STRADA SPIANATA DA UNA PRONUNCIA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE SUI DIRITTI PREVISTI DAL GDPR
Antonio Ciccia Messina
Porte aperte alle tutele privacy: possibile attivare in contemporanea le diverse azioni a protezione dei diritti previsti dal Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679). È quanto ha deciso la Corte di giustizia Ue (sentenza del 12 gennaio 2023, resa nella causa C-132/21), che ha stabilito che è possibile esercitare in modo concorrente e indipendente il ricorso contro le decisioni del Garante e il ricorso diretto al giudice in caso di violazioni dei diritti previsti dalle norme sulla protezione dei dati. Tuttavia, i singoli stati devono prevedere le procedure necessarie per evitare il contrasto tra le varie decisioni.
I giudici del Lussemburgo si sono occupati, dunque, di alcune disposizioni del Gdpr e cioè degli articoli 77, 78 e 79, e hanno ampliato le possibilità di difesa contro gli attentati alla riservatezza. Ma vediamo di analizzare tutte le possibili armi a disposizione degli interessati.
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