Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Mobilità sempre più elettrica, veicoli tecnologici e connessi, pazienza crescente sulle tempistiche di consegna dilatate e grande fiducia nelle concessionarie. Sono le principali tendenze che emergono dal Global Automotive Consumer Study 2023, che Deloitte conduce ogni anno su oltre 26mila consumatori in 24 Paesi. «L’industria automobilistica sta affrontando una delle fasi più complesse della propria storia», spiega Franco Orsogna, automotive leader di Deloitte Central Mediterranean, «per vincere la sfida della transizione elettrica i player del settore dovranno ottimizzare i costi operativi e produttivi, sfruttando le efficienze derivanti dall’innovazione e dall’aumento dei volumi».
- L’inflazione frena: da 11,8 a 11,6%
Dopo il rallentamento dell’inflazione in Francia (+5,9%) e Germania (+8,6%), segnali positivi arrivano anche in Italia. Ma bisognerà attendere l’estate per vedere la fine del ciclo rialzista della Bce, quando i tassi toccheranno il loro picco, ma si continuerà a mantenere la «cinghia» monetaria tirata per tutto il tempo «necessario» a riportare l’inflazione verso il target del 2%, come ha detto il componente del comitato direttivo dell’Eurotower, Francois Villeroy de Galhau, secondo quanto riferisce Bloomberg. In base all’Istat, per il mese di dicembre l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo ha subito un debole aumento dello 0,3% su base mensile dal +0,5% a novembre e dell’11,6% su base annua, rispetto al +11,8% del mese precedente. Il lieve calo è prevalentemente dovuto ai prezzi dei beni energetici (che seppur ancora alti, passano da +67,6% di novembre a +64,7%), ai quelli dei beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6%). Guardando a tutto il 2022 i prezzi al consumo in media sono schizzati in su dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando salirono del 9,2%), soprattutto a causa dall’andamento dei prezzi dei beni energetici.
- Beffa per lo stagista morto in fabbrica “Non era capofamiglia, niente indennizzi”
Nessun risarcimento dall’Inail per i familiari di Giuliano De Seta, il diciottenne della provincia di Venezia travolto e ucciso da un blocco d’acciaio di una tonnellata lo scorso 16 settembre, durante il periodo di alternanza scuola-lavoro. Così muore uno stagista nell’Italia di oggi. Dopo il dramma e il dolore che non finirà mai, ora due genitori devono rassegnarsi anche alla beffa. Era solo uno studente dell’Itis di Portogruaro, Giuliano. E questo suo status incide direttamente sul diritto al risarcimento Inail, l’ente che dovrebbe tutelare i lavoratori vittime degli infortuni sul lavoro. La norma prevede che solo in caso di stagista “capofamiglia” ci sia il diritto a un adeguato indennizzo in caso di morte, ma vista l’età media di chi pratica l’alternanza scuola-lavoro è statisticamente poco probabile che le due condizioni possano combaciare. Una copertura Inail per gli stagisti, in realtà, esiste. Tuttavia, dal 2019 sono cambiati i parametri per valutare i risarcimenti. In questo caso specifico l’ente considera che i genitori non debbano percepirlo perché lo studente era totalmente a carico loro. «Non contribuiva al reddito», specificano gli uffici. Alla famiglia De Seta resterà, a questo punto, solo il rimborso dell’assicurazione dell’azienda e quello della scuola, l’istituto tecnico Leonardo da Vinci di Portogruaro.
- Ramo III fuori dalla possibilità di affrancare