Cassa Depositi e Prestiti, Assofondipensione e Fondo Italiano d’Investimento SGR hanno presentato venerdì il Progetto Economia Reale a oltre quaranta fondi pensione italiani, sia negoziali che preesistenti.
Il Progetto, le cui linee guida erano state annunciate dall’Amministratore Delegato di CDP Fabrizio Palermo durante l’assemblea annuale di Assofondipensione il 2 dicembre scorso condotta dal presidente Giovanni Maggi, mira al potenziale coinvolgimento di tutti i fondi pensione italiani di natura privatistica.
Lo scopo del Progetto Economia Reale è quello di fornire ai fondi pensione aderenti la possibilità di co-investire con CDP in strumenti diversificati e con potenziali ritorni in linea con le finalità del risparmio da loro gestito e al contempo di supportare la crescita e la competitività delle imprese italiane facilitando l’afflusso di investimenti verso l’economia nazionale attraverso una piattaforma, costituita da fondi di fondi, gestita dal Fondo Italiano di investimento SGR (FII SGR, controllata da CDP Equity), che investirà in fondi di private equity, private debt, nonché potenzialmente in altre asset class.
Durante la sessione tecnica di oggi, sono state presentate ai fondi pensione partecipanti le caratteristiche tecniche principali del Progetto. In particolare, Fondo Italiano d’Investimento SGR ha illustrato le peculiarità dei fondi di fondi sottostanti la piattaforma, unitamente alla possibilità, soggetta all’approvazione del Consiglio di Amministrazione di CDP, di CDP Equity e di Fondo Italiano d’Investimento, di godere di una piattaforma di liquidità e di investire in quote di fondi a rendimenti asimmetrici.
L’obiettivo di raccolta dai fondi pensione è di almeno 500 milioni di euro, cui si aggiungono anche le risorse che – coerentemente alla propria missione istituzionale – CDP ha già dedicato (Euro 550mln ad oggi nei fondi di private equity e private debt) e quelle che potrà decidere di dedicare in eventuali ulteriori asset class nell’ambito del Progetto.
I fondi pensione attualmente gestiscono per conto dei loro aderenti oltre 100 miliardi di euro e possono esercitare un ruolo importante per favorire il sostegno all’economia, all’occupazione e alla crescita del Paese, cogliendo al contempo la possibilità di maggiori rendimenti per i loro iscritti, per un welfare integrativo sempre più efficiente e inclusivo.