di Anna Messia
La Banca d’Italia, nel prossimo triennio, aggiornerà gli strumenti per l’analisi dei rischi del settore bancario e finanziario. È questo uno dei pilastri del nuovo Piano strategico 2023-2025 presentato ieri da via Nazionale e che sarà focalizzato su cinque obiettivi, articolati a loro volta in 17 piani d’azione: si va dalla definizione di un sistema finanziario stabile e sicuro, all’impegno per l’innovazione economica e finanziaria in Italia e in Europa, passando per la tutela dei clienti, l’attenzione all’ambiente e una Banca d’Italia che sia inclusiva, efficiente e capace di innovare. «La finalità del nuovo piano strategico di Banca d’Italia è di mettere a fuoco le sfide più rilevanti verso le quali indirizzare energie, anticipare i cambiamenti, ipotizzando possibili scenari futuri», ha chiarito nella sua lettera il governatore Ignazio Visco.
La Vigilanza, guidata da Giuseppe Siani, e l’Unità di risoluzione delle crisi, affidata da poche settimane a Roberto Cercone, continueranno in particolare a lavorare, nei rispettivi ambiti, «per verificare la capacità del sistema bancario e finanziario italiano di assorbire gli impatti sul business della pandemia e della crisi russo-ucraina, mantenendo una corretta e puntuale valutazione degli attivi e un approccio prudente e proattivo dal punto di vista delle politiche di provisioning, del risk management e delle politiche di concessione creditizia», si legge nel documento.
La Banca vuole anche stimolare il sistema finanziario verso «l’adeguamento alle sfide poste dall’innovazione». Via Nazionale nel triennio aumenterà poi gli sforzi nel contrasto all’illegalità nel settore finanziario. Da pochi mesi è stata creata la nuova Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio (Sna), affidata a Bruna Szego, che accentra le diverse funzioni, normative e di controllo sul sistema finanziario a fini di antiriciclaggio, attribuite alla Banca d’Italia. La Sna verrà potenziata con «un assetto organizzativo adeguato» e sarà rafforzata anche la Uif, l’unità di contrasto del riciclaggio, «con l’obiettivo di sostenerne la crescita del ruolo sul piano nazionale e internazionale e fronteggiare l’aumentato impegno sul fronte istituzionale».
Intanto l’innovazione tecnologica sta incidendo in modo profondo sul sistema finanziario, determinando una trasformazione dei modelli di business e delle strategie degli operatori, sottolineano da via Nazionale, aggiungendo che «si registra una crescita dei rischi di natura cibernetica, amplificati da attacchi sempre più insidiosi da parte di attori dotati di elevate risorse e capacità tecnica che, se non adeguatamente presidiati, possono compromettere la continuità dei processi operativi». Bankitalia, che rivendica un ruolo centrale nelle piattaforme di pagamento europee, sta intanto «lavorando intensamente a un nuovo importante progetto europeo, che potrebbe apportare grandi benefici all’economia e alla società, relativo all’euro digitale, cioè una moneta elettronica emessa dalla banca centrale e sicura per i cittadini».
Centrale, nell’azione di Via Nazionale per il prossimo triennio resterà poi la tutela «sostanziale» dei clienti delle banche e degli intermediari finanziari. «Un compito essenziale, anche alla luce della peculiare asimmetria informativa che esiste nei mercati finanziari tra chi domanda e chi offre servizi», hanno affermato da Palazzo Koch, con un’attenzione particolare per le «categorie più fragili». Quello che viene definito «un tratto distintivo del nuovo Piano» è poi l’impegno per la transizione ecologica ed energetica, a beneficio della collettività e delle generazioni future oltre che la valorizzazione delle persone che operano nella Banca, che «sono il nostro capitale più importante», ha aggiunto Visco, spiegando che «uno degli obiettivi strategici è di fare della Banca un’organizzazione capace di innovare e reagire alle mutevoli circostanze esterne in modo sempre più flessibile». (riproduzione riservata)
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