Il neo presidente della Cassa dottori commercialisti, Stefano Distilli, ritiene che il trattamento fiscale degli Enti previdenziali “avrebbe bisogno di un aggiornamento: il paradosso è che noi Casse di previdenza professionali di primo pilastro professionistico, che svolgiamo una funzione pubblica come da art.38 della Costituzione, siamo assoggettati al regime di qualunque investitore privato, con una tassazione sui rendimenti al 26%, mentre i fondi pensione integrativi usufruiscono di un trattamento più favorevole”. Intervenuto al 4° Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili organizzato da Italia Oggi, Distilli ha aggiunto che la diretta conseguenza di questo gravame fiscale “è l’impatto sulle aspettative pensionistiche” dei professionisti iscritti, i cui “montanti contributivi vengono ridotti da questa tassazione paradossale”.

Nel corso della mattinata il Vicemistro dell’Economia Antonio Misiani, ha annunciato l’arrivo dei ristori anche per i professionisti con cassa. I nuovi ristori, probabilmente nella forma di contributi a fondo perduto, saranno il cuore del nuovo decreto Ristori, il 5° provvedimento economico d’emergenza.

Accanto alle misure di sostegno economico, il nuovo scostamento di bilancio consentirà di stanziare ulteriori risorse anche per l’esonero dal versamento dei contributi minimi per i titolari di partita Iva.

A beneficiarne saranno anche i liberi professionisti ordinistici, i cosiddetti professionisti con cassa quali ad esempio avvocati o commercialisti, grandi esclusi dalle misure di sostegno introdotte negli scorsi mesi.

Misiani ha inoltre confermato che si cercherà di tamponare l’invio di 50 milioni di cartelle da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Sulla “montagna di cartelle esattoriali che rischiano d’arrivare nel 2021 – ha detto Misisani – è necessario un intervento: una proroga-ponte, uno scaglionamento degli invii molto più diluito nel tempo, una reateizzazione più conveniente, un saldo e stralcio, altrimenti si apre un problema sociale”.

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