Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Con la pandemia l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale sono diventati temi centrali nei piani industriali delle assicurazioni. Ma, in assenza di poli aggreganti nell’insurtech, c’è il rischio che solo i big riescano ad avere risorse e competenze per innovare. A scattare la fotografia è la ricerca condotta da Iia, l’Italian InsurTech Association, e EY, in collaborazione con Sas dalla quale emerge che ad oggi il 35% delle compagnie ha nominato un chief innovation officer che nel 74% dispone di un team dedicato di oltre dieci persone. Qualcosa insomma si sta muovendo: l’80% del campione ha dichiarato di avere avviato percorsi di formazione dedicati all’innovazione, e nel 60% dei casi sono rivolti a tutti i dipendenti. Dall’analisi emerge poi chiaramente che il lockdown ha influenzato il rapporto tra le compagnie assicurative e i clienti.
Francesco Gaetano Caltagirone è salito ancora in Generali, arrotondando la propria partecipazione dal 5,39% al 5,4%. È quanto emerge dai filing di internal dealing pubblicati oggi, in base ai quali la Caltagirone spa ha acquistato, lo scorso 21 dicembre, 500 mila azioni del Leone di Trieste a un prezzo medio di 14,9094 euro l’una (oggi l’azione vale in Borsa 14,555 euro, +1,04%). Lo stesso giorno ha ceduto 1,5 milioni di opzioni in tre tranche, rispettivamente, a 0,103 euro, 0,313 e 0,293 euro ciascuna.
L’assicurazione britannica Aviva ha fissato per la fine di febbraio le date per ricevere le offerte finali per gli asset in Francia e Polonia, valutati complessivamente circa 5,5 miliardi di euro. A riferirlo è l’agenzia Reuters e la data coincide con quella per la consegna delle offerte per le attività italiane per le quali si sarebbero fatti avanti due compagnie e due fondi di private equity che hanno già attività assicurative in Italia, ovvero Apollo e Cinven. Mentre i due player assicurativi sarebbero i francesi di Cnp e i tedeschi di Allianz. Tutti e quattro, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, guarderebbe all’intero pacchetto di attività di Aviva in Italia che comprendono la distribuzione di polizze vita tramite gli sportelli Unicredit e attività danni per un valore stimato di 1 miliardo di euro.
Mediobanca ha appena pubblicato una nota di aggiornamento sul settore bancario con le preview per l’ultimo trimestre 2020. Nell’attuale contesto di mercato gli analisti hanno ribadito la preferenza verso il comparto assicurativo e del risparmio gestito, specialmente alla luce delle crescenti incertezze relative all’evoluzione dello scenario politico. Nonostante questo, le banche italiane, evidenzia il report, si presentano complessivamente ben equipaggiate per affrontare gli impatti da Covid, a oggi ampliamente mitigati da moratorie e prestiti garantiti dallo Stato, grazie a una posizione di capitale solida che dovrebbe permettere di assorbire accantonamenti fino a 1,5 volte quanto previsto dal consensus.
Anche il 2021 tuttavia, stimano gli analisti, sarà povero di soddisfazioni per gli azionisti sul fronte dei dividendi, considerando l’atteggiamento di massima prudenza richiesto dalla Bce sulla distribuzione di capitale.
Superata la prima fase di emergenza, caratterizzata dalla conclamata impreparazione di fronte alla indiscriminata diffusione del coronavirus, anche il Fondo Easi – Ente di assistenza sanitaria integrativa, costituito pariteticamente dalle associazioni Assoced, Lait e Ugl Terziario, programma la ripartenza attraverso la pianificazione di una fase di interventi permanenti. Dopo aver messo in campo considerevoli misure di sostegno rivolte ad aziende e lavoratori nella immediatezza dell’emergenza, l’obiettivo per il prossimo futuro, in cui l’emergenza sarà purtroppo ancora protagonista, è quello di rimanere al fianco di aziende e lavoratori del settore Ced, Ict, Professioni Digitali e Stp, garantendo, come di consueto, adeguata assistenza sanitaria e incrementando le prestazioni sul fronte della prevenzione. Il Fondo aveva dato luogo, già durante la primissima fase della diffusione dell’epidemia, all’adozione di misure straordinarie, a titolo gratuito, a sostegno dei lavoratori iscritti ad Easi e dei titolari/legali rappresentanti d’azienda in regola con i versamenti. In particolare, era stata introdotta la specifica Polizza assicurativa per il Covid-19 che prevedeva un’indennità giornaliera da ricovero e una diaria da isolamento domiciliare. Tali prestazioni, erogate tramite UniSalute, hanno operato con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre.
