PER IL RINNOVO DEL CDA NIENTE LISTE IN CONTRASTO, DICE IL BANCHIERE. LE CASSE SOCIE POTREBBERO ENTRARE NEL COLLEGIO SINDACALE
di Claudia Cervini e Anna Messia
Crédit Agricole, azionista al 9,2% di Banco Bpm, non ha alcuna intenzione di superare il 10% dell’istituto di Piazza Meda e neppure di presentare una propria lista in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della banca guidata dall’amministratore delegato, Giuseppe Castagna. Chiarimenti arrivati ieri dal numero uno di Crédit Agricole Italia, Giampiero Maioli, a margine di un evento a Milano dove, in riferimento al prossimo rinnovo del board di Banco Bpm, ha anche sottolineato la volontà di scongiurare situazioni che possano generare conflitti. «Faremo tutto il possibile per evitare liste che possano andare in competizione tra di loro. Non è il nostro scenario, abbiamo sempre detto che abbiamo una partnership di lungo corso con Banco Bpm che abbiamo voluto rafforzare entrando nel capitale, firmando l’accordo di bancassurance. Lungi da noi l’idea di presentare situazioni ostili», ha dichiarato Maioli. Riguardo l’alleanza bancassicurativa, come noto, l’intesa, prevede l’acquisizione da parte di Crédit Agricole Assurances della partecipazione del 65% in Banco Bpm Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della banca della partecipazione attualmente detenuta da Cattolica Assicurazioni, del 65% in Vera Assicurazioni che, a sua volta, detiene il 100% di Vera Protezione, con l’avvio di una partnership di 20 anni nel Danni. Un’operazione che si basa su una valorizzazione del 100% delle compagnie assicurative di 400 milioni. Di conseguenza, per la cessione del 65% delle compagnie assicurative Crédit Agricole Assurances corrisponderà a Banco Bpm 260 milioni.
A chi faceva notare a Maioli che l’operazione che la banque verte sta compiendo su Piazza Meda ricorda quella condotta sul Creval, alla fine acquisita da Credit Agricole, Maioli ha poi ribattuto che «non ci sono mai due storie uguali». Intanto, come detto, la partita per la presentazione delle liste in vista del rinnovo del board di Banco Bpm sta entrando nel vivo con la definizione dei nominati prevista a ridosso di metà di febbraio, in uno scenario che appare disteso intorno alla riconferma di Massimo Tononi alla presidenza e di Giuseppe Castagna come ad, ma con qualche pedina da sistemare. Per esempio quella che riguarda le ultime casse previdenziali entrate nell’azionariato, Enasarco, Enpaia e Enpaf che insieme hanno circa il 3% di Piazza Meda. Dal loro investimento il titolo ha già realizzato una buona plusvalenza ma l’ambizione delle casse è di essere investitori stabili e per avere peso nella nuova governace l’offerta potrebbe passare per un rappresentante nel collegio sindacale, oltre che in una (o due) partecipate importanti della banca. I nomi andranno scelti considerando che le donne dovranno avere una rappresentanza di circa il 40% in consiglio, e non a caso il Crédit Agricole, nell’individuare i due candidati a lui graditi nella lista del board, opterebbe un uomo e una donna, entrambi con i requisiti di indipendenza. (riproduzione riservata)
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