QUEST’ANNO IL SETTORE SARÀ SOSTENUTO DALLA RIPARTENZA DEI VIAGGI E DAGLI SCAMBI B2B. MA SI TEMONO LE FRODI INFORMATICHE
di Marco Capponi
Ripartenza della mobilità post-Covid, digitalizzazione delle imprese, transizione verso un mondo a zero emissioni d carbonio. E poi criptovalute e Nft che, sebbene in difficoltà, continuano a essere una realtà consolidata, e aumento delle frodi online che fa crescere l’esigenza di cybersicurezza. Tutti fattori con un minimo comun denominatore: il ruolo dei pagamenti digitali. Sono cinque, secondo il colosso delle carte di credito Visa, i trend che condizioneranno il 2023 appena iniziato. Il primo è la ripartenza dei viaggi, che sta facendo riprendere vigore agli acquisti retail. Visa ha calcolato che lo scorso anno lo shopping dei turisti stranieri si è ripreso completamente nel 63% delle 500 destinazioni più visitate prima della pandemia. Al contempo, tra giugno e agosto scorso l’importo medio speso dai viaggiatori all’estero è aumentato del 13% rispetto al 2019, ultimo anno prima del Covid. Tutti fattori che contribuiranno alla crescita dei pagamenti digitali, tanto più se si considera la riapertura della Cina.
Il secondo trend riguarda il b2b (scambi di beni e servizi tra aziende) che in periodo Covid si è mosso verso una completa digitalizzazione delle transazioni, tanto che l’80% del totale dovrebbe essere fatto senza usare contanti entro il 2025.
Attenzione alle criptovalute. Per le divise digitali il 2022 è stato un anno terribile, e secondo Visa nel 2023 ci sarà una polarizzazione: i progetti meno affidabili cadranno in disuso, mentre quelli più solidi (comprese alcune tecnologie Nft) continueranno a generare soluzioni significative per aziende e consumatori. Cosa significa questo per i pagamenti digitali? L’aspettativa è che, in un mondo in cui sempre più istituzioni monetarie e società fintech entreranno nel campo delle divise elettroniche, queste possano consolidarsi come realtà stabili e sicure per streaming delle buste paga, micropagamenti a distanza ed esborsi transfrontalieri.
Più pagamenti digitali e più stili di vita ibridi (con l’uso di smart working e degli scambi a distanza) hanno anche un rovescio della medaglia: il rischio di un aumento delle frodi. In particolare, Visa prevede che i bersagli prediletti dai pirati informatici siano le piccole imprese, che spesso non hanno risorse e competenze per dare priorità agli strumenti di cybersecurity. Saranno fondamentali, in tal senso, i progressi in materia di protezione degli utenti quando effettuano i loro pagamenti digitali, ma anche le spese che le aziende destinano alla sicurezza informatica.
Infine i pagamenti digitali dovranno adattarsi all’esigenza dei consumatori che vogliono contribuire a un mondo a zero emissioni di carbonio. Ad esempio, Visa cita il trend del recommerce, ossia il commercio circolare (noleggio e redistribuzione dei beni), elemento imprescindibile nella scelta del retailer online per il 69% dei consumatori. Nel 2023 il colosso dei pagamenti digitali prevede quindi la proliferazione di carte premio per chi compie scelte sostenibili e di strumenti che, al momento delle scelte di spesa, possano aiutare le persone a misurare l’impatto dei loro consumi. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf