LE COMPRAVENDITE NEL MERCATO IMMOBILIARE SONO AUMENTATE DEL 43% IN 9 MESI, SOPRATTUTTO NELLE GRANDI CITTÀ. AFFITTI IN RIALZO
di Rossella Savojardo
La ripresa economica spinge le performance anche del mercato immobiliare. Nel 2021, infatti, i prezzi del mattone hanno subito un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente, con una cifra media d’acquisto richiesta a livello nazionale di oltre 2 mila euro a metro quadro. Sono queste le principali evidenze scaturite dall’analisi di Immobiliare Insights, business unit di Immobiliare.it specializzata in studi di mercato. Stando al rapporto, i prezzi relativi all’acquisto hanno subìto delle variazioni a seconda della zona geografica di riferimento. Il nord-ovest e il nord-est si confermano locomotive del Paese, con un aumento dei prezzi anno su anno rispettivamente del 5,4% e del 2,6%. Sostanzialmente stabile il centro (-0,3%), mentre costi in calo al sud (-1,2%) e, soprattutto, nelle isole (-2,5%). Un’ulteriore differenza riguarda i centri e le periferie. Comprare casa in una grande città costa ancora quasi il doppio rispetto ai centri con meno di 250 mila abitanti. Nonostante ciò, i dati mostrano che gli ultimi tre mesi dell’anno appena trascorso sono stati positivi per tutti, soprattutto se confrontati con il periodo 2020: in crescita la domanda per le grandi città (+9,4%), a fronte di una richiesta invece stabile per quanto riguarda quelle più piccole (+0,4%).

Il mercato degli affitti, sempre secondo lo studio condotto, segue logiche diametralmente opposte rispetto a quello delle compravendite. Lo scorso anno, infatti, il mercato delle locazioni ha registrato una netta ripresa. Su base annuale i prezzi delle locazioni in Italia sono cresciuti dell’1,8% e mostrano un segno positivo su tutto il territorio nazionale, in particolare al sud e nelle isole (rispettivamente +3,7% e +3,2%). Nell’ultimo trimestre 2021, inoltre, l’offerta di immobili in affitto ha registrato un netto calo (-25,7%), in particolar modo nei grandi centri urbani (-31,8%), mentre è aumenta la domanda (+7,7%), segno di un mercato che ha recuperato la sua vivacità pre-pandemia come anche di una ritrovata mobilità sociale e lavorativa.

A confermare il trend in crescita anche i dati dell’ufficio studi Gabetti e Patrigest. La società di consulenza del gruppo Gabetti ha evidenziato che nei primi nove mesi del 2021 il mercato residenziale ha segnato un significativo incremento in termini di volumi, chiudendo con una variazione delle compravendite del +43,1% rispetto al 2020. A seguito del calo registrato nel periodo del lockdown, il rimbalzo era prevedibile, secondo gli esperti. È importante però segnale che i dati mostrano una crescita del 23% anche rispetto al periodo pre-pandemia relativo al 2019. Per quanto riguarda i tempi di vendita, invece, questi hanno registrato un lieve calo su una media di 4,4 mesi, così come gli sconti in sede di chiusura delle trattative, intorno all’11%. Di fronte a questi numeri, il mattone è entrato nel radar degli investitori: già nel 2020 aveva registrato un volume totale di investimenti di 370 milioni di euro, mentre nei primi nove mesi del 2021 il totale è stato di 210 milioni, il 4% degli investimenti complessivi del capital market. Secondo le analisi, il fenomeno è in linea con i nuovi comportamenti di consumo e vita, caratterizzati da una crescita in termini di interesse legata alle nuove forme di abitare multifamily, quali co-living, serviced apartment, oltre che il senior living. (riproduzione riservata)
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