- Infortunio sul lavoro e amministratore condominiale
«In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro – ha detto la Cassazione (sent. n. 5946/’19, inedita) – per valutare la responsabilità del committente, in caso di infortunio, occorre verificare in concreto l’incidenza della sua condotta nell’eziologia dell’evento, a fronte delle capacità organizzative della ditta scelta per l’esecuzione dei lavori, avuto riguardo alla specificità dei lavori da eseguire, ai criteri seguiti dallo stesso committente per la scelta dell’appaltatore o del prestatore d’opera, alla sua ingerenza nell’esecuzione dei lavori oggetto di appalto o del contratto di prestazione d’opera, nonché alla agevole ed immediata percepibilità da parte del committente di situazioni di pericolo». Fattispecie in cui la Corte ha annullato la sentenza che aveva riconosciuto la responsabilità di un amministratore di condominio per un infortunio in occasione di lavori edili eseguiti da una ditta appaltatrice, per la sola omessa acquisizione del documento di valutazione dei rischi, senza specificare quale fosse stato il difetto di diligenza nella scelta della ditta né l’effettivo contributo causale della ravvisata condotta omissiva, nella realizzazione dell’evento.
- Generali, Donnet rafforza la squadra di prima linea
Oggi alle 14,30 il group ceo di Generali, Philippe Donnet, presenta in consiglio la proposta di riorganizzazione dei vertici del gruppo. E con l’organigramma delle funzioni e dei riporti ci saranno anche i nomi di chi ricoprirà gli incarichi. Non dovrebbero figurare il numero due, il generale manager Frédéric de Courtois e il responsabile dell’asset management Tim Ryan, entrambi dati in uscita grazie a offerte di mercato. Probabilmente il nuovo organigramma non prevederà la figura del general manager, al quale hanno finora fatto riferimento una decina di funzioni aziendali. Donnet concentrerà un maggior numero di riporti diretti mentre altri saranno suddivisi fra più top manager. Potrebbero così far capo al group ceo funzioni di business che nel piano al 2021 e negli aggiornamenti di novembre sono state indicate prioritarie per il gruppo e per il raggiungimento dei target, confermati, del business plan. È così possibile, per esempio, che a Donnet riporti direttamente il chief financial officer Cristiano Borean. E che sempre al numero uno possa far capo la digitalizzazione. Per la sostituzione di Ryan sono intanto circolati, fra gli altri, i nomi di Francesco Martorana, ceo di Generali insurance am, e Carlo Trabattoni, ceo di Generali investment partners. Donnet avvia la riorganizzazione nell’ultimo anno del suo mandato: il cda verrà rinnovato nella primavera 2022.
- Coppie gay, il figlio avrà la pensione del secondo papà
Luca ha perso uno dei suoi due papà quando aveva soltanto cinque anni. Giulio, dirigente d’azienda, è morto d’infarto a 40 anni, nel 2015, e Luca, nato con gestazione di supporto negli Stati Uniti nel 2010, è stato cresciuto a Milano da Corrado, l’altro suo papà. Corrado è il genitore biologico, mentre suo marito Giulio era “l’altro genitore”, il “padre intenzionale” che la legge italiana ancora stenta a riconoscere. Luca, da ieri, è il primo bambino in Italia a cui l’Inps dovrà riconoscere la pensione di reversibilità del “padre intenzionale”, ossia del padre non biologico e per lo stato italiano inesistente. Un fantsma. Alla vigilia dell’udienza di oggi della Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sull’ancora troppo incerto destino dei figli delle coppie omosessuali, con la sentenza numero 803 del 2020, la Corte d’Appello di Milano ha condannato l’Inps a garantire a Corrado e a Luca la pensione di reversibilità di Giulio. Morto, purtroppo, prima che in Italia arrivassero le unioni civili e le adozioni speciali per i figli delle coppie gay.
