Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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La crescente disponibilità di tecnologie di intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale ha portato alcune amministrazioni comunali a pianificarne l’adozione per motivi di sicurezza, in zone particolarmente critiche delle rispettive città. Nel settore della pubblica sicurezza, le tecnologie di riconoscimento facciale funzionano abbinando le immagini facciali di un individuo ad un predefinito database di volti (c.d. watch list) allo scopo di identificare in modo univoco una persona. L’intero processo prevede tre passaggi fondamentali: rilevamento del volto, acquisizione del volto e corrispondenza del volto.Ma quest’esigenza di sicurezza può prevalere sulla riservatezza delle persone? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei professionisti che si occupano del tema.
Oltre quattro italiani su cinque utilizzano, almeno una volta al mese, lo smartphone per acquistare prodotti online. In prevalenza si tratta di giovani: infatti, il 93% degli acquirenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni dichiara di effettuare acquisti in rete tramite smartphone, a fronte del 68% degli over 65. È quanto emerge dai risultati dell’indagine Digital Consumer Trends Survey, curata da Deloitte, secondo cui gli italiani utilizzano in misura sempre maggiore, soprattutto in epoca post pandemia, i propri dispositivi elettronici sia per effettuare i pagamenti sia per tenere sotto controllo il proprio stato di salute sia per gestire il tempo libero.
Il factoring diventa preda sempre più appetibile per comportamenti scorretti o illeciti: il giro d’affari del settore della cessione crediti vale il 14% del Pil ed è facile comprendere, quindi, come ormai il rischio di frodi sia sempre più alto. Bisogna correre ai ripari, ma come? Per esempio, utilizzando l’evoluzione tecnologica e i nuovi strumenti di analisi dei dati per costruire sistemi sempre più efficienti ed efficaci per prevenire e mitigare il rischio di subire illecite operazioni di factoring. Ma anche la conoscenza approfondita del cliente e dell’operazione permette di riconoscere gli indicatori di allerta che possono prevenire la frode o limitarne l’impatto. Sono alcune delle indicazioni riportate nelle linee guida contenute nell’Osservatorio sulle frodi nel factoring, redatto in collaborazione tra Assifact, Associazione italiana per il factoring, ed EY
Limitazione ad una sola cessione nella circolazione dei crediti derivanti da interventi edilizi ed energetici e rischio di sopravvivenza degli accordi in essere tra committenti, fornitori, principali operatori di mercato e banche cessionarie. Sono gli effetti principali delle previsioni contenute nell’art. 28 del dl n. 4/2022 (c.d. decreto «Sostegni ter»), in vigore dal 27 gennaio. Con tale intervento, finalizzato a porre un freno alle truffe e ai tentativi di riciclaggio emersi recentemente a seguito delle attività di controllo dell’amministrazione finanziaria, il governo cancella nei fatti l’intero mercato secondario e mette gli operatori di fronte a valutazioni e scelte anche particolarmente complesse.
Aumentano a macchia d’olio le accuse i procedimenti per indebita fruizione dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi, tra cui in particolare il superbonus 110%, con gravose conseguenze non solo tributarie, ma anche penali: è quanto consegue dalle cifre a nove zeri emerse dai controlli a tappeto dei mesi scorsi, che hanno portato il governo a una stretta ancora maggiore attraverso il decreto «antifrode» (dl n. 157/2021).Quattro miliardi infatti è l’ammontare dei crediti fittizi reso noto dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa di fine anno. A novembre, la denuncia era arrivata direttamente dall’Agenzia delle entrate: il direttore, Ernesto Maria Ruffini, aveva lanciato l’allarme frodi sul superbonus parlando di 800 milioni di euro di crediti inesistenti.

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Indagine Axa sullo stress da pandemia

L’Italia è tra i paesi più colpiti da stress pandemico, ma anche quello che guarda al futuro con maggiore fiducia. Il gruppo assicurativo ha predisposto nuove soluzioni sulla salute puntando sulla prevenzione.


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  • Tetraplegica per un errore. Nuovo stop ai risarcimenti
Ce l’aveva quasi fatta la piccola Arianna. Solo qualche firma e il sì del giudice tutelare. Poi, avrebbe avuto quel risar-cimento che le spetta da quando, poco più che neonata, quasi 18 anni fa, per errori medici, venne resa sorda, ipovedente e tetraplegica: «Di colpo rigida, come fosse di legno», disse al Corriere la mamma, Matilde Memoli. Invece no. La luce in fon-do al tunnel non si vede ancora. L’accordo si farà solo se la famiglia paga noi e i consulenti, ha fatto sapere la difesa dell’Asl di Salerno, sotto la cui responsabilità ricade il primo ospedale in cui Arianna fu ricoverata. E che, secondo i consulenti della Corte d’Appello di Salerno, fu corresponsa-bile dell’aggravamento delle condizioni che portarono ai danni cerebrali. Arianna non fu trasferita al Santobono, eccellenza pediatrica, ma al Cardarelli di Napoli. Attese due giorni un posto in pediatria. Lì le venne somministrata una terapia inadeguata per i bimbi: tiopentale sodico per 15 giorni. Il monitoraggio cerebrale arrivò solo dopo 19 giorni. Intanto la piccola passava dalla polmonite alla sepsi, alla paralisi cerebrale. Il Tribunale le aveva riconosciuto un risarci-mento da 3 milioni di euro. In teoria esecutivo, ma mai versato. Il Cardarelli è ricorso in Appello. Le perizie hanno già confermato errori e danni.

