Il cybercrime è attivo in Italia, ma in misura minore rispetto ai picchi registrati nel 2021, secondo le analisi della Direzione centrale della polizia criminale che in sede di consuntivo 2022 della propria attività segnala come i reati informatici siano in flessione del 15% nel nostro Paese.
Una flessione che dovrà essere confermata con il consolidamento dei dati, ma che potrebbe indicare il rafforzamento delle strutture informatiche e dell’attività di contrasto delle forze di polizia nel segno di quella che viene definita come resilienza cibernetica.
Due truffe su 3 vengano commesse online: nel dettaglio la percentuale è del 68,2% nei primi dieci mesi del 2022, con un marginale incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, in cui tale valore si attestava al 66,3%.
Nei primi nove mesi del 2021, sono stati registrati 460 atti intimidatori nei confronti di amministratori locali (-16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente): 245 casi (il 53%) hanno interessato sindaci anche metropolitani e 77 (il 17%) sono stati veicolati da piattaforme social.
Sempre nei primi 9 mesi del 2021, sono stati censiti 84 atti intimidatori a danno di giornalisti (-48% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso): 24 casi (29%) sono stati consumati tramite social network.
Punta a contenere il fenomeno la nuova campagna informativa lanciata dalla Polizia di Stato dal nome “Cyber Hygiene”. Realizzata in collaborazione con Striscia la Notizia e Marco Camisani Calzolari, la Polizia postale ha realizzato dei videoclip con consigli per una navigazione consapevole sulla Rete.
L’obiettivo della campagna è porre l’accento sui principali reati informatici esistenti e che creano maggior allarme tra gli utenti. I video clip vengono divulgati nel corso di Striscia la Notizia e attraverso i canali social della Polizia di Stato.
Fonte: Corcom