I premi del lavoro diretto italiano nel ramo malattia, raccolti nel 2019 dalle 58 imprese nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato extra SEE esercitanti il ramo, sono stati pari a 3.057 milioni di euro (+10,8% rispetto al 2018), con un cospicuo incremento per il quinto anno consecutivo.

Il trend – secondo l’IVASS che ha pubblicato la statistica – potrebbe derivare dalla percezione del rischio salute non sufficientemente coperto dal primo pilastro di welfare (Servizio Sanitario Nazionale e relative risorse pubbliche).

I premi del ramo nel 2019 rappresentano l’8,9% del totale dei premi dei rami danni (in aumento di 6 decimi di punto rispetto al 2018). Tale quota è in costante crescita nel periodo considerato, 2014-2019, a riprova dello sviluppo delle garanzie assicurative private in ambito sanitario.

Nel 2019 il premio medio pagato per unità di rischio assicurata, al netto degli oneri fiscali e
parafiscali, risulta pari a 154,6 euro circa, in crescita, a prezzi 2019, sia rispetto ai 142,3 euro dell’anno precedente sia in rapporto ai 125,9 euro del 2014. La componente di premio puro ammonta a 110,7 euro.

Nel 2019 le spese di gestione complessive si attestano al 22,6% dei premi, valore minimo del del periodo 2014-2019. Rispetto al 2018 il calo è di tre decimi di punto, di oltre un punto in confronto al dato del 2014 (23,8%).

In particolare, nel 2019 le provvigioni totali rappresentano il 15,5% dei premi, quota
sostanzialmente stabile rispetto al 2018 e al 2014. Nel periodo 2014-2019 il costo di remunerazione della rete distributiva oscilla dal massimo del 16,4% dei premi nel 2016
al minimo del 15,2% nel 2015.
Le altre spese di acquisizione e amministrazione equivalgono nel 2019 al 7,2% dei premi raccolti, stabili rispetto al 7,1% dell’anno precedente e in calo di quasi un punto rispetto ai valori del 2014 e del 2015, che sono i massimi del periodo 2014-2019.
Le provvigioni rappresentano nel 2019 il 68,3% delle complessive spese di gestione, 7 decimi di punto in meno rispetto al 2018.

Nel 2019 sono stati denunciati in Italia 8.873.901 sinistri con seguito accaduti nello stesso anno, in netto aumento (+20,5%) rispetto all’anno precedente.

Il valore risulta sostanzialmente raddoppiato rispetto al 2014 (+99,7%). L’aumento dei sinistri si è tradotto in un consistente incremento della frequenza di sinistri (pari al 44,87% nel 2019, rispetto al 26,54% del 2014), possibile effetto di politiche di anti-selezione di portafoglio per espandere la raccolta nel ramo. Le unità di rischio risultano solo in lieve crescita rispetto all’anno precedente (+1,4%), ma in sensibile espansione in confronto al 2014 (+18,1%).

In media, ogni unità di rischio che ricorre ai risarcimenti della sua assicurazione sanitaria, la attiva 3,18 volte nel corso del 2019. Questo indicatore, conosciuto con il nome di indice di ripetibilità, mostra oscillazioni contenute nel periodo 2014-2019 preso in considerazione.

Numero dei sinistri pagati.
Nel 2019 la velocità di liquidazione del numero dei sinistri denunciati nello stesso anno ammonta al 73,5%, con un incremento di quasi otto punti rispetto al 2018 (65,7%).
Importi pagati.
In termini di importi pagati, lo stesso indicatore ammonta al 58,3% per il 2019, in aumento di un punto e mezzo rispetto al valore corrispondente per il 2018 (54,8%).
Se si osserva invece la velocità di liquidazione degli importi entro l’anno successivo a quello di generazione, l’88,9% degli importi per i sinistri accaduti nel 2018 risultavano liquidati alla fine del 2019, quota sostanzialmente stabile rispetto al dato corrispondente dell’anno precedente (88,3%).

Sinistri denunciati nell’anno di accadimento.
Il costo medio dei sinistri indennizzati nello stesso anno di accadimento è stato pari a 196 euro per il 2019 (224 euro per la generazione 2018 a prezzi 2019). Il valore a prezzi costanti 2019 di detto costo medio è in forte decremento (–38,7%) rispetto a quello del 2014 (la diminuzione espressa a valori correnti è del –37,2%).
L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è stato pari a 388 euro per la generazione di sinistri del 2019, in diminuzione rispetto al 2014 (–4,9%).
Nel 2019, il costo medio complessivo è pari a 247 euro. Dal prodotto tra questo valore e la
frequenza di sinistri si ottiene un valore del premio puro (al netto dei caricamenti per spese e della fiscalità e parafiscalità) di 110,7 euro. L’indicatore è in deciso aumento
(+9,5%) rispetto al 2018 e in crescita ancora più netta (+18,4%) rispetto al 2014.

Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione ammonta nel 2019 a 137 milioni di euro (4,7% dei premi di competenza) e quasi raddoppia (+93%) rispetto al 2018.

L’aumento dell’utile tecnico è sostanzialmente determinato da un incremento, in valore assoluto, dei premi di competenza (pari a +259 milioni di euro) e dell’utile degli investimenti (+31 milioni di euro) superiore alla crescita degli oneri per sinistri (+174 milioni di euro) e delle spese di gestione (+58 milioni di euro). Il risultato tecnico per polizza è pari a 6,9 euro, in crescita rispetto ai 3,6 euro del 2018, ma in calo di 2 euro in rispetto al 2014.

Nel 2019 il premio medio emesso per singola unità di rischio (polizza/testa) assicurata nello
stesso anno, che è pari a 154,6 euro, è superiore di circa 44 euro al
premio puro. Tenendo conto che le spese unitarie di gestione ammontano a 35
euro, si ottiene un margine tecnico atteso per unità di rischio assicurata di 8,9 euro (al netto della quota dell’utile degli investimenti trasferita dal conto non tecnico). Valutato a prezzi costanti 2019, il margine risulta in lieve incremento rispetto al 2018 e in crescita notevole in confronto al 2014, grazie al forte incremento del premio medio, superiore al consistente innalzamento del premio puro e quello, più moderato, delle spese unitarie di gestione.

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