Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’ultima udienza, davanti al Tar del Lazio, con la presentazione delle memorie integrative, si è tenuta martedì 10. Nel giro di una settimana è attesa quindi la sentenza del Tribunale che dovrà chiarire quanto il preventivatore messo a punto dall’Ivass per confrontare online le tariffe Rc Auto offerte sul mercato (il Preventivass) potrà effettivamente incidere sulla concorrenza e sulla trasparenza del settore.
La proroga del bonus quotazione per le pmi e le dimensioni ancora ridotte del mercato, assieme alla opportunità offerte nel 2023 dagli obiettivi di spesa del Pnrr che coinvolgeranno gioco forza le piccole e medie imprese, possono fungere da volano per lo sviluppo del mercato dei Pir alternativi. Anche in un 2022 caratterizzato da perdite importanti per la raccolta netta ha dimostrato di saper reggere l’urto con flussi netti positivi per 14,5 milioni nel terzo trimestre e una raccolta netta totale nei nove mesi di 250,7 milioni. La fotografia emerge dall’ultimo Pir Monitor di Equita.
Bain & Company vede un uragano pronto ad abbattersi sull’auto. Secondo la società di consulenza, una serie di fattori lascia infatti presagire una significativa contrazione dei profitti per i costruttori nel periodo 2023/24.
Banca Generali chiude il 2022 col botto: a dicembre la raccolta netta totale è stata di 640 milioni di euro, il miglior mese di tutto l’anno. In questo modo il totale da gennaio è arrivato a 5,7 miliardi, di cui quasi 2 attribuibili alle soluzioni di risparmio gestito. «Il dato positivo», ha informato la società in una nota, «riflette il cambio di passo legato al rinnovamento dell’offerta avviato a metà ottobre e finalizzato a sfruttare le opportunità legate ai mercati createsi nel corso dell’anno».
Il Superbonus 110% ha sì avuto il merito di «dare una spinta al settore dell’edilizia», ma ha generato pure «un allentamento dell’attenzione sulla salute e sicurezza sul lavoro», soprattutto a causa della «fretta» imposta nei cantieri per il completamento, in tempi ristretti, delle opere di efficientamento energetico. Al tempo stesso, si osserva la «progressiva regolamentazione» dell’attività occupazionale svolta tramite le piattaforme digitali, grazie ai «primi contratti collettivi che, riguardando i «riders» e altre figure», ne hanno disciplinato i compensi e la modalità di svolgimento delle mansioni, laddove, in precedenza, il segmento appariva un «terreno selvaggio».
- La truffa del re degli indennizzi. «Sottratti agli invalidi 40 milioni»
Al Parlamento europeo a parlare dei diritti dei macrolesi in incidenti stradali. A Roma in un sit-in di protesta con molti invalidi sotto l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni. In tv e sui giornali come esperto del settore. E del resto Raffaele Gerbi, 56 anni, romano, fondatore di uno studio di consulenza e mediazione, va comprensibilmente fiero di poter vantare «le 5 posizioni di maggior valore mai liquidate in Europa dalle compagnie assicurative ai gravi invalidi di incidenti stradali per la necessità di essere assistiti per tutta la vita». Ma i giudici di Milano ordinano di sequestrargli in via preventiva fino a 40 milioni di euro (30 a lui, e il resto a 12 coindagati e società a lui riconducibili) perché l’accusano d’aver truffato proprio quel genere di vittime vulnerabili in almeno 20 maxi transazioni con le assicurazioni negli ultimi tre anni, facendosi retrocedere sino al 70% dei 68,5 milioni di danni liquidati dalle compagnie ai suoi clienti. Una «truffa» — se è corretta la qualificazione del gip Cristian Mariani sul lavoro della Gdf e del pm Carlo Scalas con l’aggiunto Laura Pedio — ancor più insidiosa perché paradossalmente alla luce del sole, attraverso l’asimmetria informativa nei «patti di quota lite». Sono accordi con i quali un legale o un consulente propone al cliente un obiettivo di risarcimento rispetto al caso concreto (ad esempio 500.000 euro) sotto il quale si assume tutti gli oneri e spese, in cambio del poter invece incamerare tutta o gran parte della somma eventualmente ottenuta in più nella transazione. Il punto, però, per gli inquirenti che valorizzano intercettazioni e testimonianze di 8 famiglie di invalidi, è che il cosiddetto «gruppo Gerbi», nel momento in cui ad esempio prospettava a un cliente mezzo milione di realistico risarcimento, gli taceva che (sulla base dei parametri e delle prassi transattive con le compagnie) il realistico risarcimento sarebbe potuto essere (e in effetti finiva poi davvero per essere) di 4 o 5 milioni. In questo che la Cassazione chiama «silenzio malizioso» (e che celava anche il fatto che Gerbi già ottenesse correttamente dalle compagnie il pagamento dei connessi suoi onorari professionali pari in genere al 10%) risiederebbe la truffaldina induzione in errore di così vulnerabili vittime di incidenti
- Guasto o attacco hacker si indaga sulle cause ma il sistema è fragile
Cosa succede nei cieli americani? Ammesso che non ci sia alcun giallo, attacco cyber o complotto, dietro al disastro operativo di ieri, come è possibile che il sistema aereo più grande del mondo sia anche così fragile? E quali sono i rischi che magari la prossima volta un altro incidente di questo genere costi la vita a qualche passeggero? Perché è la seconda volta che accade, nel giro di poche settimane, e questo fa ovviamente pensare a un fallimento sistemico da correggere in fretta.
- Il risparmio paga l’effetto BTp Nel 2022 raccolta a 34 miliardi
È stato un dicembre decisamente sopra le attese per la raccolta delle principali società dell’industria del risparmio italiana, merito forse anche dei segnali di ripresa sui mercati finanziari. Il tardivo risveglio non è stato però sufficiente a far dimenticare un 2022 inevitabilmente complesso proprio a causa delle vicende che hanno accompagnato l’andamento di azioni e obbligazioni nel corso dell’anno. Con i dati diffusi ieri da Banca Generali – i cui flussi netti in entrata si sono attestati a 640 milioni di euro nel mese e hanno portato a 5,7 miliardi il totale annuo – si è infatti chiuso il cerchio per le cinque società quotate a Piazza Affari. A una prima occhiata il bilancio è appunto deludente, soprattutto quando messo a confronto con il 2021 dei record: la raccolta netta complessiva è scesa di oltre un terzo a 34,4 miliardi dai 52,3 miliardi di 12 mesi prima. Si mantiene però ancora saldamente sopra i livelli del 2020, quando era invece arrivata a 28 miliardi, e forse non ha ceduto nella misura in cui ci si poteva attendere.
- Il 110% chiude a 62,5 miliardi A dicembre 4,4, lavori all’83%