di Anna Messia
Sara Assicurazioni si prepara a lanciare la sfida a Telepass. Dopo Unipol, che ha ottenuto da Aiscat la certificazione per il proprio device, anche la compagnia controllata dall’Automobile Club Italiano pianifica il debutto nel telepedaggio. «Studiamo il progetto con l’Aci», racconta a MF-Milano Finanza il dg Alberto Tosti. Il gruppo si prepara a chiudere un bilancio 2020 positivo nonostante le difficoltà della pandemia ed è pronto a offrire gratis ai clienti una copertura contro gli attacchi informatici e a pagare una cedola (Ivass permettendo), grazie a un Solvency di oltre il 300%.
Domanda. Perché interessarvi ai pedaggi autostradali?
Risposta. È un progetto avviato con Aci, con cui abbiamo ottime sinergie, con Angelo Sticchi Damiani presidente di entrambe le società. Le potenzialità sono ampie, non tanto per la fee che l’utente paga per il pedaggio, ma soprattutto perché grazie al device si possono offrire servizi su misura agli utenti. Aci ad esempio, è già oggi leader in Italia nel soccorso stradale e si può pensare a polizze istantanee da sottoscrivere secondo necessità. Il nostro business ha sempre più bisogno di innovazione tecnologica e i confini tra settori sono sempre più labili. Basti pensare ai progetti di Google o Amazon in ambito assicurativo.
D. Il lockdown ha accelerato la digitalizzazione. Qual è stata la vostra risposta?
R. Questi mesi hanno dimostrato che gli agenti restano punto di riferimento assoluto dei clienti: per loro abbiamo lanciato iniziative di sostegno prevedendo anche un significativo contributo a tutta la rete. Ma devono evolvere verso il digitale e le compagnie possono avere enormi vantaggi da questo passaggio. Nelle scorse settimane abbiamo lanciato ad esempio il riconoscimento del cliente tramite video selfie e abbiamo offerto i migliori strumenti tecnologici del mercato alla rete. Una struttura formata da circa 500 persone (2 mila inclusi produttori, collaboratori e personale d’agenzia, ndr), su cui investiremo ancora molto in futuro. La tecnologia ci ha permesso di tenere alta la redditività anche in pieno lockdown. Contiamo di chiudere l’anno con premi danni e vita in linea con il 2019 (rispettivamente a 604 e 112 milioni, ndr) e un risultato netto più alto dell’anno precedente, quando fu di circa 63 milioni.
D. Pagherete una cedola?
R. Solo dopo avere avuto il necessario via libera dell’Ivass. Ne abbiamo la forza, con un Solvency II che nel 2020 ha superato il 300%, tra i più alti d’Italia. Nel periodo 2014-2018 Sara ha conseguito utili netti per 326,3 milioni di cui il 64% è rimasto nel perimetro della società. Ora l’intenzione è riconoscere una cedola pari a circa il 30% degli utili 2019.
D. Siete leader nell’RcAuto. Con il blocco alla circolazione nei mesi di lockdown le compagnie hanno ottenuto importanti risparmi sui sinistri con l’Ivass che ha chiesto alle imprese di retrocedere questi vantaggi anche ai clienti. Voi come vi siete mossi?
R. Abbiamo offerto un mese gratuito ai clienti al momento dei rinnovo della polizza e siamo stati gli unici sul mercato a proporre gratuitamente agli assicurati anche una copertura dagli attacchi informatici. Una polizza utilissima in questo momento che ha un valore di circa 40 euro e che abbiamo offerto gratis al milione di nostri clienti con un’iniziativa di compensazione che è stata molto apprezzata. (riproduzione riservata)
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