Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il risparmio gestito italiano traccia il bilancio definitivo del 2021 dei record. Una tempesta perfetta in cui la raccolta non ha registrato neppure un mese di deflussi e anzi ha sempre superato, tranne a settembre, almeno i 2 miliardi di euro. Nell’anno del boom dei mercati azionari e del ritorno agli investimenti dopo gli accumuli di liquidità pandemici, Assogestioni ha censito una raccolta complessiva in grado di sfondare nei 12 mesi il tetto dei 90 miliardi di euro, archiviando anche a dicembre un mese di afflussi significativi. Per la precisione, i 7,8 miliardi dell’ultimo mese (dato in linea con novembre) hanno portato il complessivo annuo a 91,7 miliardi. Grazie a questi numeri l’industria ha raggiunto a fine anno un patrimonio complessivo di 2.583 miliardi, con le gestioni collettive che rappresentano il 51,9% del totale (1.340 miliardi) e quelle di portafoglio il 48,1% (1.242).
Gli operatori sono in attesa delle regole finali del Mef sui fondi di investimento alternativi (Fia) e in particolare della riduzione dell’investimento minimo da 500 a 100 mila euro, che comunque non dovrà superare il 10% del portafoglio individuale. La consultazione con queste proposte è stata aperta dal Tesoro da giugno 2020. Il testo definitivo, secondo quanto risulta, dovrebbe essere pubblicato nel primo trimestre dell’anno e dovrebbe ricalcare un recente parere del Consiglio di Stato, che ha approvato la linea del Mef e anzi ha esteso il limite percentuale del 10% all’intera ricchezza dei risparmiatori (quindi non solo quella depositata presso un singolo operatore, come per esempio la banca).
Anche Sabrina Pucci esce dal consiglio di amministrazione di Generali. Una scelta avvenuta per «motivi personali», si legge nella comunicazione della compagnia. Ma l’uscita di Pucci, professoressa all’Università di Roma Tre e da nove anni nel board della compagnia, è la terza che si registra a Trieste in poco più di 15 giorni.
Il Decreto legge «Sostegni-ter» vieta di cedere più volte i crediti fiscali relativi alle detrazioni edilizie né quelli relativi ai bonus anti Covid. E questi limiti, imposti alle banche ridurrebbero drasticamente il mercato, a danno degli operatori sani.
Ma è possibile che arrivi una sorpresa favorevole proprio da chi non te l’aspetti. L’M5S ha reso nota l’intenzione di presentare un emendamento al Decreto Sostegni-ter volto a eliminare i limiti alle cessioni successive alla prima dei crediti d’imposta derivanti dal Superbonus 110%.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, dallo scorso 24 gennaio, il nuovo amministratore delegato e direttore generale della società leader nell’assicurazione sanitaria è Massimiliano Dalla Via, che ha preso il posto di Marco Vecchietti.
Bper avrà a disposizione ancora tre settimane per completare la due diligence su Carige e sottoscrivere l’accordo definitivo con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd). L’intenzione del gruppo guidato da Piero Montani è quella di utilizzare quasi tutto questo tempo per analizzare in profondità gli attivi e il perimetro della banca e risolvere ogni criticità prima della firma.
- Ania sceglie i tre vicepresidenti
Dopo la riconferma al vertice, a giugno scorso, per il suo terzo mandato della presidente di Ania, Maria Bianca Farina, ieri il consiglio direttivo dell’associazione degli assicuratori ha provveduto a nominare gli organi di governo previsti dallo statuto che saranno immediatamente operativi. Su proposta della stessa presidente Farina il consiglio direttivo ha nominato in particolare il comitato esecutivo e i tre vicepresidenti dell’associazione. Si tratta di Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia e country manager Italia e global business lines di Generali; Nicola Fioravanti, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Vita e responsabile divisione insurance di Intesa Sanpaolo; e Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz Italia.
- Da Unicredit a Enel e Generali: i ceo italiani oggi a rapporto da Putin
Mentre si incrementano le tensioni tra Russia, Usa ed Euoropa sulle vicende legate all’Ucraina, Vladimir Putin dovrebbe avere oggi un colloquio con alcuni top manager delle grandi aziende italiane, in occasione di un evento organizzato dalla Camera di Commercio Italia-Russia (presieduta da Vincenzo Trani, fondatore di Delimobil, società di car sharing con sede in Lussemburgo e attività in Russia di cui è consigliere Matteo Renzi) e dal Comitato Affari Italo-Russo (guidato da Marco Tronchetti Provera). L’idea sarebbe quella di discutere dei vari legami economici che intercorrono tra le parti. A partecipare all’incontro di mercoledì dovrebbero esservi Francesco Starace, ceo di Enel, Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit; Antonio Fallico, presidente Russia di Intesa Sanpaolo e Philippe Donnet, capo di Generali
Nuovi massimali di garanzia delle polizze assicurative, chiarimento sull’efficacia temporale della garanzia, possibilità di recesso da parte dell’assicuratore, rispetto degli obblighi di pubblicità e trasparenza da parte delle strutture sanitarie e gli esercenti le professioni sanitarie. Sono queste le più importanti novità del regolamento del ministero della salute sui requisiti minimi di garanzia delle polizze assicurative che attua l’articolo 10 della legge n. 24/2017 sulla sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Per le comunità energetiche il 110% spetta a prescindere dal fatto che l’edificio oggetto degli interventi agevolabili sia o meno costituito in condominio e indipendentemente dalla categoria catastale e dalla destinazione dell’immobile oggetto degli interventi. Il superbonus non è fruibile, invece, per l’immobile abitativo utilizzato per l’esercizio di un’attività di natura commerciale o professionale. Così le Entrate al 5° Forum Nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di ieri.
