Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La Banca d’Italia intensificherà la vigilanza nei confronti di banche e società finanziarie attive nel comparto dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (Cqs/Cqp). Il settore è in netta crescita: i finanziamenti sono saliti dai 15,8 miliardi di fine 2020 ai 17,5 miliardi di fine settembre 2021. Il balzo è legato anche allo sconto patrimoniale concesso dalle regole europee che hanno riconosciuto la minore rischiosità dell’attività: l’ultima revisione del regolamento sui requisiti di capitale (Crr Quick-fix) ha ridotto dal 75% al 35% il fattore di ponderazione prudenziale. Così c’è ora un minore assorbimento di capitale per gli istituti che operano nel comparto. L’evoluzione dello scenario ha spinto Bankitalia a intervenire.
Il patto Caltagirone-Del Vecchio prosegue nell’elaborazione di un piano alternativo da sottoporre ai soci e avrebbe individuato gli advisor per supportarli in questa operazione. Il 2022 insomma si è aperto in piena continuità rispetto a come si era chiuso il 2021, con i due grandi azionisti (Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone) che continuano a incrementare le rispettive quote e con i lavori incessanti dietro le quinte per comporre una lista di elevato standing da contrapporre a quella del cda.
Giornaliste in pensione prima, dal prossimo 1° luglio. Il trasferimento dell’Inpgi all’Inps aprirà, infatti, alla possibilità di avvalersi di «opzione donna»: incrociare le braccia in presenza di 35 anni di contributi e 58 anni d’età. Idem per «quota 102»: mettersi a riposo a 64 anni d’età e 38 di contributi entro fine anno. Opportunità sono in arrivo anche sul versante contributivo, tra cui il riscatto soft della laurea, impraticabile fino al 30 giugno per chi è iscritto all’Inpgi.
Superbonus, se il condominio è costituito da più edifici è possibile inviare tante comunicazioni per i lavori trainanti sulle parti comuni condominiali quanti sono i fabbricati interessati dagli interventi. Questa la linea dell’Agenzia delle Entrate che, con la risposta a interpello n.23/2022 (la terza dell’anno sul 110%), ha fornito chiarimenti sulla possibilità di deliberare gli interventi da realizzare solo su alcuni dei fabbricati che compongono il condominio con separate assemblee dei condòmini dei singoli fabbricati oggetto dei lavori, e sugli adempimenti previsti per l’esercizio dello sconto in fattura.
- Scontro al vertice delle Generali. Caltagirone si dimette dal consiglio
Francesco Gaetano Caltagirone lascia la vice presidenza e il board della Generali dopo 12 anni ai vertici della compagnia assicurativa di cui è uno dei maggiori azionisti con l’8%. È la svolta clamorosa ma anche una conseguenza diretta della rottura consumata da mesi nell’azionariato, con Caltagirone che ha stretto un patto di consultazione con Leonardo Del Vecchio e la Fondazione Crt, che vale oltre il 16% del capitale e fronteggia il primo azionista Mediobanca, forte del 17,2% dei diritti di voto, 4 dei quali presi in prestito apposta per l’assemblea di aprile che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione. La rottura è netta. E pesanti sono le accuse, che tuttavia già ieri sera il presidente della compagnia, Gabriele Galateri, ha respinto seccamente. «Questa decisione è stata motivata dal consigliere dimissionario» — riferisce la nota della compagnia diffusa ieri dopo le 23 — «richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe “palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato”». Caltagirone mette sotto accusa le «modalità di lavoro» del board, in particolare per la presentazione e l’approvazione del piano strategico (che sarebbe stato consegnato ai consiglieri poche ore prima della discussione), per la procedura per la «lista del board» da parte del consiglio uscente; le «modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; l’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza».
- Cattolica, adempimento collaborativo
Cattolica Assicurazioni è stata ammessa al regime di adempimento collaborativo e sarà iscritta nel registro dei contribuenti che operano in piena trasparenza e collaborazione con le autorità fiscali italiane.
- Caltagirone si dimette dal consiglio Generali “Mi hanno osteggiato”
Francesco Gaetano Caltagirone si è dimesso dalla carica di consigliere e di vicepresidente del gruppo Generali. La decisione è stata comunicata alla compagnia assicurativa con una lettera giunta nella tarda serata di ieri, in cui il maggiore azionista privato del gruppo (con una quota dell’8%) accusa il cda di averlo «palesemente osteggiato, e impedito dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato» sulla gestione. A quanto si legge in un comunicato emesso da Generali, i riferimenti dell’imprenditore romano sono al modo in cui lavora il cda, e in particolare «alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del Consiglio; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza ». La decisione arriva dopo un crescendo polemico che dura ormai da mesi, e vede contrapposti i soci privati Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt, stretti da fine autunno in un patto di consultazione che ormai è salito al 16% del capitale, e che in vista dell’assemblea di fine aprile 2022 in cui sarà rinnovato il vertice vorrebbero proporre nomi e strategie diverse per il Leone di Trieste. I tre pattisti, di cui Caltagirone è l’alfiere più agguerrito, sono contrapposti a Mediobanca, primo azionista con un 17,22% tra titoli propri e presi in prestito, e allo stesso cda di Generali, che da sei mesi porta avanti il processo di presentazione di una lista di nomi espressi dallo stesso cda per il rinnovo, e guidati ancora dall’ad Philippe Donnet, in carica dal 2016.
- Peste suina: export a rischio e allevamenti sotto pressione
«Se dovesse arrivare lo stop all’export di prosciutti e salami da parte di paesi come Gran Bretagna o gli Stati Uniti, saranno guai seri. Con perdite dell’export del 15-18%, sarà a rischio la sopravvivenza degli stessi allevamenti suini italiani». È preoccupato Maurizio Gallo, direttore dell’Associazione nazionale allevatori suini (Anas): da quando, il 7 di gennaio, è stato segnalato il primo caso di peste suina africana in un cinghiale della zona di Ovada, in provincia di Alessandria, pesanti ripercussioni si sono già abbattute sul comparto produttivo. Cina, Giappone, Taiwan e Kuwait hanno già disposto la sospensione delle importazioni di carne di maiale e di insaccati italiani: già questo, secondo le stime di Assica, è abbastanza per far perdere al nostro Paese 20 milioni di euro di export al mese. Tra salumi – che sono la maggior parte – e carne di maiale non lavorata, l’Italia esporta ogni anno 1,6 miliardi di euro. Se le preoccupazioni sanitarie porteranno altri Paesi a stabilire il blocco delle importazioni, la fetta di fatturato che verrebbe a mancare al settore sarebbe più ampia.
- Il curatore fallimentare di Wirecard fa causa agli ex manager per prestiti di 140 milioni di euro