Quella di Leonardo Del Vecchio nel capitale di Mediobanca potrebbe essere associata più facilmente a una marcia più che a uno scatto da centometrista, per usare una metafora sportiva cara al patron di Luxottica e ai suoi manager. L’ultimo acquisto di Delfin, la holding riconducibile all’imprenditore, è stato comunicato al mercato nella tarda serata di martedì. In una serie di operazioni realizzate tra il 15 e il 28 dicembre sono stati acquistati più di 8 milioni di azioni dell’istituto di Piazzetta Cuccia, pari a circa lo 0,92% del capitale. Del Vecchio si è portato così all’11,92% (ha un’autorizzazione a salire fino a ridosso del 20%) ed è a un passo dalla quota detenuta dal patto di consultazione attualmente al 12,54%.
L’accordo non prevede impegni né di blocco né di voto sulle azioni apportate, a differenza dello storico patto di sindacato di blocco concluso a fine 2018, e regola le modalità di incontro per condividere riflessioni e considerazioni in merito all’andamento del gruppo. Il principale azionista del patto è il gruppo Mediolanum. Sono presenti anche Fininvest, il gruppo Gavio, Ferrero, il gruppo Pecci, Angelini partecipazioni e Vittoria assicurazioni). Mediolanum, dopo una prima fase di gelo, ha smussato i toni. «Non ho più avuto colloqui con Leonardo Del Vecchio», aveva affermato Massimo Doris in novembre. «Avevo avuto uno scambio con lui in occasione di alcune mie dichiarazioni passate, che erano state lette come contrarie al suo ingresso nel capitale di Mediobanca, dopodiché non l’ho più sentito. Abbiamo, come sapete, riclassificato le azioni detenute in Mediobanca da partecipazione strategica a portafoglio held to collect and sell e siamo soddisfatti di come sta andando l’istituto di credito, dei risultati che ha ottenuto e del piano industriale. Siamo semplicemente un po’ più liberi di prima, siamo felici investitori».
Del Vecchio, dunque, sta acquistando senza fretta e con cautela, realizzando acquisti di piccolo taglio e distanziati tra loro (il precedente risale al 2 dicembre), valutando le finestre e le opportunità di mercato, i corsi di borsa. Finora Mr. Luxottica ha tenuto fede alle dichiarazioni rese alle authority e alla stampa «di investitore paziente di lungo periodo». Messo da parte un piglio inizialmente più bellicoso e dopo il riavvicinamento all’a.d. Alberto Nagel, l’imprenditore ha deciso di tenere una posizione mediana. Non ha fatto blitz prima del rinnovo del cda e nessuno ne attende uno a breve, ora che il board è stato rinnovato all’insegna della continuità. Del Vecchio, con ogni probabilità, aspetta le prossime mosse di Nagel e del suo team per esprimersi in maniera più decisa.
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