Alcuni piccoli azionisti di Banca Carige hanno comunicato, ieri, l’intenzione di procedere con un’azione di rivalsa collettiva nei confronti dell’istituto ligure, a fini di risarcimento. Il gruppo Voce degli azionisti, ideato da Franco Corti, ritiene che la delibera dell’assemblea dei soci del 20 settembre e il piano sotteso e a supporto dell’aumento di capitale deliberato «siano stati assunti in violazione dei diritti dei piccoli azionisti, vuoi per l’esclusione del diritto di opzione, vuoi per l’arbitraria valutazione patrimoniale della banca, vuoi per altre ragioni», hanno spiegato. Secondo quanto previsto dal codice civile per le società quotate, una volta eseguito anche parzialmente l’aumento di capitale, l’invalidità della relativa delibera non può essere pronunciata dall’autorità giudiziaria, ma resta fermo il diritto al risarcimento del danno, «si ritiene esperibile un’azione risarcitoria da parte dei piccoli azionisti». A tal fine Voce degli azionisti ha messo a disposizione un testo di lettera da inviare entro il 15 gennaio alla banca e alle autorità che hanno obblighi di sorveglianza e di controllo a tutela del risparmio: «È un passaggio obbligato per chi volesse aderire all’azione di rivalsa collettiva per i danni subiti compresi quelli derivanti da una delibera assembleare che ci ha costretti a fare ben 5 esposti nella speranza di evitare la violazione di diritti che sono riconosciuti a chi investe nel mercato regolamentato». Intanto, Cassa Centrale Banca, che ha l’8,34% di B.Carige, ha presentato la lista di minoranza per il cda dell’istituto ligure in vista dell’assemblea dei soci del 31 gennaio. I candidati sono Leopoldo Scarpa e Vittorio Canciani Battain.
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