di Mauro Romano
Alla luce del permanere della situazione emergenziale, l’Ivass, l’istituto di controllo del settore assicurativo ha avviato una riflessione sulla disciplina delle registrazioni telefoniche e delle comunicazioni elettroniche valutando interventi regolamentari che potranno essere oggetto di pubblica consultazione nei prossimi mesi. Lo ha chiarito lo stesso Istituto presieduto dal direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, pubblicando nei giorni scorsi chiarimenti sulla distribuzione assicurativa dopo gli incontri con le imprese assicurative, le principali associazioni di categoria dei distributori di prodotti assicurativi e l’associazione dei consumatori Altroconsumo. Riunioni che si sono tenute tra luglio e novembre scorso in attesa di una più ampia revisione della regolamentazione in materia di distribuzione assicurativa. La questione delle registrazione telefoniche resta particolarmente calda alla luce del protrarsi dell’emergenza legata alla pandemia. L’Ivass intanto ha ricordato che «l’obbligo di registrazione previsto dall’articolo 83 del regolamento numero 40 del 2018 sussiste esclusivamente nelle ipotesi in cui la distribuzione di polizze sia organizzata per essere effettuata integralmente con mezzi di comunicazione a distanza, e non nei casi in cui, per la concreta organizzazione dell’intermediario, fasi del processo di promozione e collocamento avvengono in via ordinaria in presenza». Per quanto riguarda la richiesta alle compagnie di verificare i requisiti professionali e organizzativi delle reti distributive, l’istituto ha chiarito che nel caso dei broker assicurativi la norma «non legittima le imprese ad introdurre procedure pervasive (quali, ad esempio, interventi di tipo ispettivo) e incoerenti con la posizione di indipendenza e autonomia della categoria dei broker» che agiscono tra l’altro su incarico del cliente e «su incarico del cliente e senza poteri di rappresentanza di imprese di assicurazione o di riassicurazione». (riproduzione riservata)
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