di Cinzia De Stefanis
Semaforo verde dell’Unione europea a 50 milioni di euro a Ismea per la concessione di garanzie dirette per facilitare l’accesso al credito da parte delle pmi agricole. Quattro le tipologie di garanzia diretta: fideiussione, co-garanzia, controgaranzia e garanzia di portafoglio. La commissione europea, con la pubblicazione (nella Gazzetta Ufficiale Ue C/25 del 24 gennaio 2020) della comunicazione Ue 2020/C25/01 «non solleva obiezioni» alla concessione, da parte dell’Italia, del contributo. Ricordiamo che la garanzia diretta Ismea è disciplinata dal decreto 22 marzo 2011 del ministero delle politiche agricole, emanato di concerto col ministro dell’economia. L’obiettivo della garanzia diretta è favorire l’accesso al credito delle aziende agricole, attraverso l’abbattimento degli spread e la riduzione del patrimonio di vigilanza delle banche, richiesto da Basilea 2.
Fideiussione: è richiesta a Ismea da un beneficiario, per il tramite della banca finanziatrice, che inoltra la documentazione necessaria al rilascio. In virtù della fideiussione la banca può ottenere, in seguito all’inadempimento del debitore principale e su richiesta, il pagamento da parte di Ismea della somma garantita.
Co-garanzia: la richiesta dev’essere effettuata dal beneficiario a Ismea tramite il confidi agricolo; quest’ultimo inoltra la documentazione necessaria al rilascio.
Controgaranzia: protegge la banca dal rischio di inadempimento del confidi, che è il garante principale. Il pagamento della controgaranzia può essere richiesto dalla banca in seguito al mancato pagamento del confidi agricolo controgarantito.
Garanzia di portafoglio (ex art. 13 del dm 22 marzo 2011): è prestata da Ismea in favore di banche o intermediari finanziari, a fronte di portafogli di finanziamenti erogati alle imprese agricole, a copertura di una quota delle prime perdite, registrate sui portafogli medesimi.
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