Sul tavolo della politica torna d’attualità il tema delle assicurazioni obbligatorie degli immobili privati per i danni catastrofali. Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, è infatti la prima firmataria della proposta di legge per un “Piano nazionale di assicurazione degli immobili privati”.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, Michela Rostan ha dichiarato che non bisogna pensare tanto al costo della copertura, “quanto a tutelare il bene primario degli italiani: la casa”.
Rostan ha detto che il suo impegno sarà ora volto a raggiungere la più ampia condivisione possibile alla proposta di legge per un Piano nazionale finalizzato all’assicurazione del patrimonio immobiliare dei cittadini. “Non stiamo parlando di un nuovo balzello o di un costo aggiuntivo per le famiglie o di un piacere alle compagnie assicurative. Si tratta di un avanzamento necessario del nostro Paese sulla tutela del patrimonio immobiliare privato che significa tutelare le nostre famiglie in caso di eventi catastrofali. Avere incassato oggi il sostegno delle principali organizzazioni nazionali in rappresentanza dei condomìni italiani è un passo in avanti fondamentale”.
Rostan ha sottolineato come finora si sia ritenuto che fosse compito dello Stato rifondere economicamente i danni causati da eventi catastrofali, “con risultati non sempre brillanti: stanziamenti insufficienti, ritardi nell’erogazione, problemi burocratici e di coperture, con difficoltà nella determinazione del costo degli interventi e per la loro ripartizione nel tempo. È evidente che occorre un cambio di passo prima di tutto culturale e poi nelle politiche risarcitorie. Su questo tema l’Italia sconta un ritardo imbarazzante rispetto agli altri Paesi europei che deve essere colmato. Non dovranno più ripetersi casi come quello di Amatrice dove, a distanza di anni, è stato ricostruito solo il 7% del patrimonio immobiliare andato distrutto con sofferenze indicibili da parte dei cittadini. Bisogna cambiare mentalità e capire che se oltre il 70% degli italiani vive in condominio, quest’ultimo deve essere un luogo sicuro e tutelato il più possibile”.