Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il 2022, tra inflazione, costi energetici e blocco delle catene di fornitura, ha messo a dura prova lo stato di salute delle imprese italiane. Sono 393 mila le aziende del Paese con rischio di solvibilità elevato o in default, quasi l’8% del totale, secondo quanto rilevato da uno studio di Sevendata, società milanese specializzata nell’uso di big data per il marketing e le performance digitali, che ha calcolato la quota di aziende a rischio mettendo in comparazione le regioni del Paese.
La politica economica seguita lo scorso anno dopo la ripresa della corsa dell’inflazione ha intrapreso una traiettoria chiara: «Privilegiare il lavoro, poggiando la sua tutela sul sostegno alla crescita reale, e l’equa distribuzione del reddito, poggiando il suo raggiungimento sull’intervento a carico del bilancio pubblico». Vittima illustre di questa scelta è stata soltanto una: «Il risparmio, su cui l’aumento dei prezzi grava maggiormente, con l’eccezione di una sua modesta remunerazione conseguente al discusso aumento dei tassi nominali dell’interesse e il riconoscimento di compensazioni fiscali nell’ordine del 2%». Così Paolo Savona, presidente Consob, ha aperto l’ottava edizione del Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane dell’Authority, presentato ieri.
Finale d’anno brillante per l’industria italiana del risparmio gestito. In dicembre la raccolta netta è stata pari a 11,2 miliardi di euro, in netta crescita rispetto ai 268 milioni di novembre, portando il totale dell’intero 2022 a 19,8 miliardi. Un dato assai inferiore rispetto agli oltre 93 miliardi del 2021 che però aveva registrato, a differenza del difficile 2022, un andamento molto positivo nei mercati finanziari.
Sono stati poco più di 117 mila i contagi sul lavoro da Covid-19 nel 2022, il 37,2% dei 315.055 infezioni di origine professionale denunciate all’Inail dall’inizio della pandemia (pari all’1,2% del complesso dei contagiati nazionali).
La tutela dell’Inail contro gli infortuni sul lavoro verrà estesa a tutti gli studenti. A fruirne oggi, infatti, sono soltanto gli studenti impegnati in «esperienze tecnico-scientifiche od esercitazioni pratiche o di lavoro»; gli altri studenti, invece, sono coperti dal rischio infortunio con polizze assicurative di compagnie private attivate dalle scuole e pagate dalle famiglie. Ad annunciare la novità è il ministro del lavoro, Marina Calderone
L’imprenditore può essere condannato per bancarotta documentale anche quando la contabilità è tenuta integralmente dal commercialista e ciò perché è lui a comunicargli i dati. La Cassazione con la sentenza 3442 del 26/1/2023 ha respinto il ricorso di un imprenditore. Inutile per la difesa sostenere che il manager non aveva contezza della contabilità. Per gli Ermellini è lui a trasmettere i dati al professionista dei quali, poi, è responsabile.
- L’80% degli italiani trova «complessa» la gestione delle finanze
L’80% degli italiani che investe i propri soldi ritiene «complessa» la gestione delle finanze personali «anzitutto a causa del contesto incerto e della crescita dei prezzi». Il 65% sembra comprendere gli effetti dell’inflazione, secondo quanto emerge dal Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane 2022. Ma tra quelli che preferiscono tenere i propri risparmi in un conto corrente (21%) e tra quanti indicano l’inflazione tra i fattori di difficoltà (21%), rispettivamente più di un terzo e circa un quarto non coglie l’impatto della crescita dei prezzi sul proprio potere di acquisto.
- “Esodate” da Opzione donna in 20 mila senza pensione
Le esodate da Opzione donna sono tante, almeno 20 mila. Donne esodate dal diritto di anticipare la pensione a 58 o 59 anni con 35 di contributi, perché il governo Meloni ha stravolto la storica norma in legge di bilancio, rendendo quasi impossibile accedervi. Ecco perché queste lavoratrici hanno deciso di scendere in piazza. Un primo presidio c’è già stato, il 19 gennaio davanti al ministero del Lavoro. Un altro ci sarà il prossimo 8 febbraio.
