A BRUXELLES LA PRIMA EDIZIONE DEL DIALOGO BANCHE-IMPRESE PER SFRUTTARE I 300 MILIARDI DI FINANZIAMENTI DEL REPOWER EUdi Angela Zoppo
L’Europa fa quadrato attorno al RepowerEu, il piano da 300 miliardi di euro (225 miliardi in finanziamenti e 75 miliardi sotto forma di prestiti), chiamando a raccolta banche e investitori. Alla prima plenaria della piattaforma europea per gli investimenti, la commissaria all’Energia Kadri Simson ha riunito a Bruxelles quotate, associazioni, istituti finanziari, assicurazioni, private equity, società di gestione e altri soggetti, comprese cooperative e associazioni dell’intera eurozona «per valutare e migliorare i regimi di finanziamento al fine di mobilitare finanziamenti nel contesto del Green Deal europeo e raggiungere l’obiettivo dell’Ue della neutralità climatica entro il 2050», per il quale, ha ricordato, «sarà necessario un livello di investimenti senza precedenti». La piattaforma, che va sotto il nome di «Dialogo con gli investitori nel settore dell’energia», ha deciso di operare attraverso cinque gruppi di lavoro, ciascuno dedicato a un settore d’investimento: produzione di energia; trasmissione e distribuzione; accumulo di energia; riscaldamento e raffreddamento; servizi e prosumer. L’iniziativa vuole promuovere i regimi di finanziamento dell’energia già esistenti ed elaborare proposte per strumenti finanziari, programmi o prodotti di investimento pilota. La piattaforma offrirà anche l’assistenza tecnica e preparerà suggerimenti per eventuali modifiche delle norme finanziarie o di altro tipo che incidono sugli investimenti nell’energia a livello nazionale e dell’Ue.

I membri di ogni gruppo di lavoro restano in carica per tre anni e mezzo e si riuniranno regolarmente sei volte all’anno. «Le barriere agli investimenti sono rimaste evidenti per troppo tempo», ha detto la commissaria Simson nel suo discorso introduttivo. «Abbiamo la possibilità di rifondare questo sistema, per vedere gli investimenti in questo settore per quello che sono: un’enorme opportunità».

Il prossimo banco di prova sarà a maggio 2023, con la nuova fase del programma Mce Energia, il cosiddetto meccanismo per collegare l’Europa, prorogato al 2027 con una finestra transfrontaliera per le energie rinnovabili. L’ambito di applicazione del programma comprende progetti di energia rinnovabile che comportano una cooperazione tra Stati membri dell’Ue, ma anche tra Stati membri e Paesi terzi, e mira a fornire sostegno finanziario per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione, ottimizzando gli sforzi nazionali per la diffusione delle energie rinnovabili e aumentando così la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.Il 21 dicembre scorso, intanto, la Commissione ha avviato una serie di consultazioni sui progetti di altre infrastrutture energetiche. Le consultazioni, che dureranno fino al 16 marzo, riguardano progetti che mirano a ottenere lo status di interesse comune o di interesse reciproco. La Commissione ha già raccolto le candidature per iniziative di trasmissione e stoccaggio dell’elettricità, reti elettriche intelligenti e raccolta di Co2. Per la prima volta sono state presentate anche proposte per l’idrogeno e gli elettrolizzatori, le reti intelligenti del gas e i progetti di reti offshore. (riproduzione riservata)
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