di Ugo Brizzo
Cattolica ha comunicato alcuni dati preliminari relativi allo scorso esercizio, numeri che secondo il dg Carlo Ferraresi «dimostrano solidità, forza e capacità del gruppo di rispondere, anche grazie ai partner commerciali e alla capacità di rinnovarsi della rete agenziale, in maniera pronta alla difficile crisi pandemica». Nel dettaglio, per la compagnia il 2020 si è chiuso con una raccolta diretta dei premi Danni a circa 2,1 miliardi di euro (2,157 miliardi nel 2019), una raccolta diretta dei premi Vita di quasi 3,7 miliardi (4,772 miliardi) e un Ebit indicato in un range tra 360 e 380 milioni (302 milioni), a fronte di una previsione che oscillava tra 350 e 375 milioni. L’assemblea di bilancio, la prima in cui Cattolica si presenterà con la veste di spa e non più di cooperativa, è stata convocata per il 13 maggio. È stato inoltre approvato il nuovo piano industriale al 2023. La strategia messa a punto dalla prima linea della compagnia veronese fa perno su tre principi: consolidamento degli andamenti tecnici positivi dei rami Danni e della rete agenziale; focalizzazione su iniziative strategiche mirate, con accelerazione del piano di efficientamento e rilancio della redditività nel Vita; sostenibilità esg per incrementare la redditività adottando una trasfomazione sostenibile del business. Quanto all’esercizio appena iniziato, Cattolica prevede di riportare un risultato operativo in flessione a 265-290 milioni, con una raccolta premi complessiva indicata in circa 5,2 miliardi, di cui 2,1 miliardi nel Danni e i restanti 3,1 nel Vita. Sui numeri peserà l’uscita dal perimetro di consolidamento da parte di Lombarda Vita, la joint venture stretta a suo tempo con Ubi Banca che è stata conquistata nei mesi scorsi da Intesa Sanpaolo. (riproduzione riservata)
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