di Paola Valentini
Nonostante la frenata della raccolta netta totale, a novembre i flussi sui prodotti di risparmio gestito hanno segnato i massimi degli ultimi sette mesi per le reti, a riprova della maggiore propensione all’investimento dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari. Nel mese, ha rilevato Assoreti, il settore ha registrato flussi per 2,7 miliardi di euro (-28,5% su base mensile e -30,9% annuo) e al loro interno i volumi di raccolta realizzati sui prodotti del risparmio gestito, ad ottobre negativi per 45 milioni, si sono attestati a quota 1,6 miliardi. Si è confermato inoltre l’importate flusso di risorse destinato agli strumenti amministrati, in crescita del 3,9% su base mensile e pari a 4,3 miliardi. Nel corso del mese di novembre sono stati, quindi, 5,9 i miliardi investiti tra strumenti finanziari e prodotti assicurativi/previdenziali, con un aumento del 44,6% rispetto al mese precedente. La crescita è in parte attribuibile al riposizionamento di risorse liquide precedentemente raccolte; il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è stato, infatti, negativo per 3,3 miliardi. Da inizio anno la raccolta netta si è attestata a 39,6 miliardi; la liquidità rappresenta solo il 7,1% del flusso totale.
Nell’ambito del comparto del risparmio gestito la crescita ha coinvolto tutte le macro-famiglie di prodotto. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni ha determinato volumi netti per 712 milioni, pari al 43,8% delle risorse nette destinate alla componente gestita. Le scelte di investimento hanno privilegiato i fondi aperti di diritto estero sui quali sono state realizzate sottoscrizioni nette totali per 546 milioni con una decisa preferenza per le gestioni collettive azionarie (575 milioni). Positiva anche la raccolta realizzata sui fondi aperti italiani (35 milioni) e sui fondi chiusi (131 milioni). La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali è stata positiva per 450 milioni ed è aumentata del 43,5% da ottobre. Nel mese di novembre il contributo al sistema dei fondi aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è stato positivo per 1,2 miliardi e ha compensato le uscite registrate, nel loro insieme, dagli altri canali (sportelli bancari), portando così in positivo il bilancio mensile dell’intero sistema fondi (231 milioni, in base ai dati Assogestioni pubblicati a fine 2022). Medesima dinamica da inizio anno: l’apporto delle reti si è attestato a 11,6 miliardi a fronte degli 8,2 miliardi giunti all’industria dei fondi aperti.
La raccolta netta sugli strumenti amministrati si è concentrata sui titoli di Stato tra volumi realizzati sul mercato primario (1,1 miliardi), principalmente per effetto della finestra di collocamento del Btp Italia, e movimentazioni sul mercato secondario (2 miliardi). Positivo anche il bilancio per le obbligazioni corporate (439 milioni) e per i certificate (215 milioni) mentre il saldo è stato negativo per i titoli azionari (-145 milioni). (riproduzione riservata)
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