Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’offerta vincolante di JcFlowers per acquistare la compagnia assicurativa Eurovita è pronta e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è stata recapitata sul tavolo dei venditori di Cinven nei giorni scorsi. Poco prima di Natale le posizioni dei due protagonisti dell’operazione erano ancora nettamente distanti ma le festività si sarebbero rivelate utili ad avvicinare la proposta del fondo di private equity alle richieste avanzate dai cedenti.
Il 2022 del risparmio gestito italiano, almeno stando ai primi bilanci delle raccolte complessiva arrivati ieri, è andato bene, forse anche più delle aspettative. E questo vale sia per chi ha una propria reta di distribuzione sia per chi fabbrica prodotti di investimento che poi vengono venduti da terzi. Nonostante l’andamento negativo dei mercati, che ha inciso in modo non indifferente sulle masse in gestione, la raccolta di Azimut, Banca Mediolanum e Anima è stata ampiamente positiva e la quota di risparmio gestito sui volumi totali si è mostrata solida.
Novità in arrivo in materia previdenziale e di pensioni. Questo quanto emerge dalla legge di bilancio 2023 (l. n. 197/2022), pubblicata in G.u. il 29 dicembre scorso. Proviamo a fare il punto su quelle di maggior rilievo: esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei dipendenti e pensione anticipata flessibile (cd. Quota 103). Quanto alla prima novità, l’art. 1, comma 281, della legge di bilancio reintroduce, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore (quota Ivs) a carico dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici.
Giro di vite sul pensionamento con «opzione donna». Non tutte le lavoratrici, infatti, possono fruirne ma solo quelle caregiver o con invalidità di grado non inferiore al 74% o licenziate o dipendenti da aziende in crisi. Le lavoratrici rientranti in una di queste condizioni possono incrociare le braccia, quest’anno, se al 31 dicembre 2022 hanno maturato almeno 35 anni di contributi e un’età non inferiore a 60 anni, ridotta a 58 anni a quelle licenziate o dipendenti da aziende in crisi o con almeno due figli, e a 59 anni a quelle con un figlio. A stabilirlo è il comma 292 dell’art. 1 della legge 197/2022, la legge di bilancio per il 2023.
- Mediolanum, raccolta sale a 1,25 mld
Banca Mediolanum nel mese di dicembre ha realizzato una raccolta netta totale di 1,25 miliardi, di cui 8,30 miliardi da inizio anno. La raccolta netta in risparmio gestito, si legge in una nota, ammonta a 710 milioni (5,95 miliardi dall’inizio dell’anno). Sono stati erogati nuovi finanziamenti per 430 milioni, di cui 4,01 miliardi da gennaio 2022. Per quanto riguarda i premi polizze protezione si attestano a 18 milioni, di cui 184 milioni da inizio anno.
- Azimut H., oltre l’obiettivo Raccolta netta a 8,5 mld
Il gruppo Azimut ha registrato a dicembre 2022 una raccolta netta positiva per 1,2 miliardi di euro. La raccolta dall’inizio dell’anno ammonta a 8,5 miliardi, oltre l’obiettivo di 6-8 miliardi fissato per il 2022. Circa la metà (4,3 miliardi) della raccolta netta annuale è stata indirizzata in prodotti di risparmio gestito. Le masse gestite, si legge in una nota, hanno raggiunto 55,1 mld al 31 dicembre 2022 (nel 2021, 54,1 mld), con un aumento del 2% sull’anno precedente. Le masse del risparmio amministrato ammontano a 23,8 mld al 31 dicembre 2022 (2021, 29 mld) e scontano l’effetto del deconsolidamento di Sanctuary (rettifica di 6,9 mld) in linea con la quota attuale di Azimut del 53,37%. Il totale delle masse si attesta a 79 mld al 31 dicembre 2022 (2021, 83,2 mld, ovvero 77 miliardi al netto dell’aggiustamento pro-rata di Sanctuary). Nel 2022, il segmento private markets ha registrato una forte crescita con una raccolta di 1,9 miliardi e con AuM (asset under management) a 6,5 mld a fine dicembre 2022 (circa il 12% del totale delle masse gestite), in aumento del 42% sul 2021.
- Class action, dal 25 giugno azioni anche senza mandato
Una nuova forma di azione a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. È quella cristallizzata nello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri e ora all’esame delle commissioni parlamentari per i rituali pareri. Il provvedimento recepisce nel nostro ordinamento giuridico la direttiva 2020/1828/CE e introduce nel Codice del consumo l’istituto dell’azione rappresentativa a tutela degli interessi collettivi dei consumatori nel caso di violazione delle disposizioni in specifiche materie disciplinate dal diritto dell’Unione europea o dalle norme di diritto italiane. L’azione rappresentativa è esperibile dagli enti legittimati (associazioni di consumatori e utenti iscritte in un elenco pubblico, enti pubblici ai quali la legittimazione è espressamente conferita dagli Stati membri).
- Risparmio gestito senza il rischio della stabile organizzazione
La mera presenza in Italia di fasi dell’industria del risparmio gestito non costituisce stabile organizzazione (So) in Italia del gestore estero e tale conferma normativa ha lo scopo di tranquillizzare, dal punto di vista fiscale, i gestori esteri che vogliano operare nel nostro territorio. Appare questo lo scopo dell’articolo 1, comma 255, della legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022), anche se poi la coniugazione effettiva di tale principio non è semplice o scontata. La norma nasce dalla circostanza per cui un soggetto estero può temere che si configuri la sua presenza, come stabile organizzazione, in Italia in funzione dello svolgimento di determinate attività che ne configurino una branch in base all’articolo 162 del Tuir. L’applicazione di questo principio di deterrenza all’industria del risparmio gestito, come chiarito dalla stessa relazione illustrativa, costituisce la genesi di questa norma che intende scongiurare il pericolo.
- Assicuratori sotto pressione: le catastrofi naturali sono sempre più forti e frequenti