DISCUSSIONI CON LE BANCHE D’AFFARI PER TROVARE UN RIASSICURATORE DEL RAMO VITA
di Luca Gualtieri
Con l’adesione per 200 milioni all’aumento di capitale del Montepaschi Axa ha confermato il proprio forte interesse per il mercato italiano. Un interesse che nei prossimi mesi potrebbe spingere il gruppo assicurativo guidato da Thomas Buberl ad avviare una revisione complessiva della strategia nella penisola. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza nelle ultime settimane la compagnia avrebbe avviato discussioni con diverse banche d’affari (tra le altre si fa il nome dell’americana Morgan Stanley) per efficientare l’attività nel ramo vita. In particolare sul tavolo ci sarebbe l’individuazione di un riassicuratore per l’intero portafoglio italiano che oggi vale oltre 20 miliardi e comprende le attività legate a Mps. L’intervento consentirebbe ad Axa di ridurre il livello di rischio e quindi gli apporti di capitale necessari in seguito all’entrata in vigore di Solvency II. Si tratterebbe comunque di una misura meno drastica della cessione del portafoglio che, per il momento, Parigi non avrebbe preso in esame.
Vero è che operazioni di razionalizzazione sono già state realizzate anche su altri mercati in cui Axa è attiva. Nel luglio scorso per esempio il gruppo ha annunciato la cessione del portafoglio vita da 16 miliardi della controllata tedesca ad Athora, uno dei principali gruppi europei di servizi di risparmio e previdenziali. Proprio Athora, secondo fonti di mercato, potrebbe essere uno dei candidati per un’alleanza sul mercato italiano dove è presente grazie alla recente acquisizione di Amissima Vita dal fondo Apollo. In lizza potrebbero esserci anche Monument Re e Gama Life che lo scorso anno si è aggiudicata il portafoglio vita italiano di Zurich.
Gli ultimi mesi sono stati particolarmente attivi per Axa sul fronte italiano. Come detto, la compagnia francese guidata da Buberl è stata l’anchor investor dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi che a ottobre ha messo in sicurezza Montepaschi. La scelta di investire è stata propiziata non solo dalla mediazione del deputy ceo Frédéric de Courtois e del presidente esecutivo di Axa Investment Management Marco Morelli, ma anche dalla volontà di consolidare l’alleanza nata nel 2007 e confermata negli anni scorsi proprio sotto la gestione di Morelli. Con una partecipazione dell’8% oggi Axa è il primo socio privato di Siena davanti al fronte delle fondazioni e delle casse di previdenza oltre che a numerosi soggetti come Davide Serra, Andrea Pignataro e Patrizio Bertelli.
Ma quello senese non è l’unico fronte su cui Axa è stata molto attiva negli ultimi mesi. Il gruppo ha partecipato anche alla gara per il ramo danni che Banco Bpm ha messo sul mercato nella primavera scorsa. Nonostante la cifra generosa messa sul tavolo però Axa non è riuscita ad aggiudicarsi l’asset che invece è andato a un altro gruppo francese, il Crédit Agricole, già azionista di piazza Meda con una quota del 9%.
Per quanto riguarda le prossime partite l’attenzione del mercato è concentrata sulla privatizzazione di Mps che potrebbe prendere quota nella seconda metà di quest’anno. Il passaggio di mano potrebbe preludere a una revisione della strategia bancassicurativa del gruppo senese, sempre che nel frattempo Parigi non ottenga concrete garanzie di continuità. (riproduzione riservata)
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