Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Gli agenti di assicurazione plurimandatari saranno obbligati, a partire dal primo marzo prossimo, a presentare ai clienti i preventivi offerti da tutte le compagnie per conto delle quali operano, utilizzando il preventivatore messo a punto dall’Ivass (Preventivass) che confronta i contratti base offerti sul mercato.
I dettagli emergeranno dalla Relazione sulla remunerazione che Generali pubblicherà a marzo. Ma intanto in questi giorni stanno emergendo i primi elementi della soluzione individuata dal gruppo assicurativo per un bonus straordinario ai dipendenti del gruppo che hanno aderito al piano azionario lanciato nel 2019: un premio medio di 600 euro per chi ha investito nella compagnia 3.000 euro.
La ricerca del partner assicurativo di Iccrea entra nel vivo con una mossa a sorpresa: Generali, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, ha deciso di sfilarsi dalla partita. Intanto la data room tra gli interessati è stata aperta aperta nei giorni scorsi, mentre la consegna delle offerte vincolanti è attesa per la fine di marzo.
Anche il settore assicurativo si dota di una roadmap per la decarbonizzazione. L’Alleanza Assicurativa Net Zero (Nzia-Net Zero Insurance Alliance) istituita dalle Nazioni Unite ha lanciato il primo protocollo di definizione degli obiettivi per raggiungere un’economia a basse emissioni di CO2 ieri in occasione dell’incontro annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera.
Si chiama Nova Investment Management, è già stata costituita in Irlanda e punta nei prossimi cinque anni a raggiungere qualche decina di miliardi di masse in gestione. E’ l’obiettivo della creatura nata dalla partnership tra Azimut e Unicredit siglata a dicembre, che punta a «creare il polo dell’asset management italiano con respiro internazionale», come ha spiegato ieri Pietro Giuliani
Nel 2021 l’età media di pensionamento è stata di 64,3 anni. Più bassa per gli uomini (64,1) che per le donne (64,6). Un sistema caratterizzato dalle numerose deroghe all’età legale di pensionamento approvate dagli ultimi governi, che hanno portato a 61,6 anni l’età necessaria per la pensione di anzianità. È il quadro tracciato nel decimo rapporto di Itinerari previdenziali, il centro studi diretto da Alberto Brambilla.
Una prestazione universale agli anziani non autosufficienti: un assegno (o in alternativa un pacchetto di servizi) che assorbirà tutte le varie indennità oggi percepite, tra cui quella di accompagnamento. E una rete di case e condomini in cui far convivere giovani non autosufficienti e anziani conciliando le esigenze di guadagno dei primi e assistenza dei secondi. Sono alcune delle previsioni contenute nello schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane
Nonostante il quinto risultato favorevole consecutivo registrato in dicembre (1,091 milioni di immatricolazioni, +14,8% su base annua), il mercato dell’auto in Europa ha chiuso il 2022 con un ribasso del 4,1% a 11,287 milioni. L’Italia ha visto il mese scorso un incremento a doppia cifra del 21%, mentre l’anno ha visto una diminuzione del 9,7%: si tratta del peggiore risultato nel continente.
I ciclisti hanno una sorta di lasciapassare di impunità poiché, privi di targa, libretto e assicurazione, non sono sanzionabili e neppure risarciscono i danni che causano. Non ho mai visto un vigile urbano multare qualcuno in bicicletta.
- Azimut raggiunge i target
- Gli italiani? Età media di pensione a 63 anni
Il sistema pensionistico italiano si regge su un fragile equilibrio, sottoposto com’è all’invecchiamento della popolazione e incapace di un salto in avanti sul tasso di occupazione, che rimane una decina di punti inferiore alla media europea. Bisogna quindi evitare riforme che abbassino ulteriormente l’età effettiva di pensionamento, oggi intorno ai 63 anni, contro i 65 della media Ue, promuovere l’aumento dell’occupazione e, soprattutto, dal lato delle spese, mettere un freno all’aumento incontrollato delle prestazioni assistenziali e, dal lato delle entrate, superare un sistema fiscale che consente al 79,2% dei contribuenti di dichiarare redditi da zero fino a 29 mila euro, versando solo il 27,5% di tutta l’Irpef. Questa la fotografia del welfare italiano scattata dal Rapporto annuale del Centro studi Itinerari previdenziali, guidato da Alberto Brambilla, presentato ieri a Montecitorio.
- Auto, il mercato europeo torna ai livelli di 30 anni fa
Il mercato europeo dell’auto torna al 1993. L’anno scorso sono state infatti immatricolate 9,3 milioni di auto (-4,3%) stesso livello di 30 anni fa, quando le vendite erano stati pari a 9,23 milioni. Includendo la Gran Bretagna e i Paesi Efta il totale sale a 11.286.939 vetture, con un calo del 4,1%. Neppure l’aumento del 12,8% a dicembre è servito a migliorare l’anno. Una delle ragioni si trova nell’incapacità dei costruttori di soddisfare la domanda a causa della costante carenza di semiconduttori. Tra i grandi Paesi solo la Germania ha registrato una crescita, seppur limitata all’1,1%, tutte le altre nazioni sono in rosso: l’Italia è scesa del 9,7%, la Francia del 7,8%, la Spagna del 5,4%, la Polonia del 6%, il Belgio del 4,4% e il Regno Unito del 2%.