Nella ristrutturazione edilizia con interventi destinati al contenimento del rischio sismico che raggiunge una nuova configurazione dell’unità immobiliare, è possibile fruire del superbonus 110%. E visto di conformità e attestazione di congruità delle spese deducibili.
Così l’Agenzia delle entrate nelle risposte ai numerosi questi formulati dagli esperti nel corso del 5° Forum Nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di ieri.
Per le due unità possedute dall’unico proprietario, la detrazione maggiorata del 110% deve essere calcolata sui massimali fissati per i piccoli condomini e non per le unifamiliari. Di conseguenza, il contribuente deve determinare la detrazione fruibile moltiplicando il massimale di 40 mila euro per le due unità, applicando la detrazione maggiorata sul risultato pari a 80 mila euro. Questa la precisazione fornita dall’Agenzia delle entrate nell’ambito del 5° Forum Nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di ieri, sul tema della detrazione maggiorata del 110%, di cui all’art. 119 del dl 34/2020.
- Fondi, Intesa Sp è in vetta
Nel mese di dicembre l’industria del risparmio gestito ha raccolto 7,8 miliardi di euro: lo ha reso noto Assogestioni. Nelle gestioni collettive sono entrati 7 miliardi, sotto la spinta dei fondi aperti che hanno registrato flussi netti mensili per 5,8 mld. Il saldo complessivo della raccolta netta da inizio anno è salito a 92 miliardi. Il patrimonio gestito ha messo a segno un nuovo massimo storico a 2.583 miliardi grazie all’effetto combinato della raccolta e dell’attività di gestione. Intesa Sanpaolo si è piazzata in vetta nella raccolta mensile a 2,83 miliardi, grazie al contributo di Eurizon con 1,44 mld e di Fideuram con 1,39 mld. «Il dato di raccolta di dicembre», ha osservato Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale di Eurizon, «suggella un anno di risultati positivi, in particolare sui fondi aperti da cui deriva il contributo maggiore, con 1,785 miliardi di flussi nel mese. Abbiamo rilevato un forte interesse per le strategie su mercati cinesi e megatrend, insieme a una crescente sensibilità per i prodotti Esg, dove abbiamo una gamma in continua evoluzione, con expertise riconosciute dal mercato».
- Generali, Pucci lascia cda dopo Caltagirone e Bardin
Si è dimessa dal cda di Generali Sabrina Pucci, consigliere indipendente da nove anni. La settimana scorsa Pucci, che fino all’anno scorso era stata membro indipendente del board di EssilorLuxottica, aveva già presentato le dimissioni dal comitato nomine del Leone, appositamente costituito per definire la lista del consiglio. Le sue dimissioni hanno fatto seguito a quelle di Francesco Caetano Caltagirone, secondo azionista del gruppo, e di Romolo Bardin, a.d. di Delfin e rappresentante di Leonardo Del Vecchio. Ora la compagnia triestina sta valutando la possibilità di cooptare nuovi componenti in sostituzione. Secondo fonti di mercato il comitato nomine potrebbe procedere a reintegrare il board in tempi relativamente brevi. Per quanto riguarda la scelta dei candidati per la cooptazione, il comitato ha mano libera, in quanto i consiglieri uscenti erano stati nominati all’interno della lista di maggioranza vicina a Mediobanca, e non tra la minoranza. Il consiglio potrebbe continuare a operare con l’attuale assetto fino all’assemblea del 29 aprile, dato che non sussiste alcun obbligo di ricostituire il numero minimo di 13 consiglieri previsto dallo statuto di Generali. Il board decadrebbe solo se si dimettesse la maggioranza dei consiglieri.
- Board Generali Lascia Pucci Mancano tre consiglieri
Terza dimissione nel board Generali, spaccatosi sulla decisione di procedere sulla «lista del cda», cioè con la presentazione di candidature per il nuovo board da parte del consiglio uscente. Dopo Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin — esponenti del fronte dei pattisti Caltagirone-Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt che con il 16% è contrario alla «lista del board» — ha dato le dimissioni ieri Sabrina Pucci, docente di Economia aziendale all’Università Roma Tre, «per motivi personali».
