Uno studio condotto da OpenText, società leader nelle soluzioni e software di Enterprise Information Management, ha voluto indagare sulla nuova quotidianità dello smart working nel nostro Paese. Dai risultati dell’analisi, gli italiani si trovano davanti a un grande problema: la faticosa gestione dell’eccessivo carico di informazioni da reperire per lo svolgimento delle mansioni aziendali.
Circa 3 italiani su 4 (il74% del campione) affermano che negli ultimi 5 anni le fonti da controllare ogni giorno sono decisamente aumentate. Tra e-mail, notiziari web, giornali, social media, server aziendali, circa il 22% utilizza mediamente più di 10 account al giorno (email, app, piattaforme di condivisione, ecc) per reperire le informazioni necessarie.
Solo il 36% dei lavoratori è in grado di limitare a un massimo di 3 il numero di risorse cui accedere per completare un progetto lavorativo. Inoltre, il 39% si lamenta per le troppe password da ricordare.
Il fenomeno dell’information overloading pesa anche dal punto di vista psicologico in quanto il continuo flusso di dati, senza limiti di orario, impedisce di esercitare quel “diritto alla disconnessione” di cui oggi si parla sempre più frequentemente.
Da non sottovalutare, il 16% che non riesce a “staccare” davvero, a causa del costante flusso di informazioni con cui si deve confrontare.
Se lo smart working fosse adottato a lungo termine, le difficoltà per gli italiani sarebbero di natura sia organizzativa, sia relazionale. A destare le maggiori preoccupazioni per quasi 2 professionisti su 10 sono l’accesso a sistemi e file aziendali, ma anche i metodi di condivisione delle informazioni con i colleghi (16%): oltre la metà (54%), infatti, ammette di aver condiviso file aziendali almeno una volta tramite tool personali – molto più di quanto accade ai colleghi spagnoli (22%), britannici (20%) o francesi (17%). A risentire degli effetti del lavoro da remoto prolungato, inoltre, anche la capacità di mantenere la collaborazione con i colleghi (20%) e i giusti livelli di motivazione (19%).
“Gli utenti utilizzano un numero sempre maggiore di servizi digitali in ogni ambito, dalla comunicazione con i propri cari all’accesso ai servizi bancari, fino all’acquisto di generi alimentari. Allo stesso modo, molte aziende stanno sfruttando servizi nuovi per garantire ai dipendenti di poter lavorare da casa in sicurezza”, ha dichiarato Antonio Matera, Regional Sales Director OpenText Italy. “Tuttavia, se da un lato i professionisti si sono dimostrati disposti ad adottare strumenti diversi, dall’altro si stanno delineando nuove sfide, poste dalla necessità di gestire account e fonti di informazioni molteplici. Le aziende devono quindi saper riconoscere questo fenomeno, cercando soluzioni che riducano le complessità e semplifichino i processi, per offrire esperienze di lavoro in grado di riflettersi positivamente anche sui livelli di produttività”.