Il volume dei premi del settore assicurativo spagnolo nel 2020 ha registrato un calo dell’8,3% a 58.850 milioni di euro.
I Danni si mantengono positivi con una raccolta pari a 37.046 milioni e aumentano dell’1,07%. I rami Vita sono diminuiti del 20,78% e hanno raccolto 21.804 milioni di premi. I risparmi in gestione sono rimasti stabili, scendendo dello 0,49% a 193.826 milioni.
Nell’ambito dei rami Danni, la Malattia continua a segnare i migliori dati e lo scorso anno ha registrato una crescita di oltre il 5%, raggiungendo i 9.383 milioni di premi; anche il settore Multi-Rischio ha chiuso l’anno in positivo grazie ai 7.753 milioni registrati con un incremento del 3,08%. L’Auto, invece, è diminuita dell’1,96% con 11.091 milioni di premi.
Il calo dello scorso anno riflette, come ha ricordato il direttore generale di ICEA, José Antonio Sánchez, il più grave decremento del settore nell’ultimo secolo. Tuttavia, ha anche sottolineato che “ogni evoluzione deve essere inquadrata nell’eccezionalità”. Ha inoltre affermato che i dati, nonostante le attuali connotazioni, mantengono il modello degli ultimi anni e riflettono un comportamento disparato tra il settore Vita e quello Danni.
La presidente dell’Unespa, Pilar González de Frutos, ha menzionato nella sua prima valutazione che il settore può “sentirsi abbastanza soddisfatto vedendo l’evoluzione dell’economia” con un calo a due cifre del PIL spagnolo.