- Autobus in fiamme i pm accusano l’Atac “Manutenzioni-bluff”
Ci sono le aziende che hanno vinto le gare che lavorano male e pezzi di ricambio che sarebbero da buttare (e non da montare). Ci sono autisti non sempre esperti nella gestione degli incendi. Ma soprattutto, c’è una flotta vecchia, vecchissima, e la necessità di risparmiare fino all’ultimo centesimo. E poi c’è Atac, che non sempre controlla, non sempre tutela, non sempre vigila. La relazione dell’ingegnere Rodolfo Fugger, consulente nominato dai pm nel fascicolo sui flambus è tanto tecnica quanto impietosa nel descrivere lo stato in cui versano i mezzi della municipalizzata dei trasporti. Dodici i casi presi in esame, altrettanti gli indagati, tutti dirigenti Atac che nei giorni scorsi si sono visti notificare l’avviso di conclusione indagini. Evidentemente perché, secondo il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e i sostituti Francesco Dall’Olio e Mario Dovinola, i responsabili degli incendi ai bus sono da cercarsi in via Prenestina.
- Revisione del vertice al cda di Generali
Sul tavolo del cda Generali di oggi arriva la riorganizzazione del vertice voluta dal ceo Philippe Donnet. L’obiettivo del manager è rafforzare la presa sulle strategie così da centrare i target di piano. Destinato ad uscire dalla plancia di comando è in prima battuta il general manager Frederic de Courtois il cui ruolo dovrebbe venire in questa fase congelato. Diversamente per la poltrona di chief investing officer, oggi occupata da Tim Ryan, in pole position ci sarebbe Carlo Trabattoni, ceo di Generali Investments Partners, ma in corsa ci sarebbe anche Francesco Martorana, amministratore delegato di Generali Insurance Asset Management. Sul tavolo del board, non è escluso finisca anche il tema Cattolica, dove Generali è socia al 24,4%. Ora che l’attuale gestione della compagnia veronese è stata messa all’indice dall’Ivass, in attesa della seconda tranche dell’aumento di capitale, la Consob ha chiesto informazioni anche al Leone per verificare se sia stato commesso un abuso di informazioni privilegiate nei passaggi che hanno portato alla partnership. Nel frattempo c’è da registrare il costante arrotondamento della propria quota da parte di Francesco Gaetano Caltagirone, portatosi al 5,42%.
- Mancata sicurezza, vantaggio per l’azienda
L’incidente occorso a un dipendente per la mancata adozione di misure di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro, oltre alle conseguenze penali, comporta la valutazione della responsabilità amministrativa dell’azienda secondo il decreto legislativo 231/2001. In base all’articolo 5 del Dlgs, un ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio. A questo riguardo «è indubbio che la morte o le lesioni riportate da un suo dipendente in conseguenza di violazioni di normative antinfortunistiche non rispondano all’interesse della società o non procurino alla stessa un vantaggio, palesandosi invece indubbio che un vantaggio per l’ente possa essere ravvisato, ad esempio, nel risparmio di costi o di tempo che lo stesso avrebbe dovuto sostenere per adeguarsi alla normativa prevenzionistica, la cui violazione ha determinato l’infortunio sul lavoro». Inoltre, ricorda la Cassazione «costituisce principio ormai consolidato quello secondo cui, in materia di responsabilità amministrativa con riguarda all’articolo 25-septies del Dlgs 231/2001 (Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, ndr), l’interesse e/o il vantaggio vanno letti, nella prospettiva patrimoniale dell’ente, come risparmio di risorse economiche conseguente alla mancata predisposizione dello strumentario di sicurezza ovvero come incremento economico conseguente all’aumento della produttività non ostacolata dal pedissequo rispetto della normativa prevenzionale.
- Il CFO della Talanx chiede la fine delle regole speciali per le insolvenze