di Anna Messia
L’Ivass potrà avere più poteri per valutare i requisiti di competenza degli esponenti aziendali delle assicurazioni, rimuovendo prontamente quelli non idonei. A prevederlo è il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea Shareholder II che incoraggia l’impegno a lungo termine degli azionisti: decreto che ieri era all’esame del pre Consiglio dei ministri e che è atteso domani al voto del governo. La direttiva punta in particolare a rafforzare la corporate governance delle società quotate con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo a lungo termine delle imprese, aumentando allo stesso tempo la trasparenza degli assetti proprietari e incoraggiando la partecipazione attiva degli azionisti, ma non solo. Il recepimento potrebbe essere anche l’occasione per rafforzare gli strumenti a disposizione dell’Ivass che da gennaio è guidata da Daniele Franco, avvicinando l’Italia ad altri Paesi europei e al settore bancario. Più in generale l’intenzione del legislatore è di evitare che nel settore assicurativo operino azionisti, esponenti aziendali e manager non pienamente idonei all’incarico, aumentando allo stesso tempo le sanzioni in caso di violazioni. Come già avviene nel settore bancario dovrebbero quindi entrare in gioco anche criteri di correttezza e competenza e ulteriori criteri di idoneità, tenendo per esempio in considerazione un limite al cumulo degli incarichi, a garanzia dell’indipendenza dei membri degli organi societari e della necessità di avere a disposizione un tempo adeguato per svolgere le loro funzioni. Non solo.
Le modifiche al Codice delle assicurazioni dovrebbero anche consentire ad Ivass di intervenire autonomamente per rimuovere esponenti aziendali e i titolari di funzioni chiave che, per fatti accertati, non soddisfino i requisiti richiesti dalla normativa e rechino pre giudizio alla sana e prudente gestione aziendale. Novità che allineerebbero i poteri di Ivass a quelli di removal della Banca d’Italia mentre oggi l’istituto di controllo delle assicurazioni può muoversi solo nel caso in cui gli organi aziendali non agissero e solo in via subordinata alla valutazione dei requisiti operata dalla stessa impresa.
A chiedere un rafforzamento degli strumenti, come ricordato dal segretario Ivass Stefano De Polis durante l’audizione sulla direttiva dello scorso marzo, è stata anche Eiopa. L’autorità di vigilanza europea delle assicurazioni aveva fatto notare l’assenza in capo a Ivass di un potere di rimozione delle figure apicali delle società, tanto più in un sistema che, a differenza di quanto avviene in altri Stati dell’Unione, non prevede verifiche ex ante sull’idoneità del soggetto da parte dell’autorità. Questione su cui, ancora nel 2013, era intervenuto anche il Fondo Monetario Internazionale segnalando una carenza nei poteri di Ivass per garantire un tempestivo allontanamento dal settore assicurativo di soggetti non idonei. Per quanto riguarda le multe la legge delega prevede di innalzarle da un minimo di 2.500 ero fino a un massimo di 10 milioni, anche in questo caso con un deciso rafforzamento rispetto ad oggi. (riproduzione riservata)
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