di Carla De Lellis
Domande entro il 2 marzo per l’accesso alla nona replica della salvaguardia dai requisiti della riforma delle pensioni Fornero, prevista con la legge Bilancio 2021 (legge n. 172/2020) dopo quattro anni di riposo. Al momento possono essere inviate solo le domande all’Inps (lavoratori autorizzati ai versamenti volontari al 4 dicembre 2011); mancano, invece, le istruzioni per le domande da presentare all’ispettorato territoriale del lavoro (Itl). Lo spiega l’Inps nel messaggio n. 195/2021.
Nono round. Sono passati 10 anni, ma ancora c’è da salvaguardare lavoratori dai requisiti di pensione della riforma Fornero. Con il nono round ne potranno beneficiare un massimo di 2.400 lavoratori (si veda tabella), che continueranno ad applicare requisiti e decorrenze (finestre) vigenti prima della riforma delle pensioni Fornero (operata dall’art. 24 dl n. 201/2011 convertito dalla legge n. 214/2011).
Chi sono interessati. I beneficiari sono indicati in tabella; tra questi, anche i lavoratori:
a) in congedo per assistere i figli con disabilità grave;
b) con contratto a termine e di somministrazione a termine, cessati tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato, con esclusione dei lavoratori del settore agricolo e gli stagionali.
Due domande. La salvaguardia comporta, come accennato, il beneficio di continuare ad applicare le vecchie e più benevoli norme in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze (finestre) delle pensioni, vigenti prima della riforma Fornero. Sono esclusi eventuali arretrati, perché la pensione non potrà decorrere in data anteriore al 1° gennaio 2021 (entrata in vigore della legge bilancio 2021). Per l’accesso alla salvaguardia sono previste due istanze: la prima per il diritto; la seconda per la pensione vera e propria. La prima va presentata all’Inps o all’Itl (si veda tabella) entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge Bilancio, quindi entro il 2 marzo 2021. Una volta ottenuta la certificazione del diritto alla salvaguardia, è possibile presentare la domanda di pensione vera e propria, operazione per la quale l’Inps spiega di aver aggiornato la procedura telematica.
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