottratte, l’ambito delle truffe online registra un incremento del 20% dal 2022 al 2023: da 114 milioni a 137 milioni di euro di profitti illeciti.
Oltre a questo ambito, la Polizia Postale ha svolto come noto attività di contrasto alla pedopornografia online, alla protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, al financial cybercrime e alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili a forme di fondamentalismo religioso e di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.
In particolare, l’attività del Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) ha evidenziato una diminuzione del sette per cento rispetto all’anno precedente rispetto agli attacchi rilevati, e del 34 per cento rispetto alle persone indagate e del 32 per cento di alert diramati.
Per quanto riguarda i reati online contro la persona (stalking, diffamazione online, minacce, revenge porn, molestie, sextortion, illecito trattamento dei dati), si è registrato un aumento del tre per cento dei casi trattati e del sette per cento delle persone indagate. Sono stati 31 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata direttamente. Intensa anche l’attività di contrasto a proposte di vendita online di prodotti contraffatti e all’utilizzo illecito di segni distintivi dei marchi registrati, per la tutela del Made in Italy sempre più messo in pericolo dal fenomeno dell’italian sounding.
In crescita il livello qualitativo dei contesti criminali impegnati nel financial cybercrime. Un ulteriore elemento di interesse e di difficoltà operativa è costituito dal sempre più frequente ricorso alle “criptovalute”, le cui transazioni (registrate attraverso sistemi di blockchain) si caratterizzano per una maggiore difficoltà di tracciamento.
Nel 2023, sono state colpite 65 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 19 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali 6 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia postale e delle comunicazioni.
Le indagini svolte sui reati commessi attraverso l’utilizzo di tecniche quali phishing, smishing e vishing, sono state identificate e denunciate 917 persone. L’analisi delle oltre 82mila segnalazioni ricevute dal Portale del cittadino ha evidenziato che in molti casi gli internauti non adottano quelle piccole e necessarie accortezze di cyber hygiene, che consentirebbero loro di prevenire e limitare la maggior parte degli attacchi informatici.