- Il consiglio Generali perde il terzo pezzo Anche Pucci lascia
Terze dimissioni in pochi giorni nel cda del Leone di Trieste. Troppe, al punto che malgrado non ci siano vincoli di statuto, Generali pare ora orientata a ricostituire l’organo di gestione rimpiazzando i dimissionari. I nomi nuovi potrebbero esserci nel prossimo cda, già fissato al 2 febbraio (l’altro è il 16). Dopo gli addii polemici e plateali di Francesco Gaetano Caltagirone, fino ad allora vice presidente vicario della compagnia, e di Romolo Bardin, ad della holding di Leonardo del Vecchio, Delfin, ieri è stata la volta di Sabrina Pucci, consigliere indipendente che si era già dimessa il 18 gennaio dal Comitato nomine ristretto che lavora alla lista del cda uscente (con i selezionatori di Russell Reynolds). Dimissioni spiegate con «motivi del tutto personali», tanto che – a differenza dei due casi precedenti – sono state accolte dal presidente Gabriele Galateri con «un ringraziamento alla Professoressa Pucci per l’importante contributo dato alla Compagnia nei nove anni come consigliere ». Se la forma è sostanza, si tratta quindi di dimissioni qualitativamente diverse dalle ultime, nonostante Pucci sia stata in passato considerata vicina a Fondazione Crt (altro membro del patto di consultazione a tre, con Caltagirone e Del Vecchio). Una circostanza che anche ieri la Fondazione ha smentito. Pucci fu anche amministratore indipendente di EssilorLuxottica dal 2018 al 2021.
- Generali, anche Pucci si dimette A breve il reintegro del consiglio
Un nuovo passo indietro dal consiglio di amministrazione delle Generali. Questa volta le dimissioni non sono state accompagnate da alcuna lettera polemica rispetto alle dinamiche di governance, piuttosto sono state motivate da ragioni del tutto «personali». A presentarle è stata Sabrina Pucci che già la scorsa settimana aveva abbandonato il comitato nomine ad hoc e aveva espresso voto contrario all’approvazione della long list, elenco che ha ricevuto comunque il sigillo del board e definito nell’ambito della procedura per la selezione dei candidati per il futuro cda della compagnia. Dunque, già la scorsa settimana erano emersi i primi segnali che in tempi stretti si sarebbe potuta concretizzare una possibile nuova fuoriuscita dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin, quest’ultimo rappresentante della Delfin di Leonardo Del Vecchio. Due passi indietro che, sommati a quello di Sabrina Pucci, sulla carta non obbligano la società a intervenire per individuare tre nuovi componenti.
- Raccolta 2021 a 92 miliardi: mai così bene da quattro anni
I gestori non hanno perso un colpo. Per 12 mesi consecutivi hanno collezionato una serie di risultati positivi, che li ha portati a chiudere il bilancio del 2021 con i conti in attivo per 92 miliardi di euro. L’ultimo tassello che ha completato il mosaico è arrivato con i 7,8 miliardi incassati a dicembre, sostanzialmente in linea con il dato di novembre. Nel 2021 il patrimonio totale è salito a 2.583 miliardi, con una crescita dell’8% rispetto al 2020 e del 24% se confrontato con il 2017. Su questo ammontare è sempre più significativa l’incidenza delle gestioni collettive che a fine dicembre hanno sfiorato il 52 per cento.
- Dre Lombardia, polizza da 110% obbligatoria per chi assevera
Anche il tecnico che assevera la congruità delle spese per i bonus edilizi ordinari deve avere una polizza assicurativa “da superbonus”. L’affermazione è contenuta in una nota della direzione regionale Lombardia delle Entrate. Non un interpello, ma una risposta a una richiesta di assistenza fiscale inviata da un ingegnere. La presa di posizione delle Entrate – che ha iniziato a circolare ieri su internet – ha subito scatenato le polemiche tra imprese e professionisti.
- Danni da pluviale, basta citare il condomino
La responsabilità per i danni derivanti dal lastrico solare il cui uso non sia comune a tutti i condòmini è al centro dell’ordinanza della Cassazione 516/2022, depositata l’11 gennaio. È necessario citare tutti i condòmini in caso di danni derivanti dall’occlusione di un pluviale sovrastante la proprietà di un condomino o basta citare colui che quel terrazzo utilizza? La Cassazione ha ribadito che non esiste l’obbligo di litisconsorzio. È incontestabile che il pluviale sia un bene comune, ma la responsabilità per i danni derivanti dal lastrico solare in uso a un solo condomino va qualificata non «nell’ambito dei rapporti di natura obbligatoria che si instaurano nel condominio in forza della coesistenza delle proprietà individuali con quelle comuni, ma nell’ambito della responsabilità relativa ai danni da cose in custodia».
- Verdi chiede il cinque per cento in più di stipendio per i lavoratori delle assicurazioni