PREVIDENZA
Autore: Alessandro Lazzari
ASSINEWS 337 –gennaio 2022
I dati e l’esperienza ci ricordano che nessuno è immune dal rischio biometrico (vedi ultima informativa INAIL su Assinews.it). Le conseguenze sull’economia familiare (quindi sui nostri cari) possono essere pesanti.
La classica “polizza collettiva infortuni”, concordata in alcuni CCNL e CIA, è importante, ma non sufficiente a proteggere dalla principale causa di decesso: la malattia. Impiegati con basso reddito, famiglie giovani e con pochi anni di contribuzione sono i più esposti nel caso si verifichino eventi avversi. Lo Stato, per quanto attivo, non può essere sufficiente né essere la sola risposta.
La protezione da questi rischi richiede il coinvolgimento attivo di altri importanti attori, in particolare:
• Sindacati e associazioni di categoria: sono organi sociali fondamentali nel comprendere fabbisogni di protezione durante la vita lavorativa del dipendente (la polizza infortuni non protegge dalle morti da malattia) e potenziali impatti finanziari sulla più estesa situazione familiare, in caso di eventi gravi;
• Datore di lavoro: deve sensibilizzare alla comprensione del rischio e indennizzare i propri dipendenti, all’interno di un più ampio discorso legato al welfare aziendale (ad esempio, somma assicurata più alta per età più giovani; polizza ad adesione volontaria; polizza malattie gravi, con anticipo della somma assicurata);
• Casse di previdenza: i fondi di assistenza, enti bilaterali e in genere associazioni di lavoratori possono svolgere un importante ruolo di collettore della domanda e predisposizione di coperture collettive efficaci verso i propri associati.
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