Nonostante la situazione sia progressivamente migliorata, gli infortuni sul lavoro sono ancora una realtà in Italia come nel resto d’Europa.
Eurostat misura il tasso di incidenza infortunistica nei vari paesi membri, tenendo conto anche della prevalenza relativa dei singoli settori. Nel 2020 in Ue – riporta Openpolis – si sono registrati 1.446 infortuni ogni 100mila lavoratori, di cui 2,1 con esito fatale.
Il dato varia ampiamente da paese a paese, superando i 2mila in Portogallo, Francia e Spagna e scendendo sotto i 100 in Bulgaria e Romania.
Il Portogallo è il primo paese Ue per numero di incidenti in rapporto alla popolazione (2.814 ogni 100mila occupati). Seguono Francia (2.597) e Spagna (2.304). Con 1.037 infortuni, l’Italia si attesta leggermente al di sotto della media Ue. Ultime Bulgaria e Romania che ne riportano meno di 100.
Una situazione altrettanto variegata si presenta anche tra le regioni italiane. Nel 2021, la provincia autonoma di Bolzano riportava 5.634 denunce per infortunio ogni 100mila occupati, la Campania appena 1.277. I numeri sono completamente diversi se invece si considerano solo le denunce per incidenti fatali, meno facili da nascondere: il record lo detiene il Molise, che ne registra 17 ogni 100mila lavoratori.