- La raccolta del gestori nel 2022 sfiora 20 miliardi
I mandati istituzionali hanno messo il turbo alla raccolta di dicembre. Nell’ultimo mese del 2022 l’industria del risparmio gestito italiano ha incassato complessivamente 11,2 miliardi, un dato di gran lunga superiore ai 268 milioni di novembre. Il saldo annuale è così salito a 19,8 miliardi. A spingere sull’acceleratore dei mandati che a dicembre hanno incassato 8,7 miliardi sono state soprattutto cinque società che insieme hanno totalizzato 8,8 miliardi: Allianz, Eurizon, Poste, Axa e Amundi. Ma dicembre è stato particolarmente favorevole anche ai fondi aperti che, complice l’ennesimo dato positivo degli azionari, hanno decisamente migliorato le posizioni rispetto al mese precedente, passando da 231 milioni a 1,1 miliardi attuali. Su base annua la raccolta dei fondi ha raggiunto 9,3 miliardi.
- Risparmio, l’allarme di Savona: «Inflazione, tassa occulta e iniqua»
Gli italiani fanno i conti con l’inflazione, spesso senza avere gli strumenti per comprendere la portata di questo fenomeno, soprattutto tra gli investitori più giovani. Eppure l’inflazione «opera come una tassa occulta e iniqua violando il fondamento democratico della No taxation without representation», come ha ricordato il presidente di Consob, Paolo Savona, presentando ieri a Roma l’ottavo Rapporto dell’authority sulle scelte di investimento degli italiani, in base alle rilevazioni condotte nel 2022. Studio dal quale emerge che gli italiani conoscono più i bitcoin che le obbligazioni e che una delle principali motivazioni per investire in criptovalute è quella di “guadagni facili”. La rilevazione però è stata fatta tra giugno e luglio quando la situazione delle cripto non era ancora deflagrata con i crack dell’autunno.
- Frenano le pensioni liquidate Assegni medi più bassi del 4%
Cala il numero delle pensioni liquidate dall’Inps, così come l’importo medio dell’assegno pensionistico: nel 2022 sono state 779.791 le nuove pensioni, rispetto al 2021 che ne contava 888.972 (-12,28%). L’importo medio mensile si è attestato a 1.153 euro, mentre nel 2021 era di 1.198 euro (-3,75%). I 45 euro in meno al mese, moltiplicati per 13 mensilità equivalgono ad una riduzione di 585 euro, come emerge dalla lettura dell’Osservatorio Inps sui flussi pensionistici sul 2022 che registra una riduzione più consistente per le pensioni anticipate, in calo del 18,21% con molta probabilità per effetto della fine nel 2021 di quota 100, sostituita nel 2022 da Quota 102. Guardando alla distribuzione per tipologia, nel 2022 sono state 276.468 le pensioni di vecchiaia, 241.339 quelle anticipate, 42.063 le pensioni di invalidità e 219.921 per superstiti. Nel confronto con l’anno precedente, si riducono le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia – che nel 2021 arrivavano al 41% in più per il totale delle gestioni-, nel 2022 si attestano al 23% in più rispetto a quelle di vecchiaia. Anche il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel 2022 è inferiore rispetto a quello registrato nel 2021 e si attesta al 22%.
- Auto, vendite giù a 1,3 milioni: «Minimi dagli anni Settanta»
- Scor: il nuovo ad dalla rivale Swiss Re
Il riassicuratore francese Scor ha nominato Thierry Leger nuovo amministratore delegato del gruppo. Il manager assumerà la direzione dell’azienda il 1° maggio, ha annunciato Scor giovedì. Succede all’amministratore delegato Laurent Rousseau, che lascerà il gruppo. In attesa che Leger prenda il comando, François de Varenne guiderà Scor ad interim. Leger proviene dal concorrente svizzero Swiss Re, dove era Group Chief Underwriting Officer (CUO) con responsabilità a livello di gruppo per la sottoscrizione dei rischi assicurativi. Le sue funzioni presso il numero due del settore dopo Munich Re saranno assunte dal Group Chief Executive Christian Mumenthaler fino a nuovo ordine. Leger ha lavorato per Swiss Re per 25 anni ed è stato CUO dal 2020.
- Gli assicuratori vogliono un nuovo inizio, lontano dalla poco amata pensione Riester