  • Unipol, la compagnia con il polo intorno
Dimentichiamo per un istante il ring di Trieste, cioè lo scontro Mediobanca contro Del Vecchio-Caltagirone per il controllo delle Assicurazioni Generali. Anche se si tratta di una battaglia pericolosa che rischia di cambiare lo scacchiere finanziario italiano, specialmente se il punto d’arrivo sarà la fusione con un big estero. Operazione che potrebbe privare il nostro paese di uno dei suoi principali asset, come testimonia la fusione tra Peugeot e Fca. Per fortuna l’Italia della finanza non è solo questa guerra fratricida. IntesaSanpaolo è certamente l’esempio più rilevante. Ma altri protagonisti stanno crescendo. Per trovarne un altro basta andare a Bologna, in Via Stalingrado 45. Alla sede della Unipol. La storia di questa assicurazione è recente. Federcoop comprò la compagnia dalla Lancia che cominciò a operare nel 1963, anche se già l’anno precedente si era deciso di riunire in un’unica struttura il portafoglio assicurativo delle varie cooperative.
  • Generali, tra cda ed ex pattisti spunta il terzo incomodo
Gli investitori professionali rappresentati da Assogestioni, già oggi nel consiglio del Leone, stanno valutando un proprio elenco di candidati. Con l’effetto di diminuire il numero dei consiglieri eleggibili dalla maggioranza che emergerà dall’assemblea. Dopo l’uscita dal patto Caltagirone va verso una lista “corta!
  • Tanti in pensione da 40 anni e i conti non tornano mai
In Italia sono oggi in pagamento 423.009 pensioni previdenziali per il settore privato e 53.270 per il settore pubblico con durata di ben 40 e più anni. Nel settore privato beneficiano di queste pensioni di durata ultra-quarantennale 343.064 donne (81,1%) e 79.945 uomini (18,9%) che si sono ritirati dal lavoro nel lontano 1980 o addirittura ancor prima. Lo scorso anno erano 502.327 con un decremento del 16% rispetto al 2020, pari a 79.318 prestazioni eliminate, molte delle quali purtroppo a causa del Covid-19; per i dipendenti pubblici delle 53.274 pensioni (erano 59.536 nel 2020), 36.372 sono appannaggio delle donne (68,3%) e 16.902 degli uomini (31,7%). È quanto emerge dalle anticipazioni del 9° Rapporto sul bilancio previdenziale italiano elaborato dal Centro studi di Itinerari previdenziali e che verrà presentato al Senato il prossimo 15 febbraio. Questi pensionati sono andati in quiescenza con età medie di 39,7 anni per gli uomini e 42,3 per le donne del settore privato e 39,3 per gli uomini e 42,1 per le donne nel pubblico, età molto basse anche a causa di baby pensioni, prepensionamenti e pensioni di invalidità che a quel tempo venivano usate come oggi si utilizzano Ape sociale, precoci, opzione donna e gravosi.
  • Intelligenza artificiale regole ue (e fatti)
Manca e Ghidini danno atto all’Europa di essersi mossa per prima e di aver scelto un sistema di regolazione basato sul rischio. Questo significa che la proposta europea sceglie una via mirata e calibrata: l’Europa non intende intervenire ogni volta che l’AI viene utilizzata, ma solo in situazioni considerate rischiose per la salute o l’incolumità delle persone, o in caso di rischio di violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini. In pratica questo significa che il regolamento non si occupa delle app basate su AI che migliorano le nostre foto facendoci fare bella figura con amici e parenti, ma, per esempio, interviene sui requisiti di progettazione e sviluppo dei sistemi di guida autonoma dell’auto del futuro o sugli algoritmi usati da una banca per decidere sulla concessione di un mutuo per la prima casa. In un caso la sicurezza e l’incolumità delle persone sono in gioco, nell’altro è in ballo un bisogno primario che è quello di accesso al credito.
  • Il manuale delle nuove pensioni
Requisiti, Quota 102, lavoratrici: che cosa cambia e che cosa resta uguale nel cantiere della previdenza pubblica. Sino al 2024 non ci sarà alcun aumento dell’età per la pensione di vecchiaia: 67 anni

  • Danni permanenti risarciti anche se il vaccino non è obbligatorio
  • Bonus casa, cessioni sempre più difficili