- Parte il cantiere della riforma pensionistica spesa per assistenza raddoppiata in 15 anni
Si riapre il cantiere delle pensioni. Questa mattina la ministra del Lavoro Marina Calderone incontra i sindacati e le imprese per fissare temi e calendario. «Il tavolo andrà avanti spedito e la prima bozza di riforma potrebbe vedere la luce entro 5-6 mesi», promette la ministra. Una riforma, nelle intenzioni del governo Meloni, flessibile e sostenibile per i conti che chiuda conla stagione di quote e deroghe annuali. E che sia in vigore dal primo gennaio 2024, per archiviare la legge Fornero. La spesa per pensioni che l’Italia comunica all’Europa è pari a 311 miliardi, il 17,5% del Pil (dato 2021, ultimo disponibile). Siamo tra i primi posti in Ue e non certo per virtuosità. «Ma se scorporiamo la spesa assistenziale, non coperta dai contributi versati, arriviamo a 238 miliardi, il 13,4% del Pil», spiega Alberto Brambilla, presidente di Itinerari. «Se poi togliamo anche un altro pezzo di spesa coperta dallo Stato, parzialmente come per le pensioni integrate al minimo e totalmente come per gli assegni sociali, ecco che scendiamo di altri 23 miliardi al 12,11% in piena media Ue».
- Pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 di contributi
Sessantasette anni di età: questo il requisito anagrafico standard per accedere alla pensione di vecchiaia nel biennio 2023-24. Non è cambiato rispetto al 2021-22 e nemmeno nei confronti del biennio ancora precedente. Sei anni consecutivi senza ritocchi, nonostante la regola che collega questo requisito alla variazione della speranza di vita media dei sessantacinquenni. Questo meccanismo non è stato modificato o sospeso (come per la pensione anticipata) e quindi il requisito di 67 anni non è cambiato perché la vita residua stimata ha smesso di crescere. In realtà per il biennio 2021-22 l’indicatore statistico di riferimento registrò una crescita, ma limitata a meno di un mese e si decise di lasciare invariata l’età di accesso. I dati alla base del parametro da utilizzare nel 2023-24, invece, sono addirittura negativi, nel senso che nel raffronto tra il 2019-20 e il 2017-18 la speranza di vita è diminuita di tre mesi. Tuttavia la normativa vigente non prevede che i requisiti di accesso alla pensione possano essere ritoccati verso il basso, al più possono rimanere invariati, come effettivamente avviene in questo biennio, salvo poi essere compensati con l’adeguamento o gli adeguamenti successivi.
- Previdenza pubblica, a tutti dal 2012 il contributivo
Il calcolo della pensione Inps è decisamente complesso e difficile da elaborare in maniera autonoma. In queste pagine descriviamo le regole per i lavoratori dipendenti privati. Per quelli del settore pubblico e gli autonomi, sempre in ambito Inps, ci sono alcune differenze. La normativa stabilisce l’applicazione di due metodi di calcolo: contributivo e retributivo. Il primo determina la pensione facendo riferimento a tutti i contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro; il secondo calcola la prestazione finale sulla base delle retribuzioni percepite nel periodo, più o meno lungo, precedente il pensionamento.
- La quota contributiva è più generosa nel 2023-24
Chi accederà alla pensione nel biennio 2023-24 beneficerà di una quota contributiva dell’assegno più generosa del 2-3% rispetto a chi è andato in pensione nel 2021-22. Conseguenza della riduzione della speranza di vita. Nel sistema di calcolo contributivo i contributi previdenziali, ogni anno, vengono rivalutati con un tasso collegato alla variazione del Pil italiano nei cinque anni precedenti. Gli importi, versati e rivalutati nel tempo, determinano il montante contributivo disponibile al momento del pensionamento. Per calcolare l’importo “di partenza” dell’assegno, tale somma viene moltiplicata per un coefficiente legato all’età del neo pensionato (e all’andamento effettivo del tasso di variazione del Pil di lungo periodo rispetto alle dinamiche dei redditi soggetti a contribuzione previdenziale). Si tratta di un importo iniziale in quanto è quello che viene riconosciuto durante l’anno di accesso alla pensione, mentre successivamente entra in gioco il meccanismo di adeguamento all’inflazione (perequazione) descritto nelle pagine precedenti di questo libro.
- Se la società è un mero schermo risponde l’amministratore di fatto
L’amministratore di fatto risponde delle maggiori imposte e delle relative sanzioni contestate alla società quando l’impresa è un mero schermo e la persona fisica ha un diretto interesse nei redditi percepiti. A ribadire questa rigorosa interpretazione è la Corte di cassazione con la sentenza n 1358 depositata ieri. In estrema sintesi all’amministratore di fatto di una srl ritenuta una mera cartiera veniva notificato quale autore delle violazioni l’accertamento di maggiori imposte emesso nei confronti della società.
- Pensioni, 400mila in pagamento da oltre 40 anni
Il sistema previdenziale, al netto del peso dell’assistenza, si presenta ancora sostenibile. Superata la fase emergenziale del Covid, il rapporto attivi-pensionati ha fatto registrare una risalita attestandosi a quota 1,4215 grazie alle ripresa dell’occupazione. Ma non mancano altri indicatori “sensibili”, come le quasi 400mila pensioni che attualmente l’Inps paga da più di 40 anni. Secondo il decimo rapporto del Centro studi e ricerche “Itinerari previdenziali”, si tratta di un equilibrio fragile che potrebbe rompersi senza «scelte oculate» sull’età di pensionamento e sui canali di uscita anticipata, come ad esempio le cosiddette “Quote” o altre deroghe alla legge Monti-Fornero. Che andrebbero ridotte già nel 2023. Per il presidente di “Itinerari previdenziali”, Alberto Brambilla, «è giunto il momento di darsi regole certe per almeno i prossimi 10 anni, limitando le anticipazioni, bloccando l’anzianità contributiva e soprattutto equiparando le regole di pensionamento dei cosiddetti “contributivi puri” a quelle degli altri lavoratori».
- Spesa assistenziale aumentata di 30 miliardi tra il 2019 e il 2021